II DOMENICA DI AVVENTO - ANNO B - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: Domenica Colore liturgico: Viola COMMENTO AL VANGELO NUOVA CREAZIONE È una nuova Genesi, una nuova Creazione, un nuovo inizio. Perciò il giovane Giovanni Marco, uno dei discepoli della prima ora, di Gerusalemme, ha accettato il compito di redigere un testo ad uso delle nascenti comunità. E non ha fatto un trattato di teologia o una raccolta di detti al modo dei rabbini, ma un racconto. E lo ha intitolato vangelo, cioè buone notizie come erano chiamati i racconti delle gesta degli imperatori a partire da Cesare Ottaviano Augusto, il figlio adottivo di Giulio Cesare, il primo a pacificare l'intero Impero Romano. Ma, alla sua morte, la pax romana è stata subito travolta da beghe ed intrighi. Qui parliamo di ben altre buone notizie. E di una nuova Creazione, un nuovo inizio. Abbiamo appena ricominciato il tempo di avvento in preparazione al Natale. L'anno in corso sta finendo e il Natale coinciderà, per scelta dei nostri padri, con il solstizio d'inverno, la notte più lunga dell'anno. Ma dal giorno dopo i giorni, impercettibilmente, cominceranno a crescere. Come è stato Cristo nella nostra vita: luce crescente, luce vittoriosa, sol invictus. Come può essere ancora questo Natale: una nuova Creazione. Insopportabili natali Ne abbiamo visti di Natali. Ne abbiamo sopportati tanti, soprattutto chi, ormai la maggioranza, mal sopporta il clima festoso e festivo che lo circonda e che non tiene minimamente in conto del suo intimo dolore. Natale non è più la festa dei poveri, né porta alcuna consolazione a chi non vive nulla delle immagini stereotipate che ci giungono dagli schermi, immagini di famiglie felici radunate intorno ad una tavola imbandita. Eppure a loro, a noi, è rivolto il Natale, ogni Natale, questo Natale. Un nuovo inizio, come ogni anno, ma ad un livello più profondo, per chi ci sta, per chi osa. Come una spirale che torna nello stesso punto, ma un po' più in basso, un po' più dentro. Per farlo, però, dobbiamo rompere gli schemi. Come Giovanni. La voce che grida È figlio di un sacerdote ma fa il profeta. Ha frequentato Gerusalemme, si è rifugiato nel deserto. Tutti chiedono sacrifici nel rinato tempio. Lui propone la conversione. E fa scendere la gente attraverso il deserto di Giuda fino al Giordano, in un nuovo Esodo. Non propone le abluzioni rituali ma un vero e proprio battesimo di immersione. Un simbolo di un cambiamento di vita radicale. Giovanni il Battista non fa sconti: se vuoi un nuovo inizio, se vuoi buone notizie devi prepararti a qualcosa di forte, di più forte. Specialmente se già credente. Devi osare. L'unico modo che abbiamo per fare di questo Natale una qualche rinascita è convertirci. Ah, solo! E ascoltare i profeti che ci invitano a preparare le strade. Dio viene quando meno ce lo aspettiamo. Viene come non ce lo immaginiamo. E non sappiamo dove e come. Ma viene. Se ci trova. Sandali Giovanni è il protagonista di questo avvento. Un grande, il più grande. Potrebbe prendersi per il Messia, tutti pensano che lo sia. Potrebbe prendersi per Dio, cosa che molti, ancora oggi, fanno. Ma sa che non è lui la luce. Lo ha scoperto, lo ha capito, lo ha accettato trovando il suo posto, la sua collocazione nel grande disegno di Dio. Pensa di avere capito tutto. Dovrà ancora fare molta strada su percorsi che non si immagina. Il suo messaggio è chiaro: non è degno di slacciare i sandali di chi viene. Il Talmud scrive: "Il discepolo è invitato a compiere verso il suo maestro ogni genere di servizi che uno schiavo compie verso il suo padrone, a eccezione di sciogliere i sandali". Alcuni studiosi vedono in quel riferimento il gesto che l'avente diritto a sposare la vedova senza figli, secondo la legge del levirato, compiva se rinunciava al suo diritto. Il nuovo pretendente gli sfilava il sandalo. Come se Giovanni dicesse: io non ho nessuna pretesa di rubare la sposa, Israele, al pretendente, il Messia. Grida, Giovanni. E la folla accorre. Gridano i profeti, ancora oggi, e ci invitano a stare desti, a svegliarci. Ancora viene Dio. Non si stanca di noi. LITURGIA DELLA PAROLA Non si dice il Gloria Colletta Dio grande e misericordioso, fa’ che il nostro impegno nel mondo non ci ostacoli nel cammino verso il tuo Figlio, ma la sapienza che viene dal cielo ci guidi alla comunione con il Cristo, nostro Salvatore. Egli è Dio, e vive e regna con te... oppure: Colletta O Dio, Padre di ogni consolazione, che agli uomini pellegrini nel tempo hai promesso terra e cieli nuovi, parla oggi al cuore del tuo popolo, perché in purezza di fede e santità di vita possa camminare verso il giorno in cui manifesterai pienamente la gloria del tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Is 40,1-5.9-11) Preparate la via al Signore. «Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio –. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati». Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata. Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato». Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri». SALMO RESPONSORIALE (Sal 84) Rit: Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza. Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli. Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra. Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo. Certo, il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto; giustizia camminerà davanti a lui: i suoi passi tracceranno il cammino. SECONDA LETTURA (2Pt 3,8-14) Aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova. Una cosa non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno. Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi. Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli spariranno in un grande boato, gli elementi, consumati dal calore, si dissolveranno e la terra, con tutte le sue opere, sarà distrutta. Dato che tutte queste cose dovranno finire in questo modo, quale deve essere la vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi incendiati fonderanno! Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia. Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia. VANGELO (Mc 1,1-8) Raddrizzate le vie del Signore. Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Come sta scritto nel profeta Isaìa: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Preghiera dei fedeli Preghiamo il Padre perché, sull'esempio di Giovanni il Battista, sappiamo preparare la venuta del Signore Gesù nella nostra vita. Lo invochiamo dicendo: Aiutaci a preparare la strada del Signore! 1. Per la Chiesa: come Giovanni sappia annunciare a tutti la Parola di Dio che chiama alla conversione e all'austerità di vita, preghiamo. 2. Per tutti coloro che hanno responsabilità nella società: promuovano il bene comune, nel rispetto di ogni uomo, preghiamo. 3. Per tutti i cristiani: riscoprano nella Parola di Dio la fonte della loro conversione e la luce che illumina il loro cammino, preghiamo. 4. Per ogni uomo: non si perda in cose effimere, ma sappia dare alla propria vita uno stile più austero, facendosi vicino a tanti uomini che portano la croce del disagio ogni giorno, preghiamo. 5. Per la nostra comunità: si riconosca strumento di Colui che viene a portare a tutti la salvezza, inventando segni nuovi di fratellanza e di solidarietà, preghiamo. O Dio, nostro Padre e pastore, che non vuoi che nessuno dei tuoi figli perisca, esaudisci le preghiere del tuo popolo. Concedi ai tuoi figli il dono di una trasparente testimonianza della buona notizia della tua venuta nel mondo. Per Cristo nostro Signore. |
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