XXIV DOMENICA TEMPO ORDINARIO - B - RITO ROMANO ============================================== Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: VERDE COMMENTO AL VANGELO Nel vangelo di oggi Gesù domanda ai discepoli: "Chi dite chi io sia?". Pietro è il primo ad avere il coraggio di dire ciò che tutti pensano: "Tu sei il Cristo". È importante che anche noi oggi ci confrontiamo con questa domanda. E' facile rispondere vagamente o prendendo in mano il catechismo; ma chi è Gesù per me? Che cosa posso raccontare del mio incontro con lui? In che misura condiziona la mia vita e la mia giornata? E' importante porsi questa domanda. Personalmente vedo in Gesù un amico sul quale so di poter contare sempre e incondizionatamente. Poi Gesù comincia a spiegare che è vero che lui è il messia che aspettano, ma è anche vero che non è "come" lo aspettano. Deluderà tutte le aspettative. I discepoli non accettano questo discorso ed è di nuovo Pietro che fa da portavoce. Ma se Gesù mi dicesse: "guarda che anche tu mi fai soffrire, e ancora lo farai abbandonandomi o rifiutandomi", io come reagisco? O mi ribello e rimprovero anche io Gesù come fece Pietro, o riconosco che non sono capace di ricambiare l'amicizia che lui mi offre. Questo corrisponde al riconoscere che sono peccatore. Scoprire questo è una fortuna, perché più prendo coscienza di quanto io non merito l'amicizia di Gesù, più ho la possibilità di scoprire e contemplare il suo amore infinito e incondizionato. E' il sentirmi amato così che mi permette di prendere la mia croce, cioè la mia incapacità d'amare, d'essere fedele, d'essere cristiano e cominciare a seguirlo, a parlare di lui e non più di me stesso. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta O Dio, creatore e Signore dell'universo, volgi a noi il tuo sguardo, e fa' che ci dedichiamo con tutte le forze al tuo servizio per sperimentare la potenza della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta O Padre, che conforti i poveri e i sofferenti e tendi l'orecchio ai giusti che ti invocano, assisti la tua Chiesa che annuncia il Vangelo della croce, perché creda con il cuore e confessi con le opere che Gesù è il Messia. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA (Is 50,5-9) Ho presentato il mio dorso ai flagellatori Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso. È vicino chi mi rende giustizia: chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci. Chi mi accusa? Si avvicini a me. Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole? SALMO RESPONSORIALE (Sal 114) Rit: Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi Amo il Signore, perché ascolta il grido della mia preghiera. Verso di me ha teso l’orecchio nel giorno in cui lo invocavo. Mi stringevano funi di morte, ero preso nei lacci degli inferi, ero preso da tristezza e angoscia. Allora ho invocato il nome del Signore: «Ti prego, liberami, Signore». Pietoso e giusto è il Signore, il nostro Dio è misericordioso. Il Signore protegge i piccoli: ero misero ed egli mi ha salvato. Sì, hai liberato la mia vita dalla morte, i miei occhi dalle lacrime, i miei piedi dalla caduta. Io camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi. SECONDA LETTURA (Giac 2,14-18) La fede se non è seguita dalle opere in se stessa è morta A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta. Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede». VANGELO (Mc 8,27-35) Tu sei il Cristo… Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà». |
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