XXIII DOMENICA TEMPO ORDINARIO - ANNO B - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: Domenica Colore liturgico: Verde COMMENTO AL VANGELO BENE OGNI COSA Essere sordi, nella Bibbia, significa non accogliere il messaggio di salvezza di Dio. È Israele, di solito, a manifestare sordità, come ci ricorda la prima lettura di Isaia. Anche noi, travolti dalla mille cose da fare, attorniati da rumori, da chiacchiere, da opinioni, fatichiamo ad ascoltare il desiderio profondo di senso che portiamo nel cuore, fatichiamo a cercare Dio. Proprio come accade al protagonista del vangelo di oggi, un sordo muto. Meglio, nel greco particolare di Marco, un sordo/balbuziente, che non riesce a farsi capire, che stenta a relazionarsi, destinato ad una chiusura al mondo esterno. Immagine dell'uomo contemporaneo, solo e narcisista, smarrito e alla ricerca di una qualche visibilità, tutto incentrato nella propria (improbabile e sempre più inaccessibile) realizzazione. L'insoddisfazione è la caratteristica principale dell'uomo post-moderno. E la nostra. Fuori dal recinto Al tempo di Gesù, si credeva che la santità fosse inversamente proporzionale alla distanza da Gerusalemme. La Giudea poteva ancora salvarsi, ma la Galilea e la Decapoli, oltre la Samaria, zone di confine, abitate da popolazioni miste, erano decisamente perdute. La Decapoli: dieci città a maggioranza pagana che Roma aveva voluto autonome dall'amministrazione ebrea, nella perfida politica del dividi et impera. I pii israeliti, per scendere a Gerusalemme, passavano oltre il Giordano, sulla strada che attraversava i territori pagani, ma senza mai entrare nelle città considerate perse. Gesù, invece. Inizia la sua predicazione proprio da lì, dalle tribù di Zabulon e Neftali, le prime a cadere sotto gli Assiri, seicento anni prima. Perché egli è venuto per i malati, non per giusti. Non fugge gli impuri e li condanna, come fanno i Perushim, i farisei. Li salva. La guarigione del Vangelo di oggi, fa esclamare alla folla: ha fatto bene ogni cosa, ha fatto vedere i ciechi, ha fatto udire i sordi!. Solo chi non si aspetta la salvezza sa gioire così tanto della salvezza inattesa! Guarigioni È condotto da amici, il sordo/balbuziente. Sono sempre altri a condurci a Cristo, a parlarci di lui, a indicarcelo. La Chiesa, a volte incoerente e fragile, è la compagnia di coloro che conducono a Cristo. È questa la funzione della Chiesa, a questo "serve"la Chiesa: a rendere testimonianza al Maestro. Ma, lo sappiamo, ci vuole umiltà per farsi condurre. Il nostro mondo ha fatto dell'arroganza uno stile di vita: trovo molte persone che sanno tutto, che pontificano, che giudicano, specialmente le cose concernenti la fede, ma che non sanno davvero mettersi in discussione. Del vangelo sappiamo già tutto: ci siamo sorbiti quattro anni di catechesi, cosa c'è altro da imparare? Nulla, perché la fede è anzitutto incontro. E dopo l'incontro, l'amore spinge alla conoscenza. Ma per incontrare occorre muoversi, uscire dalle proprie presunte certezze acquisite. Gesù porta il sordo/balbuziente in un luogo riservato. In mezzo al caos quotidiano e alla folla non riusciamo davvero ad ascoltare. La ricerca di fede avviene personalmente, cuore a cuore, in un atteggiamento reale di accoglienza. Dio ci parla ma, per accoglierlo, occorre zittirci. Gesti Gesù compie dei gesti di guarigione: sospira, tocca la lingua del malato. Allora si pensava che la saliva contenesse il fiato, Gesù intende trasmettere il proprio spirito all'uomo, e vi riesce. La nostra vita di fede ha bisogno di segni, di concretezza, di sacramenti. La fede scoperta è vissuta e celebrata, fatta si gesti in cui riconosciamo l'opera del Signore per noi, per l'umanità. Ma, e accade, se siamo guariti è per annunciare agli altri la nostra guarigione profonda. In Marco, però, Gesù impone il silenzio. Perché? Gli esegeti ci suggeriscono che, forse, Gesù non voleva essere scambiato per un guaritore qualunque. La guarigione è sempre segno ed esplicitazione di qualcosa di profondo. Aggiungo io, birichino, che se dietro Marco c'è Pietro, allora forse ci vuole dire di non professare il messianismo di Gesù se prima non si è passati attraverso la croce. Abbiamo bisogno di cristiani guariti, di annunciatori di speranza, di credenti riconciliati. Noi che abbiamo udito le meraviglie di Dio possiamo proclamare come la