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2.8.2015 - XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B - RITO ROMANO

31/7/2015

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IO SONO IL PANE DELLA VITA 
di Padre Mariano Pellegrini


Durante il lungo Esodo attraverso il deserto, verso la Terra promessa, gli Israeliti hanno dovuto affrontare molte difficoltà, e la loro fede fu provata in diverse occasioni. Insieme a queste prove, ci furono diversi interventi provvidenziali di Dio, grazie ai quali essi sopravvissero e giunsero alla loro destinazione. Uno di questi interventi provvidenziali, senza dubbio, fu quello della manna discesa dal cielo, di cui ci parla la prima lettura di oggi. Il popolo languiva di fame e già rimpiangeva quello che riusciva a mangiare in Egitto quando era ridotto in schiavitù. Ecco allora che il Signore fece piovere il «pane dal cielo» (Es 16,4).

Questa lettura può essere applicata alla nostra vita cristiana. La schiavitù egiziana raffigura un'altra schiavitù, molto più temibile: quella del peccato. L'esodo raffigura il cammino di purificazione attraverso il deserto di questo mondo; la Terra promessa simboleggia il Paradiso, verso cui siamo incamminati.

Come il popolo d'Israele, anche noi, provati dalle molte difficoltà, siamo portati a guardare indietro e a provare nostalgia per le magre consolazioni di questo mondo, per il peccato che abbiamo abbandonato con tanta decisione e che, al momento della prova, nuovamente ci attira a sé. Le difficoltà sono molte, ma Dio ci viene incontro donandoci un pane dal cielo, quello vero, che ci sostiene nel cammino e ci fa superare ogni tentazione. Questo pane è l'Eucaristia, di cui parla il Vangelo di oggi.

Gesù parla dell'Eucaristia nel grande discorso che Egli fece a Cafarnao, subito dopo la moltiplicazione dei pani. Le folle erano state molto impressionate da questo miracolo, al punto che avrebbero voluto che Gesù diventasse il loro re. Essi cercavano solamente il benessere materiale e non riuscirono ad innalzare la mente e il cuore al profondo insegnamento che Gesù voleva loro impartire. Per questo motivo, Gesù disse loro: «Voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati» (Gv 6,26). Attraverso il segno dei pani moltiplicati, Gesù voleva insegnare alle folle che Lui è il vero pane che sazia la fame delle nostre anime. E così, Gesù proclamò solennemente: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai» (Gv 6,35).

Anche noi, come le folle che ascoltavano Gesù, tante volte cerchiamo il Signore non tanto per cambiare la nostra vita e per fare la Volontà di Dio, ma unicamente perché Lui assecondi quelli che sono i nostri desideri di benessere materiale. San Paolo, nella seconda lettura, lo dice molto chiaramente. Conoscere Cristo significa abbandonare la condotta di prima, la condotta dell'uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, e significa rinnovarci nello spirito e rivestire l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità (cf Ef 4,20-24).

Se veramente vogliamo che Gesù ci aiuti, che ci faccia grazia, che ci sollevi dalla nostra miseria, dobbiamo impegnarci seriamente a mutar vita, a diventare più buoni, a rigettare decisamente il peccato. Allora la nostra preghiera sarà ascoltata. Come minimo ci deve essere questo sforzo, al resto penserà il Signore.

Al di sopra di tutto dobbiamo ricercare il "Pane della vita", ovvero l'Eucaristia. Questo è il nostro vero tesoro. Si racconta nelle cronache delle missioni cattoliche del Canada del nord un episodio molto bello ed istruttivo. Alcuni secoli fa la regione dove operavano i missionari cattolici fu colpita da una grande carestia e molti furono quelli che morirono di fame. Tra questi vi era una famiglia di cattolici che da giorni si era messa in cammino per raggiungere la lontana stazione missionaria. Erano ormai quasi senza forze quando, finalmente, arrivarono alla chiesa. Il sacerdote, con un nodo alla gola, li raggiunse e li soccorse così come poteva, dicendo che di più non potevano fare perché purtroppo il cibo era ormai finito. Il padre di famiglia disse allora che non erano venuti per chiedere da mangiare, ma per chiedere di fare la loro ultima Comunione, dopo sarebbero morti, ma sarebbero morti contenti. Il sacerdote commosso da tanta fede diede loro il "Pane del cielo" e, dopo poco tempo, uno alla volta, morirono tutti.

Impariamo da questo episodio a fare davvero dell'Eucaristia il nostro tesoro e di metterla al primo posto nella nostra vita. Per noi non è tanto difficile partecipare alla Santa Messa e ricevere la Santa Comunione. Non facciamoci prendere dalla pigrizia e non perdiamo un bene così prezioso!

Letture della domenica

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Colletta
Mostraci la tua continua benevolenza, o Padre, e assisti il tuo popolo, che ti riconosce suo pastore e guida; rinnova l’opera della tua creazione e custodisci ciò che hai rinnovato.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...  

Oppure:  

O Dio, che affidi al lavoro dell’uomo le immense risorse del creato, fa’ che non manchi mai il pane sulla mensa di ciascuno dei tuoi figli, e risveglia in noi il desiderio della tua parola, perché possiamo saziare la fame di verità che hai posto nel nostro cuore.  Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA
 (Es 16,2-4.12-15)
Io farò piovere pane dal cielo per voi.

In quei giorni, nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. 
Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nella terra d’Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatto uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine».
Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina o no secondo la mia legge. Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: “Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore, vostro Dio”».
La sera le quaglie salirono e coprirono l’accampamento; al mattino c’era uno strato di rugiada intorno all’accampamento. Quando lo strato di rugiada svanì, ecco, sulla superficie del deserto c’era una cosa fine e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. Gli Israeliti la videro e si dissero l’un l’altro: «Che cos’è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «È il pane che il Signore vi ha dato in cibo». 

SALMO RESPONSORIALE
 (Sal 77)
Rit. Donaci, Signore, il pane del cielo.

Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai nostri figli,
raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore
e le meraviglie che egli ha compiuto.

Diede ordine alle nubi dall’alto
e aprì le porte del cielo;
fece piovere su di loro la manna per cibo
e diede loro pane del cielo.

L’uomo mangiò il pane dei forti;
diede loro cibo in abbondanza.
Li fece entrare nei confini del suo santuario,
questo monte che la sua destra si è acquistato.

SECONDA LETTURA
 (Ef 4,17.20-24)
Rivestite l’uomo nuovo, creato secondo Dio.

Fratelli, vi dico e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri. 
Voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità.

VANGELO
 (Gv 6,24-35)
Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!

In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». 
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». 
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

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