=================== 29.7.2015 - Santa Marta =================== Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Bianco Marta, sorella di Maria, corse incontro a Gesù quando venne per risuscitare il fratello Lazzaro e professò la sua fede nel Cristo Signore: «Io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo» (Gv 11, 27). Accolse con premura nella sua casa di Betania il divino Maestro, che la esortò a unire al servizio di ospitalità l’ascolto della sua parola (Lc 10, 38-42; Gv 12, 1). Colletta Dio onnipotente ed eterno, il tuo Figlio fu accolto come ospite a Betania nella casa di santa Marta, concedi anche a noi di esser pronti a servire Gesù nei fratelli, perché al termine della vita siamo accolti nella tua dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (1Gv 4,7-16) Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi. Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi. In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito. E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio. E noi abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi. Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui. SALMO RESPONSORIALE (Sal 33) Rit: Gustate e vedete com’è buono il Signore. Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino. Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato. Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce. L’angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono, e li libera. Gustate e vedete com’è buono il Signore; beato l’uomo che in lui si rifugia. Temete il Signore, suoi santi: nulla manca a coloro che lo temono. I leoni sono miseri e affamati, ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene. VANGELO (Gv 11,19-27) Io credo che sei il Cristo, il Figlio di Dio. In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Oppure (Lc 10,38-42) Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». Commento FARE TUTTO QUELLO CHE DOBBIAMO FARE CON LA MANO IN DIO Il richiamo fatto da Gesù a Marta è quello di non perdere se stessa nelle cose che si perdono nel momento che passa, ma di mantenere, in tutto quello che succede, la mano nella mano di Dio: una mano libera, potremmo quasi dire, per fare le cose; e l'altra nella mano di Dio, che ci fa sentire la sua presenza e l'esperienza rasserenante di Lui, evitando di "agitarci e di preoccuparci" inutilmente e per cose vane. Allora, con la mano nella mano di Dio, possiamo fare tutto e di più, allora davvero "tutto è grazia", o meglio ancora, TUTTO FA GRAZIA. Marta è immagine di ciascuno di noi, chiamato a far bene le faccende della giornata e le scelte della vita. Senza Dio o con Dio? In equilibrio, potremmo rispondere: con una mano faccio tutto, con l'altra mi tengo tutto alla sua mano, come un bambino che cammina fiducioso con la mano nella mano della mamma, e con l'altra raccoglie i fiori, prende il gelato, saluta gli altri, riceve e dona quello che la sua mano può ricevere e donare; ma nulla più ne meno, evitando quindi ogni agitazione e preoccupazione. Tutto s'ha da fare, e bene, ma con la coscienza che Dio è con me. ...ALLORA TUTTE LE COSE RIESCO SEMPRE A TENERLE IN MANO |
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