"Se uno porge l'altra guancia, e se uno,
a chi gli chiede il mantello dà anche la tunica, non rischia di passare per fesso?".
"Sì, è così". Disse il maestro.
"Rischia di essere preso per fesso".
"E allora?".
"Allora gli può essere utile pregare con queste parole:
Gesù, noi siamo i “soliti fessi”.
Quelli che “al dunque” ...non si tirano mai indietro.
Quelli che trovano mai la scusa per dire “Non sono potuto venire”.
Quelli che: “Ormai ci siamo impegnati,
non possiamo tirarci indietro”.
Quelli che si ritrovano “sempre gli stessi” a lavorare e a sgobbare.
Quelli che devono inghiottire amari bocconi perché gli altri,
oltre a non lavorare, ti prendono anche in giro,
e magari, quando è tutto finito,
dicono pure che siamo stati noi a voler fare da soli.
Gesù, è dura.
Siamo sempre in tanti a proporre, progettare, programmare,
ma poi, a lavorare, chi scappa di qua,
chi fugge di là, chi non può, chi non si ricorda,
chi si lamenta:
“potevi anche ricordarmelo”.
E noi siamo i “soliti fessi”.
Ci arrabbiamo, giuriamo che:
“Questa è l’ultima volta!
Non ci cascheremo più!”.
Ma poi ci siamo ancora,
anche se altri si sono presi il merito,
anche se ci hanno riso dietro,
anche se ci hanno pesantemente criticato.
Gesù, noi ci siamo ancora, ci siamo sempre.
Perché non siamo soli.
Ci sei sempre anche tu.
Tu non hai mai tagliato la corda,
non hai mai scaricato sugli altri.
Gesù, aiutaci a stare in tua compagnia.
Aiutaci a essere i soliti fessi...