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LA RETORICA DELL'ACCOGLIENZA E LA DISCRIMINAZIONE QUOTIDIANA

18/1/2022

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Di recente mia moglie Serena, meglio nota come “Santa Subito”, è stata costretta ad alzare un poco la voce (succede anche ai santi) quando, durante l’ennesima discussione con una parente su Covid e dintorni, si è sentita dire: «Chi non si vaccina dovrebbe pagarsi le cure. Soluzione semplice». Sì, semplice, nonché altamente discriminatoria e incivile. Un precedente gravissimo, se davvero venisse attuato. E notare che la suddetta parente si proclama cattolica!

L’idea di non pagare le cure ai non vaccinati è stata sostenuta da medici, giornalisti, politici. E fa riflettere. Perché ci mette di fronte non soltanto all’inciviltà dilagante ma, direi, alla disumanizzazione che segna l’attuale modo di pensare e di vivere.

Sostenere che un malato non debba essere curato dal servizio pubblico, finanziato anche con le tasse versate da quello stesso cittadino, perché la sua scelta di non vaccinarsi sarebbe contro il “bene comune”, significa introdurre un principio pericolosissimo. A parte il fatto che quella di “bene comune” è intesa come nozione vaga, manipolabile, che si può strumentalizzare facilmente, se si incominciasse a discriminare in questo modo non ci sarebbero più limiti all’esclusione. Adesso se ne parla a proposito dei non vaccinati, ma domani lo stesso principio potrebbe essere introdotto contro qualcuno per il tipo di alimentazione che preferisce (in base a criteri di ecosostenibilità) o per le idee politiche. Qualcosa di intollerabile per una democrazia sedicente liberale. Qualcosa che dovrebbe suscitare orrore in ogni coscienza ben formata. Allora, di questo passo, chi fa uso e abuso di alcool, fumo e droghe non dovrebbe essere curato dal sistema sanitario nazionale?

È incredibile che tali idee possano essere sostenute anche da medici, quando il giuramento d’Ippocrate recita: «Giuro di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l’eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario.»

Come ho già scritto, tutelare la libertà di coscienza e le minoranze, per quanto esigue possano essere, dovrebbe essere uno dei capisaldi della democrazia. Minare questi capisaldi vuol dire minare la democrazia stessa. Quindi, sia sul piano politico, sia su quello filosofico sia su quello della nostra comune umanità dovremmo batterci con tutte le forze contro proposte così discriminatorie. E non stupisce che l’accoglienza e l’inclusività, tanto di moda quando si tratta di legittimare il gender o le adozioni gay, d’incanto sparisca, non appena il destinatario dell’accoglienza è una persona come noi, un padre di famiglia che rischia di rimanere senza lavoro, uno studente a cui è negato il diritto allo studio, un medico che vuole salvare i pazienti con cure efficaci ma non remunerative per le case farmaceutiche. È ormai evidente che la tutela delle minoranze vale solo per chi vuole distruggere la nostra società, mentre diventa eversiva quando mostra umanità e carità fraterna verso i nostri fratelli. Quanta ipocrisia.

Ma la cosa più triste è che questa voglia di discriminazione possa allignare anche fra i cattolici, specie fra coloro che sono sempre pronti a esaltare la Fratelli tutti di Bergoglio. Fratelli coltelli!

In una sede della Caritas ho visto un cartello in cui si chiede il green pass ai senzatetto per cibo e vestiario. In pieno inverno, in piena crisi di povertà. «Ero affamato, e mi avete chiesto il lasciapassare. Ero assetato, e mi avete ricattato col vaccino…», per parafrasare il Vangelo (Mt 25, 35). Rimane il terribile monito del Signore: «Ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a Me» (Mt 25, 45).

di A. M. Valli
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L'IPOCRISIA DEI BUONISTI

8/1/2022

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Che vita da topi! Ridursi a godere perché a un tennista miliardario è stato impedito di partecipare a un torneo. Eccoli tutti lì che urlacchiano con la bava alla bocca: “Bene! Giusto! Ben gli sta! Le regole, giuste o sbagliate, si rispettano!”. Che pena, che miscuglio di ignoranza e malafede. Le regole liberticide si rispettano a prescindere? Il tiranno non va discusso? Oppure si abbatte solo il tiranno detestato e ci si consegna a quello preferito?

Djokovic, il tennista senza vaccino, bloccato in Australia e tenuto in isolamento come uno stragista, anzi peggio, agli stragisti riservano un trattamento assai più comprensivo: adesso, la vostra misera esistenza è migliorata? Curioso, peloso questo legalismo di sinistra, da gente che se ne fotte delle leggi quando riguardano Mimmo Lucano, che “avrà anche rubato ma per il bene e il bene non si processa”. O Carola Rackete, che “avrà anche speronato una motovedetta della Finanza ma per i migranti e quindi le leggi non contano”. O per Bibbiano, dove le istituzioni rapivano bambini per consegnarle a coppie depravate: ma sì, che sarà mai, e ci ridevano sopra. O per Cesare Battisti e gli altri come lui, che ammazzavano, d’accordo, ma per un mondo migliore. Ci si potrebbe fare un libro con la morale fetida dei legalisti pro domo. Nel caso di Djokovic, invece, la dura lex sed lex non si discute, si applica nel modo più ottuso e discriminatorio.

Perché Il tennista balcanico – che qualche utrà del multiculturalismo antirazzista a senso unico ha puntualmente ribattezzato “cane serbo” – non ha violato nessuna delle sacre regole: già positivo, si è immunizzato per così dire naturalmente, non crede nel vaccino, affari suoi, non mette in pericolo nessuno. Allora come ha fatto a spuntare l’esenzione? Perché è pieno di soldi, dicono i compagni ossessionati dai soldi. Ma no, la faccenda è molto più semplice, se si va a leggere il bugiardino del santo vaccino si trova che la “terapia va applicata dietro prescrizione medica”; Djokovic ha interpellato, a quanto è emerso, due medici in due sedi distinte, chiedendo la prescrizione, che implica la responsabilità in tutte le sedi da parte di chi la firma. Ma i medici, che stupidi non sono, hanno ovviamente rifiutato, rilasciando di conseguenza l’esenzione: perché due sono le possibilità, o prescrivi e ti assumi le conseguenze o esenti. Altro che “game, set, match” come cinguettano i nostri luminari alla amatriciana (Burioni e Cartabellotta versus Djokovic: uno pensa di averle viste tutte a questo mondo, e invece…).
​
Qui se c’è uno che ha applicato la normativa, è il “coyote serbo”. Non gli scienziati canterini o che danno i numeri come meglio conviene al regime. E va bene, Djokovic non giocherà, non vincerà, non vincerà ma una vittoria l’ha già conseguita: dimostrare l’ipocrisia di chi fa del rigore sanitario uno strumento per la dittatura del colore preferito. Gente che se l’autocrazia l’avessero installata “le destre” si rotolerebbe in terra da mane a sera insieme agli sfigati del popolo viola: la introduce un referente della finanza globale, supportato da Brunetta e dal partito un tempo considerato “della mafia”, “del neofascismo”, “del capitale opaco”, del Cavaliere Nero, il Cainano, il pedofilo mignottaro, e tutto va bene, madama la trinariciuta. Ma chi può credere alle istanze morali di questi, che sono, restano sempre gli stessi dei compagni che (uccidendo) sbagliavano, ma neanche poi tanto? Quelli dell’accoppare un fascista, cioè chiunque la pensi diversamente, non è reato?

