C'era una volta una virgola seccata dalla poca considerazione in cui tutti la tenevano. Perfino i bimbi delle elementari si facevano beffe di lei. Che cos'è una virgola, dopo tutto? Nei giornali nessuno la usa più, la buttano, a casaccio. Un giorno la virgola si ribellò. Il Presidente scrisse un appunto dopo un colloquio col Presidente avversario: "Pace, impossibile lanciare i missili" e lo passò al Generale. In quel momento la piccola, trascurata virgola mise in atto il suo piano e si spostò. Si spostò solo di una parola, appena di un saltino. Quello che lesse il Generale fu: "Pace impossibile, lanciare i missili". E scoppiò la Guerra. Fai attenzione alle piccole cose. Sono il seme di quelle grandi.
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STORIA VERA - STORIA VERA - STORIA VERA - STORIA VERA A Parigi, nel 1827, una povera domestica era abituata a far celebrare una Santa Messa al mese per le anime del Purgatorio e vi assisteva devotamente. Questa donna fu colpita da una lunga malattia che la fece soffrire tanto e perdere il suo impiego. Spese all’incirca tutto quello che aveva guadagnato con il suo lavoro. Il giorno che poté finalmente uscire di casa, le restò appena il denaro per l’offerta per la celebrazione di una Santa Messa. Mentre cercava un nuovo lavoro, passò davanti alla Chiesa di San Eustachio. Ci entrò e pregò con molta speranza. Vedendo un prete all’altare, si ricordò che per il mese in corso non aveva fatto celebrare la sua ordinaria Messa in suffragio delle anime del Purgatorio. Che fare dunque? Le rimanevano solo venti centesimi per pagare la sua cena. “Dopo tutto, il buon Dio vede che è per Lui e non mi abbandonerà”. Allora va a fare la sua offerta per la celebrazione di una Santa Messa e vi assiste con la consueta pietà. Poi riprende il suo cammino, sempre preoccupata per la mancanza di lavoro e di soldi. Era in quello stato di ansia quando un giovane uomo, molto distinto, si avvicinò e le disse: “Cercate un posto?” “Si, signore,” rispose lei. “Eh, bene! Andate in quella strada a quel numero credo che troverete li un impiego e che ci starete bene”. Ed è scomparso senza aspettare i ringraziamenti della povera domestica. Arrivando alla casa indicata, vide una serva che usciva mormorando delle parole di lamento e di collera. La nuova arrivata le chiese subito se c’era la padrona di casa. “Forse si, forse no, rispose l’altra. Che mi importa? Non ho più a che farci. Addio”. La povera domestica tremando per l’emozione suonò e una dolce voce le disse di entrare. Si trovò allora di fronte ad una donna anziana, di aspetto venerabile, che l’incoraggiò ad esporre la sua richiesta. “Signora, ho saputo questa mattina che avevate bisogno di una cameriera e vengo ad offrirvi i miei servizi. Mi hanno assicurata che mi avreste accolto con bontà.” “Mia cara, disse la signora quello che mi dite, quello che mi chiedete è veramente straordinario, perché questa mattina non avevo bisogno di nessuno. Da appena mezzora, ho cacciato un insolente domestica e non c’è anima al mondo all’infuori di lei e me, che lo sappia ancora. Quindi, chi vi manda?” “E’ un giovane uomo che ho incontrato per strada”. L’anziana signora non riusciva a capire chi potesse essere quel giovane uomo, quando la povera domestica alzando per caso gli occhi al muro vide un ritratto. “Ebbene, signora, disse, non cercate più di ricordare chi possa essere costui: ecco esattamente la figura del giovane uomo che mi ha parlato; e da parte sua che vengo qui”. A quelle parole della domestica, la signora emise un grido e si fece raccontare tutta la storia: quella della devozione alle anime del Purgatorio, della Messa del mattino, dell’incontro con il giovane uomo. Poi buttandosi al collo della ragazza, la baciò con tenerezza dicendole: non sarai la mia serva, ma sei da quest’istante mia figlia. Quell’uomo che hai visto era il mio unico figlio, morto da due anni, che sicuramente con la tua preghiera hai liberato dal Purgatorio. Si dunque benedetta e preghiamo insieme per tutti quelli che si purificano prima di entrare nella beata eternità”. Si racconta che un alpinista, dopo lunghi anni di preparazione, decise di realizzare il suo sogno e di scalare una montagna molto alta. Volendo tutta la gloria per sé, decise di andarci da solo. Le ore passarono in fretta e l'oscurità lo sorprese. Non avendo il necessario per accamparsi, decise di proseguire la scalata. Il buio gli impediva di vedere il proprio