II DOMENICA DEL TEMPO DI AVVENTO - ANNO C - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: Domenica Colore liturgico: Viola COMMENTO AL VANGELO CONVERSIONE Il Vangelo di oggi inizia con una dettagliata ricostruzione storico-geografica dell'evangelista Luca: ma a che serve? Semplice: a farci capire che Gesù non è un mito o un'idea, ma un personaggio storico; noi crediamo nel fatto che Dio si è fatto uomo in questo nostro mondo, che come un seme è "caduto" nella storia per trasformarla e salvarla: Non stiamo per vivere un'esperienza ineffabile e intimista, ma stiamo per vedere l'irruzione del divino all'interno dei giorni e delle strade degli uomini. Come diceva un filosofo cristiano: i due mondi dell'uomo e di Dio, della terra e del cielo in Cristo sono entrati in collisione non però per un'esplosione bensì per un abbraccio!. Sì, noi non crediamo in una teoria astratta né parliamo di aria fritta, ma in fatti concreti e veri! L'elenco in questione ci mostra i "potenti" del tempo sui loro troni, compresi i capi religiosi; e la parola di Dio invece dove "scende"? Nel deserto, su Giovanni, l'ultimo dei profeti dell'Antico Testamento, su un uomo "povero" e in cammino, libero da tanti attaccamenti. Questo cosa ci dice? Che Dio vuole parlare con noi, ma non può farlo se il nostro cuore ha già "altri signori", se è pieno di altri interessi: solo se siamo poveri Dio ci può parlare. Il deserto nella Bibbia è un luogo di prova e di intimità con Dio; è un luogo scarno, essenziale, dove all'uomo manca tutto, dove non ha sicurezze; già la parola stessa deserto, dal latino diserere significa abbandonare, slegare: la Parola di Dio dunque trova spazio in me se sono slegato dalle cose e dai piaceri del mondo! Abbiamo bisogno, specialmente in questo tempo di Avvento, di fare un po' di deserto, di staccarci un po' da TV, PC, tablet, i-phone... e stare un po' in intimità con Dio, meditando la Sua Parola, lasciando che Lui parli al nostro cuore. Ma noi spesso non abbiamo il coraggio di fare silenzio. Spegnere per un po' il cellulare, per alcuni, che fatica! Ma perché? Perché abbiamo paura di scendere in noi stessi riconoscendoci per quello che siamo, di lasciare che Dio ci parli pensando che ci freghi, di non essere felici se per un po' ci disintossichiamo da un nostro idolo. Solo lì, nell'eremo del cuore, possiamo riscoprire noi stessi e vedere quali sono i monti dei nostri idoli o i "falsi signori" delle nostre sicurezze materiali... se vogliamo fare Avvento, dobbiamo prepararci ogni giorno ad accogliere il Signore! Giovanni chiama a conversione, a cambiar direzione, rendendosi rendersi conto che così non va: battezzarsi da lui significava mettersi in situazione di attesa, di forte desiderio, di preparazione per accogliere "Colui che sta per venire" a perdonare i peccati, manifestando l'intento di rompere con le vecchie abitudini sbagliate per vivere una vita nuova nella carità. Per questo Giovanni, riecheggiando Isaia, grida: nel deserto preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Cioè: il Signore sta arrivando, andategli incontro; smettetela di fare di testa vostra, pensando a Lui come all'antagonista della vostra felicità, non accettando il vostro limite; smettetela di cercare i vostri progetti, vivendo incentrati su voi stessi, camminando sulle vostre vie tortuose, cercando a tutti i costi di darvi da soli la felicità, cercando il vostro interesse anche a discapito degli altri, presumendo di salvarvi da soli: Lui sta venendo a perdonarvi e salvarvi: apritevi con sincerità a Lui! L'avvento grida: preparate la via, cioè disponete il vostro cuore così che il Signore possa entrarvi, perché Lui ci visita ogni giorno! Quanti ostacoli alla felicità abbiamo nei nostri cuori: Dio vuole rimuoverli, si mette in cammino per primo, ma a noi chiede di collaborare con Lui. Cerchiamolo con sincerità, decidiamoci a voler cambiare: con Lui si abbasseranno i monti del nostro orgoglio e delle false sicurezze, non dovremo vivere barricati sul colle dell'egoismo e della fredda indifferenza, si colmeranno le fosse dei nostri peccati, delle nostre ferite... Il Signore viene e ci farà crescere attraverso gli eventi della nostra vita, perché è Lui che guida la storia. Dobbiamo imparare a riconoscerlo in ogni avvenimento, perché è lì che Dio mi cerca: nel volto di chi incontro, specie in quello dei poveri; mi chiama a fidarmi di Lui anche negli avvenimenti dolorosi, o quando mi ritrovo a subire un torto che Lui non vorrebbe, ecco, anche lì se mi apro con fiducia, Lui mi viene a salvare, viene a trasformare quella sofferenza in un'occasione di crescita; le tribolazioni, persino i limiti degli altri diventano occasioni per imparare ad amare di più e crescere in una relazione più matura con Dio. In Lui, tutto concorre al mio vero bene! Facciamo davvero Avvento, impariamo a