da nicolaporro
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I VACCINATI CON GREEN PASS SONO UN PERICOLO PUBBLICO

14/11/2021

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Uno studio recente è stato proposto dai principali mezzi di informazione come giustificazione all’obbligo del Pass sul posto di lavoro. Il titolo dello studio, come riportato dai maggiori quotidiani mainstream è: i vaccinati non contagiano come i non vaccinati. Questa è una maniera di presentare le cose che sembra giustificare le misure adottate in Italia.

Lo studio svolto dall’Università di Oxford è stato condotto su inoppugnabili dati pubblici del sistema sanitario inglese e ha preso in considerazione 96.000 casi positivi sottoposti a tracciamento. I ricercatori hanno studiato la contagiosità, vale a dire il passaggio di positività. Nei casi studiati e il fatto di essere stati vaccinati ha diminuito apparentemente la contagiosità. La variante alfa non è più in circolazione. Per quanto riguarda la variante delta essere vaccinati o non vaccinati riduce la contagiosità dal 65% al 36% a seconda che si usino Pfizer o Astrazeneca nelle prime dodici settimane dopo la vaccinazione.

Questo studio dimostra l’esatto contrario di quello che gli vorrebbero fare dimostrare. Diminuisce la contagiosità, non la azzera, e soprattutto indica che la protezione si perde dopo i primi tre mesi. Al quarto mese dopo la cosiddetta vaccinazione, non c’è alcuna differenza tra vaccinati e non vaccinati per quanto riguarda la trasmissione della variante delta.

Il vaccino diminuisce la trasmissibilità per tre mesi e garantisce in Italia un pass di 12 mesi , quindi nei primi tre mesi la contagiosità è solo diminuita, nei successivi nove è assolutamente uguale a quella dei non vaccinati, quindi  12 mesi di licenza di contagiare, un po’ azzoppata solo nella prima stagione. In compenso aver contratto la malattia superandola in maniera asintomatica come dimostrato da un sierologico positivo, dà una solida immunità praticamente perenne,  ma garantisce il pass in Europa ma non in Italia. In caso di malattia sintomatica il pass è dato solo per sei mesi.

Uno speciale delle Iene ha raccontato l’episodio della famiglia regolarmente vaccinata che si è ammalata di covid. La famiglia lo ha correttamente denunciato all’Asl che ha consigliato la quarantena, ma non ha bloccato il Green Pass. Questa famiglia, come innumerevoli altre, aveva quindi il pieno permesso di contagiare.

I vari autori di frasi particolarmente dementi, chi non si contagia è un disertore in guerra, bisogna usare i sistemi duri, sono evidentemente semianalfabeti incapaci di leggere la letteratura medica, fideistici servitori di una serie di dogmi assolutamente errati: i vaccini, tutti, e in particolare quelli per il covid, sono efficaci, i vaccini, tutti, e in particolare quelli contro il covi, sono sicuri. Entrambe le affermazioni sono semplicemente irrazionali e ascientifiche.

Ci dicono che contagi stanno aumentando. Non è certo che sia vero. I contagi possono aumentare o diminuire a seconda di come si fanno i tamponi, modificando il numero di cicli. Dato che le misurazioni non sono standard, è evidente che il numero di contagi è un dato facilmente influenzabile. Se però questo dato è corretto allora è evidente che la colpa è del numero di persone che non fanno controlli in quanto vaccinate e che sono invece potenzialmente infettive. L’obbligo di vaccinazione è stato imposto ai lavoratori per la loro sicurezza, ignorando i gravi effetti collaterali dei cosiddetti vaccini, effetti poco noti in Italia dove si sta facendo uno sforzo eroico per non fare farmacovigilanza.

È commovente tutto questo interesse per la sicurezza dei lavoratori in una nazione alla quale della sicurezza dei lavoratori importa meno di zero, che ha il più alto numero di incidenti sul lavoro del mondo occidentale, nell’assoluta indifferenza di sempre più deliziosi sindacalisti che si occupano di diritti all’utero in affitto, sfilano nei Pride, e presentano Fedez invece che parlare di disoccupazione.

I lavoratori dipendenti sono stati costretti a subire l’inoculazione per non contagiare i loro colleghi di lavoro. I piccoli artigiani, idraulici, falegnami, hanno dovuto subire l’inoculazione di farmaci dubbi, con effetti collaterali importanti e solo in minima parte verificati, contro la propria volontà per poter continuare a lavorare. In una casa dove sono entrati ci fosse stato un contagio, loro ne sarebbero  stati accusati. Tutto questo non ha alcun senso alla luce dell’articolo citato.

L’unica maniera per uscire dall’incubo di tamponi è farsi inoculare un farmaco che diventa ogni giorno meno efficace, dato che è stato sperimentato contro la variante alfa al momento inesistente mentre ora c’è la delta. Tutto questo è irragionevole e ascientifico. Tutto questo è contro il popolo.

Tutto questo non ha niente a che fare con la salute pubblica. Anzi no: tutto questo ha a che fare con la salute pubblica. Tutto questo permette di tenere la popolazione in pugno e di continuare a tenere alti i contagi, perché senza questo, i contagi, veri o gonfiati che siano, non si può continuare a prolungare una situazione di emergenza, che garantisce poteri assoluti a un governo ogni giorno più dubbio.

Emergenza nasce dalla parola emergere: qualcosa che è appena emerso, che sta saltando fuori ora. Se siamo sempre in emergenza per qualcosa che è saltato fuori due anni fa, vuol dire che i due governi in carica hanno preso due anni di decisioni sbagliate, due governi diversi ma sempre con lo stesso Ministro della Sanità, un ministro di cui nessuno chiede dimissioni.

Le persone che nelle piazze e sui porti, con un coraggio da leoni, continuano a portare la loro forza e la loro dignità, sono, a questo punto, è evidente, la parte più intelligente della società. Intelligente viene da intelligere cioè comprendere. Sono coloro che hanno compreso che esistono conflitti di interessi dietro un’informazione sempre identica ai dettami di regime, sono persone che hanno compreso che il primo interesse delle case farmaceutiche, che sono società per azioni non enti di beneficenza, è mantenere una clientela stabile negli anni, quindi la loro priorità potrebbe non essere la guarigione definitiva e rapida delle malattie, né la  loro prevenzione sicura. Le persone che sono in strada hanno dimostrato l’incredibile capacità di sommare due a due e ottenere quattro.