sentiero. Le nuvole nascondevano la luna e le stelle. Aveva quasi raggiunto la vetta quando l'inevitabile capitò. Perse l'appoggio e cadde nel vuoto. Ebbe giusto il tempo di vedere delle macchie scure e si sentì inghiottito dall'abisso. I principali avvenimenti della sua vita sfilarono altrettanto velocemente davanti ai suoi occhi. Sentiva la morte avvicinarsi quando un violento colpo sembrò quasi squarciargli il ventre: aveva raggiunto la fine della corda di cui aveva fissato un'estremità nella roccia... e l'ancoraggio aveva fortunatamente resistito Riprese fiato e si rese conto di essere ancora lì, sospeso nel buio e nel silenzio assoluti. Ormai disperato, urlò: " Dio mio, aiutami!!!" Immediatamente, una voce grave e profonda penetrò il silenzio: "Che vuoi che faccia?" "Salvami, mio Dio!!!" "Credi veramente che io possa salvarti?" "Certamente, Signore!!!" "Se è così, taglia la corda che ti mantiene!!!" Ebbe un momento di esitazione, poi l'uomo si attaccò con maggiore disperazione alla corda. Il gruppo di salvataggio racconta che l'indomani trovarono l'alpinista morto. Il freddo l'aveva invaso e tra le sue mani indurite egli teneva ancora, disperatamente, la corda. A solo un metro dal suolo... Nella vita, dobbiamo prendere decisioni che mettono alla prova la nostra fede. E tu? Tu che conti tanto sulle tue corde... accetteresti di tagliarle? San Filippo Neri spesso si sentiva in dovere di schiaffeggiare i prepotenti. "Questo ceffone non è per te”, si scusava, “è per il diavolo che sta dentro di te".
Una volta osò dare uno schiaffo ad un delinquente che era il terrore del quartiere. Questi risentito si avvicinò al santo per colpirlo, ma non fece in tempo perché Filippo, pronto, gli appioppò un secondo sonoro ceffone. "Questo, gli disse, non è per il diavolo, è proprio per te" Quando un maestro di spiritualità invitò un uomo d'affari a praticare l'orazione e questi gli rispose che era molto occupato, la risposta del maestro fu: "Mi ricordi un uomo che camminava nella foresta, piena di pericoli, con gli occhi bendati... e che era troppo occupato per aver tempo di togliersi la benda!"
Quando l'uomo d'affari portò come scusa la mancanza di tempo, il maestro di spiritualità disse: "E' un errore credere che la preghiera non si può praticare per mancanza di tempo. Il vero motivo per cui spesso non si prega è l'agitazione della mente". Ma Gesù le rispose : "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta". (Vangelo di Luca 10, 41-42) Un monaco viveva da anni in monastero: da giovane esuberante e facoltoso, aveva lasciato ogni cosa per diventare santo. Prima aveva le mani come avorio, ora incallite come squame di coccodrilli; prima il volto era liscio e rasato, la capigliatura lucida di unguenti, la toga adorna di fermagli d'argento: ora, tosato come una pecora, portava sotto la tonaca un duro cilicio. Aveva sì domato la carne, ma una passione ancora resisteva tenace: la tendenza ad adirarsi. Se un fratello nel mietere lasciava indietro una spiga, subito gli strappava di mano la falce con gesto iracondo. Se al vicino di stallo sfuggiva una nota falsa, gli allungava una gomitata.
Così disse all'Abate: "Padre non sono fatto per vivere coi fratelli: trovo in loro continue occasioni di peccato. Io pensavo che i monaci fossero tutti perfetti, invece mi sono d'inciampo. Mi ritirerò nel deserto: solo con Dio, non avrò più occasione di adirarmi". E trascurando gli ammonimenti dell'Abate, prese con sé una brocca per l’acqua e se ne partì. La prima notte, dormì il più bel sonno di vita sua. Poi cantò i dodici salmi senza una nota stonata, e pregò con fervore. Com'era quieto e felice in quella solitudine, in quel silenzio! Ma occorreva andare al fiume per attingere acqua. Mentre tornava la brocca si rovesciò. "Pazienza!" disse il monaco, e rifece la via andata e ritorno, quieto come l'olio, meditando sulla morte. Posò la brocca, e di nuovo gli sfuggì di mano. "Maledizione! Il diavolo mi tenta, ma pazienza!". Trafelato, riprese la via, attinse e fece ritorno. E la brocca rotolò a terra una terza volta. "Maledetta! Vattene al diavolo!". Una pedata e la brocca va in cento pezzi. Il povero giovane allora capì, e tornò piangendo al monastero. "Padre mio, mea culpa!" dice all'Abate. "Ho rotto la brocca a furia di calci. La causa delle mie collere non sono i fratelli: il nemico (e indicava il petto) è qui dentro". Una donna che non aveva grandi risorse economiche trovò un uovo .
