17.11.2014 - Santa Elisabetta d'Ungheria
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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Elisabetta (Ungheria 1207 – Marburg, Germania, 17 novembre 1231), sposa di Luigi IV, Langravio di Turingia, fu madre di tre figli. Dopo la morte del marito si consacrò interamente alla penitenza, alla preghiera e alla carità. Iscrittasi al terz’Ordine Francescano, fondò in onore di san Francesco l’ospedale di Marburg, in cui ella stessa serviva i malati.
Colletta
O Dio, che a sant’Elisabetta hai dato la grazia
di riconoscere e onorare Cristo nei poveri,
concedi anche a noi, per sua intercessione,
di servire con instancabile carità
coloro che si trovano nella sofferenza e nel bisogno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Ap 1,1-5;2,1-5)
Ricorda da dove sei caduto e convèrtiti.
Rivelazione di Gesù Cristo, al quale Dio la consegnò per mostrare ai suoi servi le cose che dovranno accadere tra breve. Ed egli la manifestò, inviandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni, il quale attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e custodiscono le cose che vi sono scritte: il tempo infatti è vicino.
Giovanni, alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, e dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono, e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra. [Io udii il Signore che mi diceva]:
«All’angelo della Chiesa che è a Èfeso scrivi:
“Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro. Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua perseveranza, per cui non puoi sopportare i cattivi. Hai messo alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. Sei perseverante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. Ho però da rimproverarti di avere abbandonato il tuo primo amore. Ricorda dunque da dove sei caduto, convèrtiti e compi le opere di prima”».
SALMO RESPONSORIALE (Sal 1)
Rit: Al vincitore darò da mangiare dall’albero della vita.
Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.
È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.
Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde.
Poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.
VANGELO (Lc 18,35-43)
Che cosa vuoi che io faccia per te? Signore, che io veda di nuovo!
Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!».
Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato».
Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.
Preghiera dei fedeli
Per coloro che sono lontani dalla fede o vivono nell'indifferenza religiosa: l’esempio dei cristiani li accompagni nella strada che conduce a Cristo. Preghiamo:
Commento
PASSA LA GENTE...
PASSA GESU'...
Quale differenza!
La gente riferisce di Gesù che passa.
La gente che passa vuol far tacere il cieco.
La gente passa avanti e sembra disturbata dalla preghiera del cieco.
Ma Gesù che passa suscita la fede.
Il cieco vede dentro prima che veda col miracolo anche fuori.
Il vero miracolo, in effetti, è vedere che passa Gesù nella sua vita.
Passa la gente anche oggi, e accompagna i cortei, le processioni, il culto, le celebrazioni.
Ma quale differenza tra questa gente che passa e accompagna all'esterno del cuore, tante volte, non ricordandosi questo accompagnamento interiore suscitato dalla fede sincera richiamata dal cieco!
Passa la gente...la gente passa...
Passa Gesù!
E tutto riacquista la visione nella fede, e ognuno può riacquistare la vista della fede, della speranza e della carità.
Passa Gesù, e la coscienza si sveglia, apre gli occhi e proclama la professione sincera della coscienza: PASSA GESU' NELLA MIA VITA!