Hanno messo insieme la terribile pandemia il faccino imbronciato di Greta, e sono arrivati alla conclusione di un attacco frontale alla nostra civiltà, a qualcosa di infinitamente più grave della vecchia corruzione che si voleva solo portare a casa qualche spicciolo.

A questo punto vorrei ringraziare. Grazie ai due governi che abbiamo avuto, grazie ministro Speranza, grazie giornalisti appiattiti, grazie virologi televisivi. Senza di voi non ci saremmo mai radunati, senza di voi non avremmo mai alzato la testa. Abbiamo imparato a lavorare 12 ore al giorno. Abbiamo imparato a usare i social. Abbiamo ritrovato la nostra forza. Abbiamo riscoperto la potenza dei nostri Rosari. Abbiamo imparato il coraggio. Abbiamo imparato che la gente come noi non molla mai. Ci volevate terrorizzati e chiusi in casa. Siamo in strada e non abbiamo paura di niente.
​
Quindi in effetti avevate ragione voi. Alla fine andrà tutto bene. E nulla sarà più come prima.

L’articolo I vaccinati forniti di green pass sono un pericolo pubblico. proviene da Silvana De Mari Community.
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SVOLTA AUTORITARIA IN ITALIA. TUTTO IL MONDO NE PARLA

19/10/2021

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Dal New York Times al Financial Times, dal Guardian a Süddeutsche Zeitung, i principali media internazionali guardano con stupore alla stretta liberticida in Italia, interrogandosi sulla deriva autoritaria nel nostro Paese e sulla tenuta della nostra economia. In nome della sicurezza, il nostro Paese è la prima democrazia al mondo a oltrepassare la soglia delle libertà, imponendo un lasciapassare governativo per poter lavorare.

Jason Horowitz per il NYT ha firmato un articolo sull’entrata in vigore del Green Pass sul luogo di lavoro del 15 ottobre, sottolineando come l’Italia abbia stabilito un nuovo limite per un Paese democratico:
«Approvando una legge radicale che richiede all’intera forza lavoro della nazione – pubblica e privata – di possedere un pass sanitario emesso dal governo».

Non solo, perché Roma inizia ad assomigliare sempre di più a Pechino. Horowitz ha infatti confrontato la nostra svolta autoritaria con la Cina, «dove più di un miliardo di persone sono ora completamente vaccinate» e le autorità di Pechino non si fanno remore «a spingere una posizione più dura sui vaccini. Ad agosto, le autorità di almeno 12 città cinesi hanno avvertito i residenti che le persone non vaccinate potrebbero essere punite se ritenute responsabili della diffusione di epidemie».

Nell’articolo emerge chiaramente come il nostro Paese non vada solo in controtendenza, ma sia ormai un’eccezione per le democrazie europee: «Con il pass, l’Italia – la prima democrazia ad aver messo in quarantena le città e applicato i blocchi nazionali – è di nuovo la prima a varcare una nuova soglia, chiarendo che è disposta a utilizzare l’enorme leva dello Stato per cercare di frenare la pandemia […] L’Italia ha ora assunto la posizione più severa in Europa».

A stupirsi della deriva autoritaria in Italia non è solo il NYT. Sulla durezza del provvedimento era già intervenuta lo scorso 12 ottobre la CBS News definendo il Green Pass «l’obbligo vaccinale contro il Covid-19 più duro al mondo»; similmente il Wall Street Journal ha lo ha definito come «uno dei regimi anti Covid-19 più duri del mondo occidentale», mentre il Financial Times ha parlato di «una delle misure più severe per combattere la malattia imposta da un paese europeo». In Germania la Süddeutsche Zeitung ha rincarato la dose, osservando che «nessun altro Paese in Europa si è spinto così lontano. Le proteste sono forti, anche se provengono da una piccola minoranza».

A descrivere la durezza della norma è intervenuto anche il Washington Post che ha pubblicato un articolo in cui ha messo in luce le tensioni sociali, le discriminazioni tra vaccinati e non vaccinati e le proteste che stanno scuotendo il Paese, sottolineando come l’Italia stia rischiando un contraccolpo economico per l’introduzione «di uno degli obblighi di vaccino sul posto di lavoro più severi al mondo».

Nell’articolo a firma di Chico Harlan e Stefano Pitrelli leggiamo che ora l’Italia si trova a sciogliere un nodo fondamentale, dovendo capire come convivere con il virus e al contempo decidere il livello di controllo sociale che il Paese è disposto ad accettare per contrastare la pandemia. A sorprendere, però, i media esteri – da Forbes a El Mundo – è anche la resistenza dei manifestanti contrari al pass vaccinale, tra cortei, proteste di piazza e lo sciopero dei portuali di Trieste.

Anche la stampa britannica ha osservato con attenzione quanto avvenendo nel nostro Paese. Secondo The Guardian «L’Italia si sta preparando per ulteriori disordini e caos nel mercato del lavoro poiché l’obbligo di vaccinazione più rigoroso in Europa entrerà in vigore venerdì».

Sulle difficoltà in arrivo anche da un punto di vista economico si è focalizzato il Financial Times che in un articolo di Miles Johnson e Davide Ghiglione ha spiegato che «la mossa è stata accolta con una feroce resistenza da parte di un piccolo ma rumoroso numero di manifestanti che sostengono che le regole violino i loro diritti».

A parlare del rischio di paralisi in molti settori è Liberation, mentre Le Parisien si domanda se, a causa delle proteste, l’Italia non subirà delle ripercussioni sulla propria economia.

Fonte: visionetv.it
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MA COME TI PERMETTI?

3/7/2021

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𝗚𝗲𝘀𝘂̀ : « Ti vedo molto seccato. Non è buono il caffè del bar, questa mattina? »

𝗗𝗼𝗻 𝗣𝗶𝗲𝗿𝗿𝗲 𝗟𝗮𝘂𝗿𝗲𝗻𝘁: « Magari fosse questo il problema, Gesù! Sto pensando a tutte le polemiche e ai dibattiti di questi giorni, ma sono seccato, tra l’altro, dalla reazione di “certi” che si dicono cattolici. »

𝗚𝗲𝘀𝘂̀ : « Spiegati »

𝗗𝗼𝗻 𝗣𝗶𝗲𝗿𝗿𝗲 𝗟𝗮𝘂𝗿𝗲𝗻𝘁: « Di fronte al rischio di una legge liberticida e in palese contrasto con la costituzione repubblicana, l’intervento diplomatico della Santa Sede ha sorpreso non solo i politici, ma – ed è questo che mi secca – anche certi cristiani, perché la “nota verbale” diceva “qualcosa di cattolico”. In costoro si è insinuata la falsa idea che sia “poco cristiano” lottare per la preservazione del proprio spazio di libertà e che, anzi, sia “più cristiano” difendere i diritti “degli altri”.