folla: ha fatto bene ogni cosa. Sogno e son desto È per questo che Isaia, il grande e tenero Isaia, spalanca gli occhi davanti a un popolo rassegnato, sfiancato da settant'anni di prigionia a Babilonia, ormai convinto che Dio non ci sia più, e sogna. Sogna un ritorno, una terra in cui la sofferenza non esiste più e l'abbondanza delle acque che riempie i cuori. Un sogno che è anche quello di Dio e che si avvererà per Israele con il ritorno a Gerusalemme e, per noi, con la venuta del Regno. Questa salvezza, questa buona notizia, questo gioioso annuncio, ammonisce Giacomo, deve essere visibile sin d'ora nelle nostre comunità. Se l'asfalto del conformismo ha appiattito l'attenzione al povero, Giacomo ci richiama con forza alle nostre responsabilità di salvati. La Chiesa, che è il popolo di chi è stato sanato dalle proprie ferite con l'olio della consolazione di Gesù, imita lo stesso gesto verso l'umanità fatta a pezzi e ferita dall'odio e dal peccato. Noi siamo il volto di Dio per il fratello perduto. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo, guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione, perché a tutti i credenti in Cristo sia data la vera libertà e l’eredità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo... oppure: Colletta O Padre, che scegli i piccoli e i poveri per farli ricchi nella fede ed eredi del tuo regno, aiutaci a dire la tua parola di coraggio a tutti gli smarriti di cuore, perché si sciolgano le loro lingue e tanta umanità malata, incapace perfino di pregarti, canti con noi le tue meraviglie. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Is 35,4-7) Si schiuderanno gli orecchi dei sordi, griderà di gioia la lingua del muto. Dal libro del profeta Isaìa Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi». Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa. La terra bruciata diventerà una palude, il suolo riarso sorgenti d’acqua. Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE (Sal 145) Rit: Loda il Signore, anima mia. Il Signore rimane fedele per sempre rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri. Il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, il Signore protegge i forestieri. Egli sostiene l’orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi. Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. SECONDA LETTURA (Gc 2,1-5) Dio non ha forse scelto i poveri per farli eredi del Regno? Dalla lettera di san Giacomo apostolo Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali. Supponiamo che, in una delle vostre riunioni, entri qualcuno con un anello d’oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: «Tu siediti qui, comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti là, in piedi», oppure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», non fate forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi perversi? Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano? Parola di Dio VANGELO (Mc 7,31-37) Fa udire i sordi e fa parlare i muti. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!». Parola del Signore Preghiera dei fedeli La gente presentava a Gesù gli ammalati perché li guarisse. Portiamo anche noi a lui le nostre preoccupazioni, confidando nel suo amore, fiduciosi che l'incontro con lui ci libererà da tutte le nostre chiusure interiori e ci aprirà all'ascolto della sua Parola. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore. 1. Per la Chiesa, che annuncia il Vangelo di Cristo: la sua voce sia ascoltata dalle autorità civili, politiche ed economiche, perché la nostra società smetta di privilegiare i ricchi a discapito dei poveri, preghiamo. 2. Per gli educatori alla fede, genitori, catechisti, perché insegnino ad ascoltare Dio e a parlargli con fiducia, preghiamo. 3. Per i portatori di handicap, in particolare per i sordomuti: possano ricevere un'adeguata formazione che assicuri loro un posto nella società, e i cristiani manifestino loro l'amore che Dio ha nei loro riguardi, preghiamo. 4. Per la nostra comunità cristiana: ognuno riviva il proprio Battesimo, lasciandosi risanare grazie a Gesù dalla sordità verso la parola di Dio, preghiamo. O Padre, che ogni giorno operi meraviglie, liberaci da tutte le infermità spirituali che ci impediscono di ascoltarti e di pregarti. Per Cristo nostro Signore. |
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