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La Liturgia di Sabato 14 Maggio 2016

13/5/2016

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14.5.2016 - SAN MATTIA
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Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Rosso

Mattia, testimone del ministero apostolico e della risurrezione di Cristo, fu aggregato al collegio apostolico dopo la defezione e la morte di Giuda. Fu ristabilito così, tra l’Ascensione e la Pentecoste, il numero di dodici che simboleggia il nuovo Israele convocato da tutte le genti (At 1, 15-26). Il suo nome si trova nel secondo elenco dei santi del Canone Romano.

Colletta
O Dio, che hai voluto aggregare san Mattia  
al collegio degli Apostoli,  
per sua intercessione concedi a noi,  
che abbiamo ricevuto in sorte la tua amicizia,  
di essere contati nel numero degli eletti.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 1,15-17.20-26)
La sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli.

In quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli – il numero delle persone radunate era di circa centoventi – e disse: «Fratelli, era necessario che si compisse ciò che nella Scrittura fu predetto dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, diventato la guida di quelli che arrestarono Gesù. Egli infatti era stato del nostro numero e aveva avuto in sorte lo stesso nostro ministero. Sta scritto infatti nel libro dei Salmi: 
“La sua dimora diventi deserta 
e nessuno vi abiti”,
e: “Il suo incarico lo prenda un altro”. 
Bisogna dunque che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il Signore Gesù ha vissuto fra noi, cominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo, uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione».
Ne proposero due: Giuseppe, detto Barsabba, soprannominato Giusto, e Mattia. Poi pregarono dicendo: «Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti, mostra quale di questi due tu hai scelto per prendere il posto in questo ministero e apostolato, che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto che gli spettava». Tirarono a sorte fra loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 112)
Rit: Il Signore lo ha fatto sedere tra i prìncipi del suo popolo.

Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre. 

Dal sorgere del sole al suo tramonto
sia lodato il nome del Signore.
Su tutte le genti eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria. 

Chi è come il Signore, nostro Dio,
che siede nell’alto
e si china a guardare
sui cieli e sulla terra?

Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i prìncipi,
tra i prìncipi del suo popolo.

VANGELO (Gv 15,9-17) 
Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
 
Commento
Mattia, il cui nome significa "Dono di Dio",
entra nel collegio apostolico prendendo il posto di Giuda Iscariota.

Indirettamente, Giuda partorisce Mattia.
Anche il tradimento genera un affidamento.
Anche una vecchia fine segna un nuovo inizio.
Proprio perché tutto quanto rientra nel Regno di Dio.
Nulla è disguido, ostacolo o contrarietà: tutto è segno nel Regno.
Non c'è caso, non c'è caos, non c'è interesse umano che predomina.
Tutto quello che avviene attraverso Giuda, porterà all'elezione di Mattia.
Tutto quanto "del" Regno e "nel" Regno di Dio all'opera è sempre collegato.

Attraverso quello che avviene nella storia degli apostoli, si costruisce il Regno.
Un Regno di libertà, nel rispetto della limitata e ancora "in fieri" libertà umana, una attenzione dello Spirito che significa presenza viva che fonde ogni atto con un altro, in una comunione costruttiva: quella della Chiesa in cammino nella storia.

Mattia segna il passo del recupero del dono là dove, con Giuda, il dono appariva perso e sprecato; Mattia ridona significanza piena al segno oscurato da Giuda; ma entrambi, collegati, esprimono la libertà umana e quella divina sempre in connubio, in simbiosi, in "dialisi", affinché scorra il sangue umano e divino; l'uno ad opera del mondo, per la morte; l'altro, sangue divinizzato dallo Spirito per far rinascere e rinnovare la Chiesa, e attraverso di essa, il mondo stesso.

Mattia, sepolto presso il Tempio del Sole, è il sole che mette in ombra Giuda e la sua opera, non eliminandone il contributo di morte, ma illuminandone la vicenda alla luce del Sole Cristico.
Giuda segna il momento del Gesù della storia; Mattia è segno del Gesù della fede.

Uno accanto all'altro si danno la mano per rivisitare la storia.

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a sera
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14.5.2016 - DOMENICA DI PENTECOSTE - MESSA DELLA VIGILIA
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Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Rosso


Colletta
Dio onnipotente ed eterno,  
che hai racchiuso la celebrazione della Pasqua  
nel tempo sacro dei cinquanta giorni,  
rinnova il prodigio della Pentecoste:  
fa’ che i popoli dispersi si raccolgano insieme  
e le diverse lingue si uniscano  
a proclamare la gloria del tuo nome.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...  

oppure
Colletta  
Rifulga su di noi, Padre onnipotente,  
Cristo, luce da luce, splendore della tua gloria,  
e il dono del tuo Santo Spirito  
confermi nell’amore i tuoi fedeli,  
rigenerati a vita nuova.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Gen 11,1-9)
La si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra.

Tutta la terra aveva un’unica lingua e uniche parole. Emigrando dall’oriente, gli uomini capitarono in una pianura nella regione di Sinar e vi si stabilirono. 
Si dissero l’un l’altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da malta. Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo, e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra». 
Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: «Ecco, essi sono un unico popolo e hanno tutti un’unica lingua; questo è l’inizio della loro opera, e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro». 
Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 32)
Rit: Su tutti i popoli regna il Signore.

Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.
Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini.

Dal trono dove siede
scruta tutti gli abitanti della terra,
lui, che di ognuno ha plasmato il cuore
e ne comprende tutte le opere.

SECONDA LETTURA (Rm 8,22-27) 
Lo Spirito intercede con gemiti inesprimibili.

Fratelli, sappiamo che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Nella speranza infatti siamo stati salvati. 
Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.
Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.

VANGELO (Gv 7,37-39) 
Sgorgheranno fiumi di acqua viva.

Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù, ritto in piedi, gridò: «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva». 
Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era ancora stato glorificato.
 
Commento
Lo Spirito Santo è lo Spirito di Cristo ed è la Persona divina che diffonde nel mondo la possibilità di imitare Cristo, dando Cristo al mondo e facendolo vivere in noi.  
Nell’insegnamento e nell’opera di Cristo, nulla è più essenziale del perdono. Egli ha proclamato il regno futuro del Padre come regno dell’amore misericordioso. Sulla croce, col suo sacrificio perfetto, ha espiato i nostri peccati, facendo così trionfare la misericordia e l’amore mediante - e non contro - la giustizia e l’ordine. Nella sua vittoria pasquale, egli ha portato a compimento ogni cosa. Per questo il Padre si compiace di effondere, per mezzo del Figlio, lo Spirito di perdono. Nella Chiesa degli apostoli il perdono viene offerto attraverso i sacramenti del battesimo e della riconciliazione e nei gesti della vita cristiana.  
Dio ha conferito al suo popolo una grande autorità stabilendo che la salvezza fosse concessa agli uomini per mezzo della Chiesa!  
Ma questa autorità, per essere conforme al senso della Pentecoste, deve sempre essere esercitata con misericordiae con gioia, che sono le caratteristiche di Cristo, che ha sofferto ed è risorto, e che esulta eternamente nello Spirito Santo.
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