XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: VERDE COMMENTO AL VANGELO LA SPADA DELLA PACE di Don Luciano Sanvito La vera pace è una risistemazione continua all'opera, per migliorarci. L'illusione della pacificazione nelle cose del mondo e anche in quelle di Dio non sussiste di fronte alla Parola tracciante una discriminazione netta tra ciò che appartiene al mondo e quello che appartiene alla Verità. Quello che è vero e valido non è in mano nostra, ci dice il Vangelo, ma viene passato - o meglio trapassato - dalla Parola di chi reca il messaggio della pura verità. Anche chi non crede deve chinare il capo di fronte alla discesa della verità che non sta in mano dell'uomo fatto di sola carne, di beatitudini e di pacifismi accomodanti e interessati, fatti di opposizioni e di partitismi che si allontanano dalla situazione in atto, invece di illuminarla. Chi può dunque illuminare il tracciato della Verità? Colui che non bada agli accomodamenti umani, alle relazioni interessate dal sangue e limitate in esso; solo così sboccia la Pace Universale, quella che come raggio trapassa ogni persona senza mai legarsi a nessuna, proprio come i raggi del sole. La spada della divisione opera anche una formazione (mentre la falsa pace è sempre deformazione): quella della interpretazione del segno, resa possibile a chiunque sceglie di risistemare se stesso alla luce del Vero, del Vivo e del Presente in atto sulla storia: il Verbo fattosi carne. LETTURE DELLA DOMENICA Colletta O Dio, che hai preparato beni invisibili per coloro che ti amano, infondi in noi la dolcezza del tuo amore, perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa, otteniamo i beni da te promessi, che superano ogni desiderio. Per il nostro Signore Gesù Cristo... oppure: Colletta O Dio, che nella croce del tuo Figlio, segno di contraddizione, riveli i segreti dei cuori, fa’ che l’umanità non ripeta il tragico rifiuto della verità e della grazia, ma sappia discernere i segni dei tempi per essere salva nel tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Ger 38,4-6.8-10) Mi hai partorito uomo di contesa per tutto il paese (Ger 15,10). In quei giorni, i capi dissero al re: «Si metta a morte Geremìa, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché quest’uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male». Il re Sedecìa rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi». Essi allora presero Geremìa e lo gettarono nella cisterna di Malchìa, un figlio del re, la quale si trovava nell’atrio della prigione. Calarono Geremìa con corde. Nella cisterna non c’era acqua ma fango, e così Geremìa affondò nel fango. Ebed-Mèlec uscì dalla reggia e disse al re: «O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremìa, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame là dentro, perché non c’è più pane nella città». Allora il re diede quest’ordine a Ebed-Mèlec, l’Etiope: «Prendi con te tre uomini di qui e tira su il profeta Geremìa dalla cisterna prima che muoia». SALMO RESPONSORIALE (Sal 39) Rit: Signore, vieni presto in mio aiuto. Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose, dal fango della palude; ha stabilito i miei piedi sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi. Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, una lode al nostro Dio. Molti vedranno e avranno timore e confideranno nel Signore. Ma io sono povero e bisognoso: di me ha cura il Signore. Tu sei mio aiuto e mio liberatore: mio Dio, non tardare. SECONDA LETTURA (Eb 12,1-4) Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti. Fratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato. VANGELO (Lc 12,49-53) Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». |
a sera MESSA della VIGILIA della ASSUNZIONE DELLA B.V. MARIA - ANNO C - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: BIANCO COMMENTO AL VANGELO ASSUNTI DALL'ASSUNTA di Don Luciano Sanvito Lasciarsi assumere da Dio: è il senso di libertà che Maria ci comunica. Non avere in mano nostra la storia non è affatto un recedere e un venir meno alla nostra responsabilità, ma un lasciarci precedere da Colei che tutto può nel nome dell'Altissimo: la Verità Suprema Universale. Anche chi non crede, ma ha la buona volontà della Verità, riconosce in questa Signora dell'Umiltà lo stile pienamente umano e profondamente personale che si sintonizza nella pienezza con il centro dell'Universo, chiunque e qualunque cosa esso sia. Ma essere assunti e incoraggiati a entrare nel raggio di questa luce che ha come perno la Verità che appaga e equilibria tutte le nostre fatche, le nostre gioie, i nostri dolori e le nostre speranze, questo è sempre e solo un dono che nessuno e nessuna altra realtà potrà mai valicare e prevaricare su questa donna, scelta dalla storia del mistero nella nostra umanità e nello stesso tempo dalla potenza misterica della divinità, per essere segno sicuro e di speranza certa per il nostro cammino. Questa donna, che veglia sulla nostra storia, che è sentinella del mattino nell'attesa e nel realizzarsi in nuce del mondo rinnovantesi alla luce del suo cammino di luce, si riflette su chi si lascia assumere anche oggi con umiltà e verità, con dolcezza e fortezza dello Spirito di Verità, per realizzare, giorno dopo giorno, il Regno di pace e di serenità. DONNA DELLA VIGILIA, NELL'ATTESA GIOIOSA E SERENA DI NOI… LETTURE DELLA VIGILIA DELLA SOLENNITA' Colletta O Dio, che volgendo lo sguardo all’umiltà della Vergine Maria l’hai innalzata alla sublime dignità di madre del tuo unico Figlio fatto uomo e oggi l’hai coronata di gloria incomparabile, fa’ che, inseriti nel mistero di salvezza, anche noi possiamo per sua intercessione giungere fino a te nella gloria del cielo. Per il nostro Signore Gesù Cristo… PRIMA LETTURA (1Cr 15,3-4.15-16; 16,1-2) Introdussero dunque l’arca di Dio e la collocarono al centro della tenda che Davide aveva piantata per essa. In quei giorni, Davide convocò tutto Israele a Gerusalemme, per far salire l’arca del Signore nel posto che le aveva preparato. Davide radunò i figli di Aronne e i levìti. I figli dei levìti sollevarono l’arca di Dio sulle loro spalle per mezzo di stanghe, come aveva prescritto Mosè sulla parola del Signore. Davide disse ai capi dei levìti di tenere pronti i loro fratelli, i cantori con gli strumenti musicali, arpe, cetre e cimbali, perché, levando la loro voce, facessero udire i suoni di gioia. Introdussero dunque l’arca di Dio e la collocarono al centro della tenda che Davide aveva piantata per essa; offrirono olocausti e sacrifici di comunione davanti a Dio. Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo nel nome del Signore. SALMO RESPONSORIALE (Sal 131) Rit. Sorgi, Signore, tu e l’arca della tua potenza. Ecco, abbiamo saputo che era in Èfrata, l’abbiamo trovata nei campi di Iàar. Entriamo nella sua dimora, prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi. I tuoi sacerdoti si rivestano di giustizia ed esultino i tuoi fedeli. Per amore di Davide, tuo servo, non respingere il volto del tuo consacrato. Sì, il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza: «Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre: qui risiederò, perché l’ho voluto». SECONDA LETTURA (1Cor 15,54-57) Dio ci dà la vittoria per mezzo di Gesù Cristo. Fratelli, quando questo corpo mortale si sarà vestito d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura: «La morte è stata inghiottita nella vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?». Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! VANGELO (Lc 11,27-28) Beato il grembo che ti ha portato! In quel tempo, mentre Gesù parlava alle folle, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!». |