Non ho potuto fare a meno di pensare alla profetica ed inquietante domanda di T.S. Eliot: “ È l’umanità che ha abbandonato la Chiesa o è la Chiesa che ha abbandonato l’umanità?”.

Insomma, è come non si avvertisse – e ciò, oltre a seccarmi, mi fa paura – che la sfida non è più tra due ideologie, tra due visioni del mondo, ma tra l’ideologia e la realtà, tra la natura e la sua abolizione.

La questione non è riconoscere o no la laicità dello stato, ma rendersi conto che il nemico principale di questo “pensiero unico”, pervasivo, intollerante non è un soggetto politico e nemmeno la Chiesa, ma – più semplicemente e più vastamente – la realtà. »

𝗚𝗲𝘀𝘂̀: « Non avere paura, don Pierre Laurent. Come ho spiegato nella parabola della zizzania “… un Nemico ha fatto questo” e continua, anche ora, a farlo. La zizzania crescerà insieme al grano buono fino alla fine della storia.

Lo so che è una parabola, per te, un po’ “indigesta”: se tu fossi stato fra i servi del padrone del campo avresti usato, alla vista della zizzania, il napalm. Ma, bisogna lasciar crescere, nel campo della storia, sia il grano buono che la zizzania.
​

La Chiesa nel proteggere i suoi diritti, difende la libertà di tutti. Come sempre è stato nella storia: la 𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘵𝘢𝘴 𝘦𝘤𝘤𝘭𝘦𝘴𝘪𝘢𝘦 è il cuore di ogni altra libertà. Ed è giusto che ciò che la Chiesa chiede per sé, 𝘪𝘯 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘪𝘴, la libertà, la chieda per tutti. Sempre. »

𝗗𝗼𝗻 𝗣𝗶𝗲𝗿𝗿𝗲 𝗟𝗮𝘂𝗿𝗲𝗻𝘁: « È vero, Signore. Ma, “il Nemico” sta seminando uno stravolgimento antropologico, un cambiamento del concetto stesso di natura. E chi si oppone a questo nuovo totalitarismo viene socialmente escluso.

È come se venisse detto: “Ma come ti permetti, cristiano, di sostenere che esiste solo il sesso biologico. Come osi parlare ancora di valori obsoleti come castità’, pudore, fedeltà e sostenere che il matrimonio è solo fra un uomo e una donna? Come ti permetti di dire che l’aborto è un delitto, anziché riconoscere che è un diritto umano.

Perché insisti nel sostenere che l’embrione è persona? Come osi difendere la vita fino alla morte naturale continuando a blaterare di cure palliative, terapia del dolore … sai quanto costa ad uno stato tutto questo?” … potrei continuare, Signore, ma sono cose che già sai e non vorrei annoiarti. Forse, per far fronte a tutto questo dovremmo impegnarci , noi cristiani, ad essere più credibili? »

𝗚𝗲𝘀𝘂̀: « No, non dovete essere più credibili, ma più credenti! »

𝗗𝗼𝗻 𝗣𝗶𝗲𝗿𝗿𝗲 𝗟𝗮𝘂𝗿𝗲𝗻𝘁: « Ma come “rallentare”, in modo giusto, l’espandersi del seme cattivo della zizzania, come affrontare questo nuovo totalitarismo? »

𝗚𝗲𝘀𝘂̀ : « Le “armi” sono sempre la preghiera, i Sacramenti e la mia Parola. Confidate in me. Io ho già sconfitto il peccato e la morte e ho profetizzato che “nel mondo avrete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo”. Come sai, lo scrive bene anche l’apostolo Giovanni nella sua prima lettera: “ Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio?”.

Tutti i battezzati – dai Pastori ad ogni pecora del gregge santo di Dio hanno una missione che è infinitamente più grande di qualsiasi progetto mondano. Anche del più nobile. Dovete aprire il Cielo a ogni uomo. Questa missione non si può compiere senza l’annuncio e la testimonianza della Verità che smascheri i paradisi artificiali con cui Satana vuol sedurre l’uomo.

A questo proposito, non ho mai promesso una militanza terrena che fosse una continua marcia trionfale o una vita cristiana paragonabile a una passeggiata sotto i mandorli in fiore. »

𝗗𝗼𝗻 𝗣𝗶𝗲𝗿𝗿𝗲 𝗟𝗮𝘂𝗿𝗲𝗻𝘁: « È innegabile però che noi siamo tentati di tristezza quando ci troviamo alle prese con quello che ci sembra un declino inarrestabile.»

𝗚𝗲𝘀𝘂̀ : « Ma, caro don Pierre Laurent, questo declino in effetti non c’è e non ci può essere, per la stessa autentica e indeformabile natura della realtà cristiana. È vero che vivo e regno alla destra del Padre, ma, come sai, ciò non significa che io mi sia reso latitante in questi giorni incerti e inquieti che dovete affrontare.

Non vi lascio soli. Io sono in mezzo a voi e la mia grazia è capace di raggiungere nelle forme più insperate gli animi di chi pare remotissimo da me, e di insinuarsi anche nelle coscienze che sembrano impermeabili. »

𝗗𝗼𝗻 𝗣𝗶𝗲𝗿𝗿𝗲 𝗟𝗮𝘂𝗿𝗲𝗻𝘁: « Grazie Gesù e perdonami se, come gli apostoli Giacomo e Giovanni, ogni tanto, invoco “una pioggia di fuoco” su certi personaggi.
Confesso che mi piacerebbe – visto il caldo che fa – che almeno i gavettoni fossero concessi. »

𝗚𝗲𝘀𝘂̀: « Riesci sempre a farmi sorridere e mi viene da dire… “Ma come ti permetti?!”. »


Riflessione di Pierre Laurent Cabantous
da ''Oltre il giardino''
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ONORE E VERGOGNE AZZURRE

