XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: VERDE COMMENTO AL VANGELO LA PROVA DELLA NOSTRA ETERNITA' di Don Luciano Sanvito La "vita eterna" è un esercizio continuo del quale siamo chiamati a prendere coscienza. Un esercizio pratico reso possibile dalla vita quotidiana, nel percorso della quale siamo chiamati ad interagire con il nostro prossimo: non possiamo fare a meno di instaurare un rapporto con lui, anche solo da lontano e moralmente. Questa situazione ci esercita a entrare nella vita eterna, o meglio, a prendere coscienza che la nostra vita è eterna in un esercizio continuo. La nostra tentazione è quella di evitare l'incontro/confronto con il prossimo, instaurando a priori e lontano dal concreto la nostra religione "personalizzata". Ma il brano evangelico ci richiama al dunque, ci estrapola e ci fa uscire dal chiuso dell'io superbo, arrogante, ottuso e credente solo nel sè e in tutto quello (compreso Dio) che tenta di ridurre al sè, sbattendoci di fronte alla realtà e provocandoci per essere noi stessi. Questo esercizio diventa allora la prova dell'essere noi stessi, in verità, acquisendo così anche la "vita eterna": quello che era stato richiesto a Gesù. In appunto, dobbiamo evidenziare che è sempre e solo partendo dal "prossimo" confrontato a noi che veniamo salvati. Anche Dio non ci lascia nella sua intimità, se questa non è avvalorata e avvalorante da parte nostra con l'atteggiamento del samaritano, che ci ricorda che chi sembra tanto lontano da noi è infine colui che ci salverà. LETTURE DELLA DOMENICA Colletta O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità, perché possano tornare sulla retta via, concedi a tutti coloro che si professano cristiani di respingere ciò che è contrario a questo nome e di seguire ciò che gli è conforme. Per il nostro Signore Gesù Cristo... oppure: Colletta Padre misericordioso, che nel comandamento dell’amore hai posto il compendio e l’anima di tutta la legge, donaci un cuore attento e generoso verso le sofferenze e le miserie dei fratelli, per essere simili a Cristo, buon samaritano del mondo. Egli è Dio, e vive e regna con te... PRIMA LETTURA (Dt 30,10-14) Questa parola è molto vicina a te, perché tu la metta in pratica. Mosè parlò al popolo dicendo: «Obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge, e ti convertirai al Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima. Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: “Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Non è di là dal mare, perché tu dica: “Chi attraverserà per noi il mare, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica». SALMO RESPONSORIALE (Sal 18) Rit: I precetti del Signore fanno gioire il cuore. La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice. I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi. Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti. Più preziosi dell’oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante. SECONDA LETTURA (Col 1,15-20) Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono. Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa. Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose. È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli. VANGELO (Lc 10,25-37) Chi è il mio prossimo? In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». |
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