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NON ABBANDONARE MAI LA STRADA VECCHIA PER LA NUOVA

23/3/2015

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C’era una volta un uomo e una donna che vivevano nella parrocchia di Llanlavan.
In quel periodo era molto difficile trovare lavoro, così il marito, che si chiamava Ivan, decise di andare a cercare lavoro nei paesi vicini.

Si accomiatò da sua moglie e si mise in viaggio verso oriente, finché arrivò alla casa di un fattore al quale chiese di poter lavorare.

I due si accordarono per tre lire all’anno e, trascorso questo tempo, ilfattore si presentò con il salario.
“Ecco il tuo salario ma non te lo darò perché ti darò un consiglio molto più prezioso”.
Ivan, che era un uomo giusto, vista l’insistenza del padrone si fidò di lui e si fece dire il buon consiglio.
“Non abbandonare mai la strada vecchia per una nuova”.

Il secondo anno si presentò la stessa situazione e Ivan decise nuovamente per il consiglio.
“Non dormire mai in casa di un vecchio maritato con una giovane donna”.

E il terzo anno: “L’onestà dura a lungo”.
Alla fine del terzo anno decise di tornare a casa, perché soffriva molto la nostalgia per sua moglie.

Salutò il mercante e intraprese la strada di ritorno.

Cammina e cammina, incontrò un gruppo di mercanti che lo invitarono a seguirli per una nuova strada che portava al paese ma Ivan, memore del primo consiglio del buon fattore, decise di rimanere sulla strada vecchia.
Infatti i mercanti furono presto assaliti da un gruppo di briganti ma Ivan, sentite le loro urla, andò a salvarli.
Eternamente riconoscenti, i mercanti si rimisero in viaggio sulla strada nuova mentre Ivan riprese la sua via.

Si incontrarono nuovamente al paese presso la locanda: “Oh Ivan, ti siamo debitori! Rimani con noi e pagheremo per te, sei il benvenuto!”.
E Ivan: “Voglio conoscere prima chi è l’oste”.
“Ma Ivan, non ti preoccupare, non è un oste, è una ostessa, suo marito è vecchio e sta sempre in cucina”.
“Mi dispiace, amici, preferisco dormire nella pensione a fianco” disse Ivan, ricordandosi delle parole del buon fattore.
E infatti quella notte l’ostessa aveva deciso di uccidere il marito e di far ricadere tutta la colpa sugli ospiti ma, fortunatamente, la stanza dell’oste confinava con quella di Ivan che, attraverso un forellino, vide tutto e poté scagionare i mercanti e incolpare l’ostessa.

Dopo tutte queste avventure, finalmente arrivò a casa dalla moglie.
“Sei proprio arrivato in tempo, ho appena trovato una borsa piena d’oro del Conte. Tu cosa ne faresti?”.
Decisero insieme di restituirla, andarono al castello ma, quando bussarono, il servo disse che il Conte era assente e quindi consegnarono a lui la borsa.

Dopo qualche giorno giunse a casa di Ivan il Conte in persona, perché durante una partita di caccia aveva molta sete e la moglie gli chiese se avesse ricevuto la borsa piena d’oro.
“Di quale borsa sta parlando?!” chiese il conte.
“Doveva proprio essere la vostra, l’abbiamo lasciata tempo fa al vostro servo!”.

Così il Conte scoprì il furto del suo servo e, cacciatolo, prese a lavorare presso di lui Ivan e sua moglie.
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