Tutta felice, chiamò il marito e i figli e disse: " Tutte le nostre preoccupazioni sono finite. Guardate un po' : ho trovato un uovo! Noi non lo mangeremo, ma lo porteremo al nostro vicino perché lo faccia covare dalla sua chioccia. Così presto avremo un pulcino, che diventerà una gallina. Noi naturalmente non mangeremo la gallina, ma le faremo deporre molte uova, e dalle uova avremo molte altre galline, che faranno altre uova. Così avremo tante galline e tante uova. Noi non mangeremo né galline né uova, ma le venderemo e ci compreremo una vitellina. Alleveremo la vitellina e la faremo diventare una mucca. La mucca ci darà altri vitelli, finché avremo una bella mandria. Venderemo la mandria e ci compreremo un campo, poi venderemo e compreremo, compreremo e venderemo... Mentre parlava, la donna gesticolava. L'uovo le scivolò di mano e si spiaccicò per terra. I nostri propositi assomigliano spesso alle chiacchiere di questa donna: «Farò... Dirò... Rimedierò...». Passano i giorni e gli anni, e non facciamo niente. C'era una volta un signore molto ricco che aveva un figlio.
Questo figlio si chiamava Hatem ed era molto buono con i poveri: li aiutava in ogni modo, dava loro cibo e vestiti e avrebbe dato perfino la vita se fosse stato necessario. Il re di quella terra sentì parlare di quest'uomo così buono e divenne geloso della sua popolarità. Ordinò alle sue guardie di bruciare la casa di Hatem e di appendere un cartello nella strada: «Chi mi porterà Hatem vivo o morto riceverà una ricompensa di 25.000 ducati d'oro». Gli amici di Hatem lo avvertirono e gli dissero di abbandonare subito la città. Così travestito da mendicante si rifugiò nella foresta. Camminò per miglia e miglia finché trovò una caverna dove poté riposarsi. Si era appena seduto su un tronco e stava riflettendo sulla sua sventura, quando sentì un povero tagliaboschi che, appoggiato ad un albero lì vicino, diceva: «Se trovassi Hatem tutti i miei problemi sarebbero risolti». Hatem ebbe pietà del vecchio e gli disse: «Eccomi, sono Hatem. Portami dal re e riceverai la ricompensa promessa». Il vecchio rimase stupito, ma non seguì il consiglio di Hatem perché non voleva che egli morisse. All'improvviso si sentì un fruscio tra i cespugli e, prima che Hatem potesse capire di cosa si trattasse, quattro guardie del re lo avevano bloccato. Ogni guardia desiderava per sé l'intera ricompensa e cominciarono a discutere. Ognuna di loro sosteneva di avere trovato Hatem per prima. Alla fine lo portarono al Palazzo reale dove il re in persona lo interrogò. Hatem disse che l'unica persona che meritava veramente la ricompensa era il povero tagliaboschi, il primo che lo aveva trovato. Il re fu colpito dall'onestà di Hatem e scese dal trono per abbracciarlo. Hatem divenne ministro del re e il vecchio tagliaboschi ebbe i ducati che gli spettavano. Donare con amore La gioia dì una festa è veramente piena solo quando la si condivide. Il racconto di Hatem ci vuole ancora una volta far riflettere su quello che Gesù ha detto: «C'è più gioia nel donare che nel ricevere». Hatem sarebbe stato capace di dare la sua vita per far felice un povero. La nostra gioia sta, sovente, in un dono più piccolo, ma altrettanto importante. A volte basta solo un sorriso. PREGHIERA Cristo non ha più mani, ha soltanto le nostre mani per fare oggi le sue opere. Cristo non ha più piedi, ha soltanto i nostri piedi per andare incontro agli uomini. Cristo non ha più voce, ha soltanto la nostra voce per parlare oggi di sé. Cristo non ha più vangeli che gli uomini leggano ancora. Ma ciò che noi facciamo, in parole e in opere, è il vangelo che Lui sta scrivendo ora. C'è un quadro famoso che rappresenta Gesù in un giardino buio. Con la mano sinistra alza una lampada che illumina la scena, con la destra bussa ad una porta pesante e robusta. Quando il quadro fu presentato per la prima volta ad una mostra, un visitatore fece notare al pittore William Hunt un particolare curioso.
