XXVII DOMENICA TEMPO ORDINARIO - ANNO B - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: Domenica Colore liturgico: Verde COMMENTO AL VANGELO NON TI E' LECITO… Il Vangelo di oggi ci mostra ancora Gesù in cammino: lasciata la Galilea a nord, si dirige verso la Giudea a sud, oltre il fiume Giordano. E una grande folla lo seguiva. Domande trabocchetto La presenza di Gesù suscita entusiasmo e fa sempre accorrere la gente per ascoltare i suoi insegnamenti, ma tra gli uditori si infiltrano anche sempre quei farisei che, lungi dal voler beneficiare del suo insegnamento, vogliono solo fargli domande-trabocchetto nel tentativo di coglierlo in fallo. Questa volta gli chiedono: "E' lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?" L'antica legge della Torah consentiva in certi casi il divorzio, ma le scuole rabbiniche non erano unanimi nello stabilire quali fossero le condizioni richieste per farlo: l'infedeltà coniugale era il fattore determinante e ammesso da tutti. Ma c'erano anche posizioni più radicali che non ritenevano legittima questa prassi e paragonavano il divorzio all'adulterio. Materia scottante che manteneva accesa la discussione tra le varie scuole e ci fu anche chi ci rimise la testa: Giovanni Battista, dicendo ad Erode "non ti è lecito"! I farisei comunque ammettevano il divorzio e il tranello teso a Gesù consisteva proprio nel volergli far dire un sì o un no: se diceva sì perdeva il favore del popolo, o perlomeno gli risultava sgradito, se diceva no, perdeva il favore dei potenti (come accadde appunto a Giovanni Battista con Erode). Rispondere sì o rispondere no? Ma Gesù, a questi ipocriti, non risponde mai con un sì o con un no: Egli sa benissimo che una risposta affermativa o negativa sarebbe come un boomerang e verrebbe impugnata contro di lui, così usa anche questa volta il tono interlocutorio rispondendo con una domanda: "Che cosa vi ha ordinato Mosè? Dissero: "Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla: Gesù disse loro: "Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma, ma all'inizio non era così. L'uomo non separi ciò che Dio ha congiunto". Ecco qual è l'obiettivo mirato da Gesù, non la legge che non disdice e neanche nega, va solo oltre, ma il cuore dei suoi interlocutori. E dice proprio: la durezza del vostro cuore, non del cuore dei loro antenati che vivevano ai tempi di Mosè. Eccoli smascherati nei loro meschini tentativi di coglierlo in fallo. Sono loro che sono stati colti in flagrante durezza di cuore! Dai tempi di Mosè ai loro sono passati più di mille anni, ma il cuore è sempre lo stesso, cioè è sempre duro. E Gesù non può che constatarlo amaramente. Analfabetismo del cuore All'inizio Dio aveva impresso la legge naturale nel cuore dell'uomo, per cui questi sapeva benissimo, senza leggerlo da nessuna parte, che tradire, rubare, mentire ecc. è un male. Ma poi, visto che questo cuore tendeva, per chissà quali imperscrutabili motivi, ad indurirsi sempre più, questa legge dovette scriverla su tavole di pietra per ricordare all'uomo ciò che prima gli aveva scritto nel cuore. Ma questo analfabetismo del cuore dilaga ancora duemila anni dopo, e se l'uomo non vuol più far riferimento a Dio, questo cuore, lo vediamo, diventa più duro delle tavole di pietra. Dobbiamo urgentemente ricentrarci su Dio se vogliamo recuperare l'amore tra di noi, in famiglia e tra i coniugi innanzitutto. "Senza di me non potete fare nulla". E' pura illusione credere di poter stabilire una morale autonoma - come vorrebbe la mentalità dominante - indipendente dai dieci comandamenti. Se eliminiamo Dio dal cuore, questo diventa verso il prossimo, più duro delle tavole di pietra. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta O Dio, fonte di ogni bene, che esaudisci le preghiere del tuo popolo al di là di ogni desiderio e di ogni merito, effondi su di noi la tua misericordia: perdona ciò che la coscienza teme e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare. Per il nostro Signore Gesù Cristo... oppure: Colletta Dio, che hai creato l’uomo e la donna, perché i due siano una vita sola, principio dell’armonia libera e necessaria che si realizza nell’amore; per opera del tuo Spirito riporta i figli di Adamo alla santità delle prime origini, e dona loro un cuore fedele, perché nessun potere umano osi dividere ciò che tu stesso hai unito. Per il nostro Signore Gesù Cristo.... PRIMA LETTURA (Gen 2,18-24) I due saranno un’unica carne. Dal libro della Gènesi Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: «Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne. La si chiamerà donna, perché dall’uomo è stata tolta». Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne. Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE (Sal 127) Rit. Ci benedica il Signore tutti i giorni della nostra vita. Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie. Della fatica delle tue mani ti nutrirai, sarai felice e avrai ogni bene. La tua sposa come vite feconda nell’intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d’ulivo intorno alla tua mensa. Ecco com’è benedetto l’uomo che teme il Signore. Ti benedica il Signore da Sion. Possa tu vedere il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita! Possa tu vedere i figli dei tuoi figli! Pace su Israele! SECONDA LETTURA (Eb 2,9-11) Colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine. Dalla lettera agli Ebrei Fratelli, quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti. Conveniva infatti che Dio – per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria – rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla salvezza. Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli. Parola di Dio VANGELO (Mc 10,2-16) L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro. Parola del Signore. oppure: VANGELO Forma breve (Mc 10, 2-12) L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Parola del Signore Preghiera dei fedeli La Parola di Gesù, in questa Eucaristia, illumina e fortifica l'amore che noi cerchiamo di vivere nelle nostre famiglie. Preghiamo perché all'interno di ciascuna di esse egli rafforzi l'amore fedele e perenne al quale Lui ci chiama. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore. 1. Per la Chiesa, sposa di Cristo, perché aiuti le nostre famiglie a rinnovare l'amore sereno e fedele, unica fonte di autentica felicità, e offra vicinanza e misericordia a chi soffre per il dolore della separazione, preghiamo. 2. Per i bambini in attesa di una famiglia, perché, dopo aver vissuto l'abbandono, possano trovare l'amore di una famiglia che, accogliendoli, risani le loro ferite, preghiamo. 3. Per i giovani che si preparano al matrimonio, perché non si chiudano nel benessere materiale, ma progettino una casa aperta alla generosità e allo spirito di servizio nella società e nella Chiesa, preghiamo. 4. Per le famiglie della nostra comunità, perché siano nel mondo segni vivi dell'amore di Cristo per la Chiesa e testimoni della bellezza del matrimonio cristiano, preghiamo. O Padre, dona alle nostre famiglie la capacità di rinnovare sempre l'impegno di amore fedele e perenne, e a trovare in esso la serenità nei momenti difficili della vita. Per Cristo nostro Signore. |
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