da Berlicche
Come credo sappiate tutti, la favola “I vestiti nuovi dell’Imperatore” di Andersen narra di un Imperatore vanitoso e di due truffatori che gli vendono inesistenti abiti invisibili agli stupidi. Il trucco è rivelato da un bambino innocente, che durante il corteo proclama che l’imperatore è nudo.
Ma non pensate anche voi che sia irrealistica, persino come fiaba? Ecco la sua reale conclusione.
«Sì, anch’io sono pronto» rispose l’imperatore. «Mi sta proprio bene, vero?» E si rigirò ancora una volta davanti allo specchio, come se contemplasse la sua tenuta.
I ciambellani che dovevano reggere lo strascico finsero di afferrarlo da terra e si avviarono tenendo l’aria, dato che non potevano far capire che non vedevano niente.
E così l’imperatore aprì il corteo sotto il bel baldacchino e la gente che era per strada o alla finestra diceva: «Che meraviglia i nuovi vestiti dell’imperatore! Che splendido strascico porta! Come gli stanno bene!». Nessuno voleva far capire che non vedeva niente, perché altrimenti avrebbe dimostrato di essere stupido o di non essere all’altezza del suo incarico. Nessuno dei vestiti dell’imperatore aveva mai avuto una tale successo.
«Ma non ha niente addosso!» disse un bambino. Nessuno parve avere sentito. «Non ha niente addosso!», insistette, strattonando il padre che gli lanciò un’occhiataccia infastidita. «NON HA NIENTE ADDOSSO!» urlò il bimbo. Le persone vicine scossero la testa. «Che maleducato!» disse qualcuno. «Ma non insegnano niente a scuola?» Si chiese un altro. Il resto della folla non diede alle parole del piccolo la benché minima attenzione.
Il padre prese per mano il bambino e lo condusse via. «Che figura! A casa facciamo i conti!»
Padre e figlio, all’uscita della piazza, trovarono il capo delle guardie ad attenderli : «Le dispiace seguirci al comando? C’è un giudice che vorrebbe parlarle».
Nessuno fece più osservazioni sui vestiti nuovi dell’Imperatore.