"Nel suo quadro c'è un errore. La porta è senza maniglia!" "Non è un errore!" rispose il pittore. "Quella è la porta del cuore umano. Si apre solo dall'interno!" Dio non entra nella tua vita senza il tuo permesso... Un uomo dormiva nella sua capanna quando improvvisamente una luce illuminò la stanza ed apparve Dio.
Il Signore gli disse che aveva un lavoro per lui e gli indicò una gran roccia di fronte alla capanna. Gli spiegò che doveva spingere la pietra con tutte le sue forze. L'uomo fece quello che il Signore gli chiese, giorno dopo giorno. Per molti anni, da quando usciva il sole fino al tramonto, l'uomo spingeva la fredda pietra con tutte le sue forze... ma questa non si muoveva. Tutte le sere l'uomo ritornava alla sua capanna molto stanco e convinto sempre più che tutti i suoi sforzi erano inutili. Cominciò così a sentirsi frustrato, e Satana ne approfittò insinuandosi subito nella sua mente e mettendogli forti dubbi: 'Stai spingendo quella roccia da molto tempo...e non si è mossa di un millimetro!' L'uomo pian piano cominciava a convincersi che il compito che gli era stato affidato era impossibile da realizzare e che lui era un fallito. Questi pensieri aumentavano sempre più la sua frustrazione e delusione. Satana infierì ancora: 'Perché sforzarti tutto il giorno in questo compito impossibile? Fa' solo un minimo sforzo e sarà sufficiente!' L'uomo pensò di mettere in pratica questo consiglio, in fondo fino ad allora con tutti i suoi sforzi non aveva concluso nulla di buono, ma prima decise di elevare una preghiera al Signore e confessargli i suoi sentimenti: 'Signore, ho lavorato duramente per molto tempo al tuo servizio. Ho usato tutta la mia forza per ottenere quello che mi hai chiesto, ma non sono riuscito a smuovere la roccia neanche di un millimetro. Ho lavorato per niente, sono un fallito! E' meglio che mi dia da fare dell'altro!' Il Signore rispose con molta compassione: 'Caro figlio, quando ti chiesi di servirmi e tu accettasti, ti dissi che il tuo compito era di spingere la roccia con tutte le tue forze, e l'hai fatto. Mai ti ho chiesto di rimuoverla. Il tuo compito era solo quello di spingerla. Non ti dovevi preoccupare di spostarla....a quello ci penso io! Ora vieni a me senza forze a dirmi che sei fallito, ma ne sei proprio sicuro? Chi ti ha fatto pensare ad una cosa simile? Hai dato ascolto al demonio? E' un bugiardo e menzognero! Ma guardati: le tue braccia sono forti e muscolose, la tua schiena forte ed abbronzata, le tue mani callose per la costante pressione, le tue gambe sono diventate dure. Nonostante le avversità sei cresciuto molto ed ora le tue abilità sono maggiori che quelle che avevi prima di fare la mia volontà. Certo, non hai mosso la roccia, ma la tua missione era di obbedire spingendola, per esercitare la tua fede in me. Io so che tu non sei capace di spostare la roccia....per questo non te l'ho chiesto....Io non do mai pesi superiori alle forze di ognuno. Tu mi hai obbedito! Sei stato fedele....e soprattutto prima di credere al demonio ti sei rivolto a me. Bravo. Ora, caro figlio, io muoverò la roccia'. Alcune volte, quando ascoltiamo la parola del Signore, tentiamo di usare il nostro intelletto per decifrare la Sua volontà, quando in realtà Dio ci chiede soltanto obbedienza e fede in lui. Dobbiamo esercitare la nostra fede che muove montagne, ma coscienti che è Dio che alla fine riesce a spostarle. Quando tutto ti sembra andar male...SPINGI soltanto! Quando sei esaurito per quel lavoro...SPINGI soltanto! Quando la gente non si comporta nella maniera che a te sembrerebbe giusta...SPINGI soltanto! Quando la gente semplicemente non ti comprende...SPINGI soltanto! Quando ti siedi sfinito e senza forze...SPINGI soltanto! Chi ti sposterà gli ostacoli....sarà Dio. Autore: Ignoto Dal sito: https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/nazarethrns/conversations/messages/6169 |
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