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La Liturgia di Domenica 12 Novembre 2023

12/11/2023

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XXXII DOMENICA TEMPO ORDINARIO - A - RITO ROMANO
===============================================
Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: VERDE
COMMENTO AL VANGELO
di Luca Rubin
Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l'olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l'olio in piccoli vasi.

L'unica differenza tra le vergini stolte e le vergini sagge sta in questa piccola provvista di olio: tutte queste dieci vergini escono di casa, prendono le lampade camminano nella notte, attendono, si addormentano. Il Vangelo giunge subito a una conclusione, affermando che cinque erano sagge e cinque erano stolte, e infatti il testo spiega subito il perché di questa stoltezza o di questa saggezza: sono stolte perché pur uscendo di casa e mettendosi in cammino prendendo le lampade non portano con sé un po' di olio di riserva come hanno fatto le sagge. Lo sposo potrà tardare ma non troppo, quindi l'olio da aggiungere alla lampada non deve essere molto.
Le prove della vita ci trovano sempre impreparati perché sono imprevedibili perché sono situazioni in cui non vorremmo mai trovarci, ma tante volte queste prove possono essere affrontate meglio se viviamo un po' di saggezza e di prudenza. Nella vita tutti attendiamo, tutti abbiamo bisogno di un po' più di olio: l'olio della pazienza, della speranza e della perseveranza. L'olio della pazienza è necessario quando tutto ci va storto, quando viviamo una situazione sfavorevole, quando siamo stanchi e oppressi; l'olio della perseveranza ci permette di proseguire a camminare nella notte nonostante il buio e la fatica del cammino; l'olio della speranza è quel cucchiaino di olio che ti darà la gioia di una nuova vita, la gioia di una soluzione. Pazienza, perseveranza e speranza sono le virtù che le donne sagge hanno vissuto, portando con sé quel poco di olio in più.

Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: "Ecco lo sposo! Andategli incontro!". Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: "Dateci un po' del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono". Le sagge risposero: "No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene".

Lo sposo tarda. È il momento della gioia che si fa attendere, è il momento più faticoso, perché siamo tutti pronti a gioire ma nessuno di noi è pronto ad attendere, a pazientare, a perseverare nonostante tutto. Lo sposo che tarda è l'invito più bello che ti viene rivolto: è un invito che dice fiducia e sicurezza: Lo sposo sa di poter tardare perché tu lo attendi e hai fondato tutta la tua vita in quell'attesa. Se attendo è perché qualcuno deve arrivare, e attendo colui che è tutta la mia gioia e tutta la mia vita.
Quando arriva lo sposo ci si rende conto che l'olio non è sufficiente e si fa esperienza della propria mancanza. L'incontro ci trova sempre impreparati, perché è un incontro tra dispari, tra Dio che l'immenso, il buono, il santo e me piccolo, mediocre e misero, eppure in questo incontro si realizza la promessa di Dio che mi viene incontro, sul terreno delle mie sconfitte, per farmi vincere su tutti i venti contrari, grazie alla sua fedeltà.
Le vergini sagge danno un consiglio quantomeno strano: consigliano alle compagne di andare a comprare l'olio a quell'ora della notte, allontanandole dalla festa, dalla gioia e dall'incontro, ben sapendo che il negoziante a quell'ora non sarebbe stato disponibile. Eppure, esse vanno, si fidano. Non sono tanto vergini stolte quanto persone semplici e ingenue che non riescono a organizzare la propria vita e si lasciano andare all'improvvisazione. Ben prima del consiglio delle altre, queste cinque si allontanano.

Ora, mentre quelle andavano a comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: "Signore, signore, aprici!". Ma egli rispose: "In verità io vi dico: non vi conosco".

Arrivò lo sposo e la porta fu chiusa. Una festa per quanto allargata è sempre delimitata degli spazi dell'intimità, dell'amicizia. Per la mentalità che abbiamo, vorremo sempre un lieto fine, e sia e che anche queste cinque donne possano partecipare alla festa, ma Gesù è molto chiaro: "in verità non vi conosco".
Non si incontra il Signore per caso, non si intesse una relazione perché è successo così senza volerlo: per far parte del Regno c'è bisogno di tutto me stesso, della mia volontà, del mio desiderio, della mia saggezza. Queste cinque donne escluse dalla festa trasmettono e illustrano la radicalità evangelica: non è un adesione alla dottrina, non è una religione, non è una tessera di appartenenza, ma è saper vivere per il Vangelo, con il Vangelo, nel Vangelo: Vivo per il Vangelo quando trovo in esso la risposta a ogni mia domanda; vivo con il Vangelo quando esso mi offre l'esempio di una vita modellata e plasmata su quella di Cristo; vivo nel Vangelo quando la mia relazione con Dio diventa Parola incarnata, e io mi ritrovo a essere custodia della presenza di Dio.

Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.
​

Vegliare significa saper attendere, e attendere senza appuntamento, con l'unica certezza che lo Sposo giungerà. Vegliare significa portare con sé un po' d'olio per alimentare i giorni più bui e sostenere il nostro cammino. solo così incontreremo lo Sposo e la sua gioia.
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LITURGIA DELLA PAROLA
Colletta
Dio onnipotente e misericordioso,
allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te,
perché, nella serenità del corpo e dello spirito,
possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

oppure:
Colletta (Anno A)
O Dio, voce che ridesta il cuore,
nella lunga attesa dell'incontro con Cristo tuo Figlio
fa' che non venga a mancare l'olio delle nostre lampade,
perché, quando egli verrà,
siamo pronti a corrergli incontro
per entrare con lui alla festa nuziale.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA - Sap 6,12-16
La sapienza si lascia trovare da quelli che la cercano

La sapienza è splendida e non sfiorisce,
facilmente si lascia vedere da coloro che la amano
e si lascia trovare da quelli che la cercano.
Nel farsi conoscere previene coloro che la desiderano.
Chi si alza di buon mattino per cercarla non si affaticherà,
la troverà seduta alla sua porta.
Riflettere su di lei, infatti, è intelligenza perfetta,
chi veglia a causa sua sarà presto senza affanni;
poiché lei stessa va in cerca di quelli che sono degni di lei,
appare loro benevola per le strade
e in ogni progetto va loro incontro.

SALMO RESPONSORIALE - Sal 62
Rit. Ha sete di te, Signore, l’anima mia

O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua. Rit.

Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode. Rit.

Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca. Rit.

Quando nel mio letto di te mi ricordo
e penso a te nelle veglie notturne,
a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali. Rit.

SECONDA LETTURA - 1Ts 4,13-18
Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti

Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Se infatti crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti.
Sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti. Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore.
Confortatevi dunque a vicenda con queste parole.

oppure:
SECONDA LETTURA Forma breve - 1Ts 4, 13-14
Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti

Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Se infatti crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti.

VANGELO - Mt 25,1-13 
Ecco lo sposo! Andategli incontro! 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».
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