riconoscere Dio e lasciarlo operare in noi in ogni evento della nostra vita: allora ogni uomo vedrà anche in noi la salvezza di Dio! LITURGIA DELLA PAROLA Non si dice il Gloria Colletta Dio grande e misericordioso, fa’ che il nostro impegno nel mondo non ci ostacoli nel cammino verso il tuo Figlio, ma la sapienza che viene dal cielo ci guidi alla comunione con il Cristo, nostro Salvatore. Egli è Dio, e vive e regna con te... oppure: Colletta O Dio grande nell’amore, che chiami gli umili alla luce gloriosa del tuo regno, raddrizza nei nostri cuori i tuoi sentieri, spiana le alture della superbia, e preparaci a celebrare con fede ardente la venuta del nostro salvatore, Gesù Cristo tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te... PRIMA LETTURA (Bar 5,1-9) Dio mostrerà il tuo splendore a ogni creatura. Dal libro del profeta Baruc Deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e dell’afflizione, rivèstiti dello splendore della gloria che ti viene da Dio per sempre. Avvolgiti nel manto della giustizia di Dio, metti sul tuo capo il diadema di gloria dell’Eterno, perché Dio mostrerà il tuo splendore a ogni creatura sotto il cielo. Sarai chiamata da Dio per sempre: «Pace di giustizia» e «Gloria di pietà». Sorgi, o Gerusalemme, sta’ in piedi sull’altura e guarda verso oriente; vedi i tuoi figli riuniti, dal tramonto del sole fino al suo sorgere, alla parola del Santo, esultanti per il ricordo di Dio. Si sono allontanati da te a piedi, incalzati dai nemici; ora Dio te li riconduce in trionfo come sopra un trono regale. Poiché Dio ha deciso di spianare ogni alta montagna e le rupi perenni, di colmare le valli livellando il terreno, perché Israele proceda sicuro sotto la gloria di Dio. Anche le selve e ogni albero odoroso hanno fatto ombra a Israele per comando di Dio. Perché Dio ricondurrà Israele con gioia alla luce della sua gloria, con la misericordia e la giustizia che vengono da lui. Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE (Sal 125 ) Rit: Grandi cose ha fatto il Signore per noi. Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion, ci sembrava di sognare. Allora la nostra bocca si riempì di sorriso, la nostra lingua di gioia. Allora si diceva tra le genti: «Il Signore ha fatto grandi cose per loro». Grandi cose ha fatto il Signore per noi: eravamo pieni di gioia. Ristabilisci, Signore, la nostra sorte, come i torrenti del Negheb. Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia. Nell’andare, se ne va piangendo, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con gioia, portando i suoi covoni. SECONDA LETTURA (Fil 1,4-6.8-11) Siate integri e irreprensibili per il giorno di Cristo. Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési Fratelli, sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente. Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. Infatti Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi nell’amore di Cristo Gesù. E perciò prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di quel frutto di giustizia che si ottiene per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio. Parola di Dio Canto al Vangelo (Lc 3,4.6) Alleluia, alleluia. Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio! Alleluia. VANGELO (Lc 3,1-6) Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio! + Dal Vangelo secondo Luca Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!». Parola del Signore Preghiera dei fedeli Attendere la venuta del Signore è molto ma non basta, a questo proposito deve corrispondere l’atteggiamento annunciato a gran voce dal Battista: dobbiamo raddrizzare i sentieri del mondo e della nostra anima per essere pronti ad accogliere il Figlio di Dio. Preghiamo insieme e diciamo: Padre converti il nostro cuore. 1. Perché gli addobbi e gli ornamenti esteriori che iniziano a moltiplicarsi nelle nostre strade trovino il loro vero significato solo nella nostra preparazione interiore alla festa e alla conversione che essa ci richiede. Preghiamo. 2. Perché i nostri compromessi di ogni giorno e l’evoluzione sempre più frenetica della società non ci impediscano di essere anche oggi un’immagine credibile di Chiesa. Preghiamo. 3. Perché il nostro cammino di conversione passi innanzitutto per la pace con noi stessi e con i nostri fratelli. Preghiamo. 4. Perché la scelta di essere Cristiani non rimanga un desiderio astratto ma si concretizzi nelle nostre azioni di ogni giorno, a cominciare dall’attenzione agli ultimi. Preghiamo. O Padre, nonostante i nostri sforzi i nostri burroni non sono riempiti e i nostri monti non sono abbassati, così rimaniamo un terreno scosceso per la tua venuta. Fa’ che il tuo grande amore per l’uomo sopperisca a queste mancanze e raddrizzi ciò che è ancora storto. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. |
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