Una notte, mentre dormiva, vide come in sogno un giovane di bellissimo aspetto, che era un angelo del Paradiso. L’angelo si fermò davanti al letto del medico, e, guardandolo gli domandò: “Gennadio, dormi o sei sveglio?”
Gennadio rispose: “Dormo.”
Soggiunse l’angelo: “Mi vedi?”
“Sì che ti vedo.”
“Mi vedi con gli occhi?”
“No, perché io dormo e tengo gli occhi chiusi. Ti vedo, ma non so dire con che ti vedo.”
“Ascolti quello che ti dico?”
“Si, io ascolto.” “Mi ascolti con le orecchie?” “No. Io ti ascolto, ma non so con che ti ascolto.”
“Tu adesso parli, ma come parli? con la bocca?”
“No. La mia bocca è ferma, eppure io parlo. Non so con che parlo.”
“Dunque tu vedi, ascolti e parli, mentre i tuoi sensi non agiscono... Verrà un giorno, in cui il tuo corpo sarà messo nella tomba, e allora i tuoi sensi non potranno più agire in nessun modo, anzi saranno disfatti in polvere, ma tu potrai vedere, ascoltare, parlare...” Ciò detto, l’angelo disparve.
Gennadio si destò e da quel giorno rimase convinto che l’anima è spirituale.
Ciò che disse l’angelo a Gennadio è perfettamente vero.
Quando noi moriremo e lasceremo il corpo a disfarsi sotto terra, l’anima non avrà più bisogno di occhi, di orecchi, di bocca, di cervello, di cuore, e potrà vedere, ascoltare, parlare, comprendere, amare, meglio assai di quel che non faccia adesso, mentre è imprigionata nel corpo.