21/6/2021

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Onore ai calciatori italiani (fatta eccezione per i 5) che NON si sono inginocchiati per fare sceneggiata ideologica come i calciatori del gallese, per sostenere chi? cosa? Un movimento politico (perchè di questo si tratta): i Black Lives Matter (BLM), sostenuto economicamente dalle ricche lobby gay e abortiste, che dice di voler contrastare il razzismo, ma di fatto poi, attraverso violenza, saccheggio, vandalismi vari, perpetrano un razzismo al contrario, combattono la famiglia naturale e ogni quadro valoriale tipicamente occidentale.
Sapete da cosa capite che si tratta di una sceneggiata pilotata? Dal fatto che ci si inginocchi per sostenere i BLM, ma nessuno si inginocchia per Saman, ad esempio! Troppo scomodo e compromettente contrastare la furia assassina delle famiglie musulmane? Noto che nessuno poi osa inginocchiarsi per sostenere i cristiani perseguitati in tutto il mondo, e non solo nei paesi orientali, ma anche in occidente, proprio per le prepotenze ideologiche dei nuovi dittatori del pensiero unico. Nessuno si inginocchia poi per le vittime del lavoro, nessuno si inginocchia dinanzi alle vittime della pandemia, che si sarebbero potuto salvare se solo fosse stata approvato in tempo, un protocollo di cure adeguate piuttosto che "la tachipirina e la vigile attesa", uccise quindi dagli interessi economici e politici che gravitano attorno ai vaccini.
Credetemi...di fronte a tanta disonestà intellettuale, di fronte a chi, a gregge, segue la massa acriticamente, elevando a modelli umani, dei violenti e antieducativi vandali: I Black lives Matter appuntio, penso a quanto sia bello avere un cervello per ragionare e un cuore per amare davvero, e non solo ad intervalli, solo alcune categorie umane, e sotto i riflettori.
Massima stima e sostegno ai calciatori italiani che non si sono piegati alla stupidità. Ma questo atto di libertà sta costando caro a costoro, perchè ora sono sotto l'attacco degli odiatori social.
Triste notare che chi ostenta battaglie a favore dei diritti (come chi sostiene i BLM) poi sono i primi a calpestare i diritti di tutti coloro che non la pensano come loro. Che povertà, che falsità, che immaturità.
Ma non vi viene una salutare nausea di fronte a tutta questa falsità?​

dalla pagina FB di Angela Maria

Link notizia: 

https://www.corriere.it/sport/calcio/europei/21_giugno_20/giocatori-dell-italia-inginocchiati-bernardeschi-belotti-emerson-pessina-toloi-il-black-lives-matter-88569948-d1ee-11eb-8606-3988c0360a13.shtml
Foto
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VACCINI CONTAMINATI DALL'ABORTO E CULTURA DELLA MORTE

15/5/2021

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Le potenze mondiali anti-cristiane che promuovono la cultura della morte perseguono l’obiettivo di imporre a tutta la popolazione mondiale la partecipazione implicita, anche se distante e per così dire passiva, all’aborto. Tale coinvolgimento remoto è di per sé un male a causa delle circostanze storiche straordinarie in cui queste potenze mondiali promuovono l’omicidio di bambini non nati e lo sfruttamento dei resti dei loro corpi. Usando tali vaccini e farmaci, che utilizzano linee cellulari provenienti da bambini abortiti, beneficiamo fisicamente dei “frutti” o “benefici” di uno dei più grandi mali dell’umanità, vale a dire il crudele genocidio dei nascituri. Perché se un bambino innocente non fosse stato crudelmente assassinato, non avremmo questi concreti farmaci o vaccini nel nostro corpo. Non dobbiamo essere così ingenui da non vedere che dietro questi vaccini e farmaci non ci sono solo i nostri benefici per la salute: c’è anche la promozione della cultura della morte. Certamente, alcuni sostengono che anche se le persone non prendessero questi vaccini, l’industria dell’aborto continuerebbe comunque. Se smettessimo di prendere tali vaccini o farmaci, non ridurremo il numero di aborti, ma non è di questo che si tratta qui. Il problema è l’indebolimento morale della nostra resistenza al crimine dell’aborto e al crimine della tratta, dello sfruttamento e della commercializzazione delle parti del corpo dei bambini assassinati. L’uso di tali farmaci e vaccini aggiungerà in qualche modo un sostegno morale, anche se indiretto, a questa orribile situazione. Guardando la risposta dalla Chiesa cattolica, gli abortisti e i responsabili della ricerca biomedicale concluderanno che la gerarchia ha acconsentito a questa situazione che comprende un’intera catena di crimini contro la vita, e che giustamente può essere descritta come una “catena di morte”. Abbiamo davvero bisogno di svegliarci per vedere i reali pericoli, le conseguenze e le circostanze della situazione attuale.
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Teorie giustificatrici per l’uso dei vaccini contaminati dall’aborto
I documenti rilevanti della Santa Sede (del 2005, 2008 e 2020), che trattano la questione dei vaccini derivati da linee cellulari provenienti dall’assassinio di un bambino non nato, non sono decisioni infallibili del Magistero. Gli argomenti nei documenti citati a favore della liceità morale dell’uso di vaccini contaminati dall’aborto sono in definitiva troppo astratti. Dobbiamo approfondire questo problema e non attenerci in questo caso al positivismo e al formalismo giuridico di teorie astratte della cooperazione con il male o del volontario indiretto o del doppio effetto, o comunque si vogliano chiamare tali teorie giustificatrici.

Dobbiamo andare più a fondo, alle radici, e considerare la proporzionalità. Questa particolare catena di orribili crimini – omicidio, rimozione di tessuti e parti del corpo dai bambini assassinati, tratta e commercializzazione delle parti del loro corpo per mezzo della produzione e del test di farmaci e vaccini – è sproporzionata rispetto ad altri crimini come il profitto dal lavoro degli schiavi, il pagamento delle tasse, eccetera. Persino esempi storici più impressionanti, che talvolta sono addotti per giustificare la liceità dell’uso dei vaccini contaminati dall’aborto, non sono paragonabili a questo nostro caso. A causa della gravità della natura dell’aborto e della crescente industria abortista e della ricerca biomedicale che comprende la tratta e lo sfruttamento delle parti del corpo dei bambini abortiti, il principio della cooperazione materiale o altri simili teorie non possono essere applicati in questo caso. È anche estremamente anti-pastorale e controproducente permettere l’uso dei vaccini contaminati dall’aborto in questo momento storico. Le anime dei bambini assassinati, delle cui parti del corpo ora la gente sta beneficiando attraverso farmaci e vaccini, vivono e hanno un nome davanti a Dio.

Quando qualcuno usa questo vaccino contaminato dall’aborto, è direttamente e personalmente davanti alla siringa con il vaccino. Se qualcuno paga le tasse, non è confrontato direttamente e personalmente con l’atto di un aborto specifico. Lo Stato non ti sta chiedendo specificamente di dare i tuoi soldi qui e ora per questo specifico atto di aborto. Lo Stato spesso usa i nostri soldi contro la nostra volontà. Quindi, l’uso di un tale vaccino contaminato dall’aborto è un confronto e un incontro molto più personale con i crimini mostruosi accumulati nella produzione di questo vaccino, rispetto al pagamento delle tasse o al beneficio delle malefatte di altri. Se il governo mi chiede direttamente e personalmente: “Prenderò i tuoi soldi per questo specifico aborto”, devo rifiutare, anche se mi portano via la casa e mi mettono in prigione.

