=================================================================== 12.08.2015 - Mercoledì della XIX settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Rito Romano =================================================================== Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde Colletta Dio onnipotente ed eterno, che ci dai il privilegio di chiamarti Padre, fa’ crescere in noi lo spirito di figli adottivi, perché possiamo entrare nell’eredità che ci hai promesso. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Dt 34,1-12) Mosè morì in quel luogo, secondo l’ordine del Signore. Non è più sorto un profeta come lui. In quei giorni, Mosè salì dalle steppe di Moab sul monte Nebo, cima del Pisga, che è di fronte a Gerico. Il Signore gli mostrò tutta la terra: Gàlaad fino a Dan, tutto Nèftali, la terra di Èfraim e di Manasse, tutta la terra di Giuda fino al mare occidentale e il Negheb, il distretto della valle di Gerico, città delle palme, fino a Soar. Il Signore gli disse: «Questa è la terra per la quale io ho giurato ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe: “Io la darò alla tua discendenza”. Te l’ho fatta vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai!». Mosè, servo del Signore, morì in quel luogo, nella terra di Moab, secondo l’ordine del Signore. Fu sepolto nella valle, nella terra di Moab, di fronte a Bet-Peor. Nessuno fino ad oggi ha saputo dove sia la sua tomba. Mosè aveva centoventi anni quando morì. Gli occhi non gli si erano spenti e il vigore non gli era venuto meno. Gli Israeliti lo piansero nelle steppe di Moab per trenta giorni, finché furono compiuti i giorni di pianto per il lutto di Mosè. Giosuè, figlio di Nun, era pieno dello spirito di saggezza, perché Mosè aveva imposto le mani su di lui. Gli Israeliti gli obbedirono e fecero quello che il Signore aveva comandato a Mosè. Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè, che il Signore conosceva faccia a faccia, per tutti i segni e prodigi che il Signore lo aveva mandato a compiere nella terra d’Egitto, contro il faraone, contro i suoi ministri e contro tutta la sua terra, e per la mano potente e il terrore grande con cui Mosè aveva operato davanti agli occhi di tutto Israele. SALMO RESPONSORIALE (Sal 65) Rit: Sia benedetto Dio: è lui che ci mantiene tra i viventi. Acclamate Dio, voi tutti della terra, cantate la gloria del suo nome, dategli gloria con la lode. Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!». Venite e vedete le opere di Dio, terribile nel suo agire sugli uomini. Popoli, benedite il nostro Dio, fate risuonare la voce della sua lode. Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio, e narrerò quanto per me ha fatto. A lui gridai con la mia bocca, lo esaltai con la mia lingua. VANGELO (Mt 18,15-20) Se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro». Commento Nella prima lettura di oggi troviamo il racconto della morte di Mosè. Mosè muore prima dell'entrata nella Terra promessa. Il Signore gli dice: "Questo è il paese che ho promesso ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe... Te l'ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai!". Mosè non ha potuto portare a termine la grande impresa divina incominciata con l'esodo dall'Egitto; malgrado tutte le sue doti, tutte le grazie ricevute, egli non ha adempiuto l'impresa: ne ha fatto la parte principale, lasciando a Giosuè le gesta finali. E un fatto che osserviamo regolarmente nell'Antico Testamento e che dimostra che niente nell'Antico Testamento è perfetto adempimento del progetto di Dio. Troviamo, nell'AT, molte prefigurazioni di Cristo, però nessuna di esse è perfetta. Mosè per l'inizio, Giosuè per la fine, prefigurano ciascuno un aspetto dell'opera di Cristo. Il mistero di Cristo è tanto ricco che non poteva essere prefigurato in una sola vita umana. Vediamo, all'inizio della Genesi, che già Abele prefigura il mistero di Cristo; Abele muore, ma in un certo senso si manifesta vivo dopo la morte: la voce del suo sangue si fa sentire, secondo il racconto biblico. Però in realtà Abele rimane morto, non risorge. Prefigura in modo imperfetto la risurrezione di Cristo. Similmente per il sacrificio di Abramo: Isacco ne esce vivo, però lui non è morto; prefigura parzialmente la risurrezione di Cristo, che esce vivo dal proprio sacrificio, ma per aver vinto la morte, passando attraverso la morte. Nella storia di Giuseppe vediamo che i suoi fratelli lo odiano al punto che lo vogliono uccidere, e questa è una prefigurazione della passione di Gesù, però non lo uccidono: anche qui la prefigurazione è imperfetta. Giuseppe si ritrova vivo in Egitto, senza aver subito la morte. Così avviene per tutte le prefigurazioni: vi vediamo un aspetto del mistero di Cristo, ma non il mistero totale. il regno di Davide prefigura il regno di Cristo; ma Davide non è stato in grado di edificare la casa di Dio. Salomone costruisce il tempio, però si tratta solo di un edificio materiale, non della vera "casa" di Dio. U vero tempio è Cristo risorto, come vediamo nel Vangelo di Giovanni. Solo Cristo è la pienezza. Cristo adempie tutte le prefigurazioni; realizza nel suo mistero pasquale una sintesi straordinaria, stupenda, di tutti gli aspetti del piano di Dio. Possiamo provare una grande ammirazione per questo mistero di Cristo, che illumina tutto l'Antico Testamento e ne viene anche parzialmente illuminato. Cristo ha adempiuto tutte le figure; Cristo è la pienezza della grazia. Approfondiamo la nostra fede in lui, quando riflettiamo sulle figure antiche e vediamo come egli le ha adempiute e superate. |
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