01.08.2014 - Sant'Alfonso Maria de’ Liguori
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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Colletta
O Dio, che proponi alla tua Chiesa
modelli sempre nuovi di vita cristiana,
fa’ che imitiamo l’ardore apostolico
del santo vescovo Alfonso Maria de’ Liguori
nel servizio dei fratelli,
per ricevere con lui
il premio riservato ai tuoi servi fedeli.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
Prima lettura
Ger 26,1-9
Tutto il popolo si radunò contro Geremìa nel tempio del Signore.
Salmo responsoriale
Sal 68
Rit. Nella tua grande bontà, rispondimi, o Dio.
Vangelo
Mt 13,54-58
Non è costui il figlio del falegname? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Preghiera dei fedeli
Perché il tempo dello svago e della distensione sia impiegato per recuperare anche le energie dello spirito e per rafforzare i vincoli di affetto e di amicizia. Preghiamo
Commento
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua
Ci sono persone che vengono chiamate a tenere conferenze, sono considerati grandi uomini e donne, politici di grande fama, ma capita spesso che in seno alla propria famiglia o ad un ristretto gruppo siano addirittura disprezzati, denigrati, talvolta persino odiati per le stesse cose che in altre circostanze li portano a ricevere consensi. Perché accade questo? Perché chi ci è vicino non sempre apprezza le nostre capacità? Perché una moglie o un marito non vedono le doti del coniuge, oppure un figlio quelle dei genitori o i papà e le mamme non sanno riconoscere gli aspetti positivi della propria prole? Credo che la risposta sia dentro di noi, nella nostra natura umana, nell'incapacità a saper apprezzare il bene quando lo abbiamo dinanzi, offuscati dalle piccole cose negative che ritroviamo in ciascuna persona. Chi ci vede dall'esterno riesce ad essere obiettivo e valutare l'aspetto complessivo, tralasciando dettagli che nella quotidianità assumono maggior rilevanza. Non è facile la convivenza, non è facile saper andare oltre certe piccolezze, non è facile far tacere la parte di noi che invidia l'altro. Quanti grandi uomini sono stati uccisi nel corpo o nell'anima da chi più era loro vicino, a partire da Gesù che fu ucciso per le sue idee e tradito da uno dei suoi apostoli, San Francesco odiato dal padre e considerato un pazzo dai suoi conterranei, Padre Pio che a lungo è stato osteggiato dalla stessa Chiesa nella quale era inserito.
Quanto si soffre di queste situazioni, essere capiti e ascoltati da tanti, ma non essere capiti ed ascoltati da quei pochi che vivono accanto a noi e che amiamo.
Quanti genitori si ritroveranno in questa situazione, con figli adolescenti pronti a far loro la guerra per delle piccolezze, incapaci di vedere il bene che un genitore vuole loro. Ma anche quanti figli apprezzati dai propri amici, trattati male in casa per un modo di vedere le cose più giovane e senz'altro diverso, ma quasi mai errato.
Quando ci odieranno, ci perseguiteranno, si scandalizzeranno per quello che facciamo, pensiamo che il bene, prima o poi, troverà un suo sfogo dal quale venir fuori e l'arma sarà sempre e comunque il dialogo, non la lite, l'amore e non l'odio o la vendetta. Se Padre Pio si fosse ribellato, se San Francesco avesse inveito, se Gesù avesse combattuto con la spada, non sarebbero stati grandi uomini capaci di illuminare il cammino di milioni di persone. Lottare per le proprie idee è giusto, ma bisogna farlo con amore, pazienza, serenità, come la goccia che pian piano scava nella roccia.