Nei primi secoli, i cristiani versavano le tasse al governo pagano sapendo che il governo avrebbe usato alcune delle tasse per finanziare l’idolatria. Tuttavia, quando il governo ha chiesto ai cristiani di partecipare individualmente e personalmente al crimine di idolatria chiedendo loro di bruciare solo un piccolo granello di incenso davanti alla statua di un idolo, hanno rifiutato, anche a prezzo di diventare martiri, di essere assassinati per aver rispettato il primo comandamento di Dio.

Il carattere straordinariamente grave e unico dei vaccini e dei farmaci contaminati dall’aborto
Come possiamo essere e proclamare di essere contro l’aborto con la massima determinazione quando accettiamo vaccini contaminati dall’aborto, quando all’inizio di questi vaccini sta l’omicidio di un bambino? La logica e il buon senso impongono di non accettare tali vaccini o farmaci. Se un bambino non fosse stato ucciso, questi vaccini o farmaci contaminati – anche in modo remotissimo – dall’aborto non sarebbero stati prodotti. Le persone di buon senso lo vedono. Spesso, in tempi difficili, di grande confusione, Dio usa i semplici e i piccoli che dicono la verità mentre la maggioranza va con la corrente. Purtroppo, quando si tratta della questione specifica dei vaccini e dei farmaci contaminati dall’aborto, anche molte persone nella Chiesa e alcune organizzazioni cattoliche per la difesa della vita stanno andando con la corrente. Sembra che molti teologi, e anche la Santa Sede e la stragrande maggioranza dei vescovi, stiano andando con la corrente e che rimanga solo una minoranza nella Chiesa dei nostri giorni a dire: “Stop. Questo non va bene. Questo è un pericolo!” Come cristiani dobbiamo dare un segno al mondo intero non accettando questi vaccini e medicinali.

Si potrebbe chiedere ai fautori della liceità morale dell’uso di vaccini o farmaci contaminati dall’aborto: “Immagina di essere in una macchina del tempo e di vedere il crudele assassinio di un bambino non ancora nato, lo smembramento del suo corpo e la rimozione delle cellule dal suo corpo. Immagina di veder mettere queste cellule nella provetta e passare attraverso i processi di riciclaggio. E anche se ci fossero cento o mille processi chimici che si sono conclusi con quel particolare vaccino o farmaco, potresti avere un tale vaccino o farmaco nel tuo corpo con la coscienza pulita, avendo presente tutti questi singoli orribili atti dinanzi ai tuoi occhi? È difficile immaginare che porteresti questo vaccino nel tuo corpo, dal momento che avresti sempre davanti agli occhi questo terribile scenario: un bambino è stato smembrato, dalle cui parti del corpo ora traggo beneficio fisico”.

Vaccini che usano le linee cellulari provenienti da feti abortiti solo per i test
Esiste la distinzione tra la presenza diretta delle linee cellulari provenienti dall’assassinio di un bambino non nato nel vaccino e il loro uso per i test, e quest’ultimo è, ovviamente, oggettivamente meno grave. Ma non possiamo accettare nemmeno l’uso di queste cellule o delle linee cellulari solo per i test, poiché questo ci avvicina al crimine di commercializzare parti del corpo di bambini uccisi. Anche in questo caso c’è un accumulo di orribili crimini. Il primo terribile crimine è l’uccisione di un bambino. Il secondo crimine è l’uso di queste linee cellulari nei processi del laboratorio. Usare queste linee cellulari per i test è un altro crimine. Non possiamo partecipare a questo accumulo di crimini in nessun modo e non possiamo beneficiare dei loro “sottoprodotti”.

L’obbligo di resistere
Immaginiamo la possibilità che tutta l’umanità proibisca rigorosamente l’aborto in ogni caso. Se così fosse, l’industria farmaceutica e medicale dovrebbe cercare alternative, e Dio le darebbe, se osservassimo in modo più coerente la sua legge, specialmente il quinto comandamento.  Dio invece ci punirà se usiamo vaccini e farmaci che sono stati prodotti o testati dalle linee cellulari provenienti da bambini uccisi! Dobbiamo essere più soprannaturali e più coerenti nella nostra decisione. Dobbiamo resistere al mito che non ci siano alternative. Se accettiamo tali vaccini, aiuteremo a diffondere il mito che non ci sono alternative. Un’alternativa c’è! Tuttavia, le potenze mondiali anti-cristiane non ammetteranno che esistano alternative e continueranno a favorire vaccini e farmaci contaminati dall’aborto. Dobbiamo resistere. Anche se siamo pochi, una minoranza di credenti, sacerdoti e vescovi, la verità continuerà a prevalere. La storia un giorno dirà che anche alcuni bravi cattolici cedettero, anche alti prelati responsabili della Santa Sede furono deboli di fronte a una crescente industria biomedicale e farmaceutica che usava linee cellulari provenienti dall’assassinio di bambini non nati per produrre e testare vaccini e farmaci. La storia dirà che tutti loro si lasciarono accecare da teorie astratte sulla partecipazione materiale, dalla teoria del profitto tratto dalle azioni malvagie degli altri, dalla teoria del volontario indiretto o del doppio effetto, o comunque si voglia chiamare una tale teoria giustificatrice.

Dobbiamo seguire la verità. Anche se perdessimo tutti i nostri amici, dovremmo seguire la nostra coscienza, come hanno fatto san Tommaso Moro e san Giovanni Fisher. È un segno degli ultimi tempi che anche bravi cattolici siano confusi su questa materia importante. Possiamo pensare alle parole di nostro Signore quando disse che anche gli eletti saranno ingannati (cfr. Mt. 24, 24). Dopo un po’ di tempo Dio mostrerà alcune conseguenze a queste persone che anche nella Chiesa stanno difendendo la liceità dell’uso di vaccini macchiati dall’aborto. I loro occhi saranno aperti perché la verità è così potente. Dobbiamo vivere per la verità e per l’eternità.

Rimanere in silenzio, accettare la situazione dell’uso già diffuso di parti del corpo di bambini assassinati per la ricerca biomedicale e approvare questa ingiustizia con gli argomenti della teoria astratta della “cooperazione materiale”, o comunque si voglia chiamare una tale teoria giustificatrice, significa una cecità spirituale e una grave omissione in un momento storico drammatico, in cui i cristiani dovrebbero invece alzarsi in piedi e proclamare al mondo intero: “Non accetteremo mai questa ingiustizia, anche se è già così diffusa in medicina! Non è consentito trattare i nascituri, le vite delle persone più deboli e indifese del mondo intero, in un modo così degradante affinché i già nati possono trarne un temporaneo beneficio per la salute”.

Ivan Karamazov nel famoso romanzo di Dostoevskij I fratelli Karamazov pone la fatale domanda: “Supponi – chiede Ivan ad Alesa – che fossi tu stesso a innalzar l’edificio del destino umano, con la meta suprema di render felici gli uomini, di dar loro, alla fine, la pace e la tranquillità: ma, per conseguire questo, si presentasse come necessario e inevitabile far soffrire per lo meno solo una minuscola creatura […] e sulle sue invendicate povere lacrime fondare codesto edificio: consentiresti tu a esserne l’architetto a queste condizioni?  Parla senza mentire”.

Memorabili sono le parole con cui papa Giovanni Paolo II ha condannato risolutamente ogni sperimentazione sugli embrioni, dichiarando: “Nessuna circostanza, nessuna finalità, nessuna legge al mondo potrà mai rendere lecito un atto che è intrinsecamente illecito, perché contrario alla Legge di Dio, scritta nel cuore di ogni uomo, riconoscibile dalla ragione stessa, e proclamata dalla Chiesa. La valutazione morale dell’aborto è da applicare anche alle recenti forme di intervento sugli embrioni umani che, pur mirando a scopi in sé legittimi, ne comportano inevitabilmente l’uccisione. È il caso della sperimentazione sugli embrioni, in crescente espansione nel campo della ricerca biomedica e legalmente ammessa in alcuni Stati. Se «si devono ritenere leciti gli interventi sull’embrione umano a patto che rispettino la vita e l’integrità dell’embrione, non comportino per lui rischi sproporzionati, ma siano finalizzati alla sua guarigione, al miglioramento delle sue condizioni di salute o alla sua sopravvivenza individuale», si deve invece affermare che l’uso degli embrioni o dei feti umani come oggetto di sperimentazione costituisce un delitto nei riguardi della loro dignità di esseri umani, che hanno diritto al medesimo rispetto dovuto al bambino già nato e ad ogni persona. La stessa condanna morale riguarda anche il procedimento che sfrutta gli embrioni e i feti umani ancora vivi — talvolta «prodotti» appositamente per questo scopo mediante la fecondazione in vitro — sia come «materiale biologico» da utilizzare sia come fornitori di organi o di tessuti da trapiantare per la cura di alcune malattie. In realtà, l’uccisione di creature umane innocenti, seppure a vantaggio di altre, costituisce un atto assolutamente inaccettabile” (Evangelium Vitae, 62-63).

Il sangue dei bambini non nati assassinati grida a Dio dai farmaci e dai vaccini che – non importa come – abusano i resti dei loro corpi. Dobbiamo fare riparazione per questi crimini accumulati nella produzione di farmaci e vaccini. Non dobbiamo solo chiedere perdono a Dio, che scruta il cuore e i reni (cfr Ap 2, 23), ma anche chiedere perdono alle anime di tutti i bambini non nati assassinati che hanno un nome davanti a Dio. In particolare, dovremmo chiedere perdono alle anime di quei bambini le cui parti del corpo sono utilizzate in modi così degradanti per beneficio della salute dei vivi. È incomprensibile come ecclesiastici e bravi cattolici, con l’aiuto di teorie astratte della teologia morale, possano calmare le coscienze dei credenti e consentire loro di usare tali farmaci e vaccini.
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Il sangue dei bambini non nati assassinati grida a Dio dai farmaci e i vaccini contaminati dall’aborto! Che il Signore sia propizio verso di noi! Kyrie eleison!

Monsignor Athanasius Schneider
Vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Maria Santissima ad Astana
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MATTARELLA, SCUSE PATETICHE PER NON ANDARE AL VOTO

5/2/2021

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Nell'annunciare la convocazione di Draghi al Quirinale, il presidente della Repubblica Mattarella ha voluto giustificare il fatto di non ricorrere alle urne: in tempo di crisi non ci possiamo permettere dei vuoti di governo e  le elezioni aumentano i contagiati dal virus. Affermazione quest'ultima palesemente propagandistica, senza nessun riscontro oggettivo nella realtà.

Che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non avesse alcuna intenzione di dare la parola agli elettori è sempre stato chiaro. E nessuno si stupisce dunque dell’evoluzione attuale della crisi di governo. Ma di fronte al disastro del governo Conte - di cui lo stesso Mattarella porta una pesante responsabilità - e all’evidenza dell’assenza di una maggioranza reale in Parlamento, l’altra sera il presidente ha sentito il dovere di giustificarsi lungamente davanti agli italiani per la scelta di non ricorrere alle urne.

Un discorso paternalistico, insopportabile da parte di chi in questo ultimo anno ha permesso lo scempio rappresentato da un governo di incompetenti e pasticcioni che ha calpestato sistematicamente la Costituzione.
È tempo di crisi, ha detto in sintesi Mattarella, c’è bisogno di un governo forte per prendere decisioni importanti e non ci si può permettere quei quattro-cinque mesi di tempo tecnico necessario per indire le elezioni, fare la campagna elettorale e poi arrivare alla formazione di un nuovo governo. Scusa un po’ patetica e scontata, che da decenni viene usata da quanti si oppongono alle elezioni anticipate: in Italia infatti non è mai tempo di andare a votare, tra crisi economiche e politiche e impegni internazionali. Senza considerare, appunto, cosa è stato quest’ultimo anno, con le libertà costituzionali sospese a colpi di atti amministrativi, quali sono i famigerati Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm).

Ma la seconda scusa è ancora più stupefacente: non si può andare a votare perché il processo elettorale aumenta i contagi del Covid. Addirittura, ha detto Mattarella per dare più forza al suo argomento, «in altri Paesi in cui si è votato, (…) si è verificato un grave aumento dei contagi». Ed ecco ritirare in ballo la responsabilità dei cittadini: abbiamo tanti contagi perché siete voluti andare al mare d’estate, a fare spese a Natale e anche approfittare dei saldi a gennaio. Adesso siete così irresponsabili da voler andare anche a votare?

Lo spauracchio dei contagi da elezione è l’ennesima arma usata dagli espertoni dei salotti televisivi per infondere paura nella popolazione. Anche il solito professor Massimo Galli, dell’ospedale Sacco di Milano, ha usato questo argomento la scorsa settimana dicendo che le elezioni regionali svoltesi lo scorso settembre potrebbero aver determinato l’aumento dei contagi. Da notare il condizionale: è soltanto un’ipotesi, non c’è alcun dato evidente, ma intanto la si butta lì e fa opinione: le elezioni come occasione prossima di contagio e morti.
E poi magari la riprende il presidente della Repubblica e diventa una certezza. Mattarella ha parlato di altri paesi che hanno votato, ma la sua affermazione è gratuita e non è supportata da alcuna evidenza. C’è infatti chi è andato a verificare i dati (clicca qui), rilevando che dall’inizio della pandemia ci sono state elezioni a livello nazionale in 22 paesi ed elezioni locali in 83 paesi. Ebbene quello che emerge è un quadro in cui non si può fare alcun nesso causa-effetto tra elezioni e contagi: dopo le elezioni, in alcuni paesi i contagi aumentano, in altri diminuiscono. E anche laddove aumentano non c’è alcuno studio che possa legare tale aumento alla partecipazione al processo elettorale: bisognerebbe infatti dimostrare che le persone infettate sono quelle che hanno votato o partecipato ai comizi o che hanno lavorato nei team elettorali o che hanno svolto il lavoro nei seggi elettorali. Ma nulla di tutto questo è disponibile.

Che il presidente della Repubblica, in un discorso ufficiale, si sia fatto megafono di argomenti di propaganda senza alcun riscontro oggettivo, è di una gravità enorme e fa perdere ulteriore credibilità alle istituzioni. E palesa la strumentalità dell’argomento per poter giustificare una soluzione che ha in animo da molto tempo, visto che di Draghi presidente del Consiglio si parla ormai da molto tempo e il suo nome come successore di Conte viene fatto con insistenza da almeno un anno. Il 27 marzo del 2020 la Bussola mise in evidenza l’importanza di un editoriale di Draghi sul Financial Times che suonava come una discesa in campo «che finirà per far tremare i palazzi romani e per orientare il corso della politica italiana dei prossimi mesi». Un vero e proprio discorso programmatico post-pandemia che ora torna prepotentemente d’attualità.

Certo, possiamo anche ritenere che eventuali elezioni non necessariamente chiarirebbero il quadro politico, è successo già altre volte. E magari non eviterebbero un altro governo di “tecnici”. Ma questo non giustifica il fatto che stabilmente da ormai dieci anni si abbiano governi guidati da persone calate dall’alto, non votate dagli elettori. È un fenomeno tutto italiano, che sarebbe inconcepibile in qualsiasi altro paese occidentale e lo è stato anche in Italia nella prima Repubblica.

Dopo Tangentopoli è invece diventato un fenomeno accettato e ora è addirittura diventato la norma. Solo in questa legislatura, prima Conte, uscito da chissà dove, e ora Draghi, l’uomo dei circoli finanziari internazionali, osannato dai media italiani come il salvatore della patria. E gli italiani sembrano ormai rassegnati a questa perdita di sovranità, seppure garantita dalla Costituzione (la sovranità), indifferenti a questo esproprio della volontà popolare, anzi perfino partecipi. Per questo le patetiche giustificazioni di Mattarella non suscitano reazioni. Ormai digeriamo tutto.

da LANUOVABQ.IT
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USA OGGI

20/1/2021

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Immediatamente prima che Lady Gaga intonasse l'inno americano, il gesuita di fiducia del presidente Biden aveva finito di pronunciare un lungo discorso pseudo-religioso invocando la protezione del Dio-Grande Architetto sull'America.

Poco dopo la femminista anticristiana Kamala Harris giurava di difendere la Costituzione "con l'aiuto di Dio".

In questo paradostico caravan serraglio tutto si mischia: gesuiti modernisti che invocano un dio per tutte le religioni e per nessuna, cantanti sataniste che intonano l'inno nazionale, abortiste fanatiche che invocano l'aiuto di Dio.

E infine arriva il giuramento sulla Bibbia da parte di un presidente che dei dieci comandamenti non sa che farsene. E che nel suo discorso cita persino San'Agostino, nonostante sia abortista al nono mese (cioè infanticida) omosessualista e guerrafondaio.

Questa è l'America. Non è il regime dell'ateismo.
Tutt'altro E' il regime della grande parodia.
E' il regime dell'anticristica, grottesca, contraffazione in salsa massonica della religione e del sacro.

Poichè Satana è la scimmia di Dio, L'Anticristo non sarà un ateo. Sarà un falsario del sacro, che lo capovolgerà. Perciò questa grottesca "religione civile" americana mi fa più paura di qualsiasi marxismo.

Commento scritto da Martino Mora
​condiviso in tutto da NAZARETH FAMIGLIA DI DIO

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GRAZIE E ONORE AL MERITO SIGNOR PRESIDENTE

20/1/2021

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Il presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump ha dichiarato che il 22 gennaio, anniversario della decisione Roe v. Wade del 1973 che impone l’aborto su richiesta in tutto il paese, è “Giornata della santità della vita umana”.

In un proclama pubblicato ieri , Trump ha dichiarato che “ogni persona – i nati e i non nati, i poveri, gli abbattuti, i disabili, gli infermi e gli anziani – ha un valore intrinseco” e ha affermato che gli Stati Uniti “ribadiscono con orgoglio e fermamente il nostro impegno per proteggere il prezioso dono della vita in ogni fase, dal concepimento alla morte naturale“.

Ha propagandato i successi della vita della sua amministrazione in patria e all’estero. I

l proclama fa riferimento agli sforzi della sua amministrazione per costruire “una coalizione internazionale per dissipare il concetto di aborto come diritto umano fondamentale” e affermava che la sua amministrazione si opporrà “a qualsiasi progetto che tentasse di far valere un diritto globale all’aborto finanziato dai contribuenti su richiesta, al momento della consegna“.

“Non ci stancheremo mai di difendere la vita innocente – in patria o all’estero“, ha promesso.

Il proclama fa inoltre riferimento al recente calo del numero e del tasso di aborti in America.

“Gli americani dovrebbero celebrare questo calo del numero e del tasso di aborti, che rappresenta vite salvate“, ha detto Trump. Trump ha esortato il Congresso a “vietare l’aborto dei bambini a termine“. Sulla scia della campagna, ha ripetutamente citato la difesa portata avanti dai democratici dell’aborto durante tutti e nove i mesi di gravidanza e persino la loro opposizione al divieto di infanticidio.

Trump ha anche ringraziato in particolare i professionisti e coloro che sostengono le donne in “gravidanze inaspettate” e che aiutano a “fornire cure alle donne che hanno avuto aborti“. Nella Proclamazione ha scritto: “Come nazione, dobbiamo rimanere fermamente rivolti alla verità profonda che tutta la vita è un dono di Dio, che dona a ogni persona valore e potenzialità incommensurabili. Innumerevoli americani sono instancabili difensori della vita e campioni per i più deboli tra noi. Siamo grati per coloro che sostengono le donne che hanno avuto gravidanze inaspettate, coloro che forniscono cure alle donne che hanno avuto aborti e coloro che accolgono i bambini nelle loro case attraverso l’affido e l’adozione. Nel National Sanctity of Human Life Day, celebriamo il meraviglioso dono della vita e rinnoviamo la nostra determinazione a costruire una cultura in cui la vita è sempre venerata”.

​Gli attivisti a favore della vita hanno già elogiato Trump per essere il “presidente più a favore della vita nella storia“. Ha nominato giudici conservatori e a favore della vita in vari tribunali; impedito ai dollari dei contribuenti di finanziare l’aborto all’estero ; ha tolto finanziamenti al Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, che coopera con il regime cinese di aborto forzato; ha firmato una legge che consente agli stati di tagliare fondi alla più grande corporation americana per l’aborto, Planned Parenthood; e tagliato circa $ 60 milioni a Planned Parenthood.
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