“Genitori, volete questo per i vostri figli?”. Il grido del presidente della Cei, cardinale Bagnasco, sulla teoria del gender nel corso della prolusione all’assemblea dei vescovi italiani è davvero un grido di dolore e un richiamo alla responsabilità. Finalmente l’insistenza di Papa Francesco su questi temi e la risposta coerente e puntuale dell’episcopato italiano alle sue sollecitazioni, travolge qualsiasi interpretazione deviata dell’idea di accoglienza che la Chiesa ha sempre avuto verso tutti, ma mai negando la propria identità e la propria dottrina. Non a caso le reazioni degli esponenti più noti della lobby lgbt sono state venate di isterismo. Così come la risposta unitaria a chi a Bologna ha protestato contro gli show blasfemi e vergognosi del circolo gay del Cassero. Stessi toni: “La Chiesa avvelena la società con la sua ortodossia” e via a delirare.
Deve essere chiaro che è in campo uno scontro definitivo e decisivo. Da una parte ci sono i fautori di una visione antropologica che vuole trasformare le persone in cose: i bambini in oggetti di compravendita, le donne in uteri da affittare, i malati in prodotti deteriorati da eliminare e guai a chi osi protestare. La proiezione di questa ideologia non è composta di mere chiacchiere, ma si sostanzia in quattro precisi progetti di legge, che questo giornale non si stanca da quando è nato di stigmatizzare, mettendo in guardia dalle sottovalutazioni e dalle non comprensioni di ciò che sta avvenendo. I quattro progetti di legge sono l’arcinoto ddl Scalfarotto, il ddl Cirinnà su unioni gay e stepchild adoption (che è la legittimazione dell’utero in affitto), il ddl Fedeli sull’ideologia gender obbligatoria nelle scuole e infine il ddl di iniziativa popolare dei radicali sull’eutanasia a cui quattro esponenti del governo Renzi hanno appena dato il loro esplicito appoggio.
Questo pacchetto di quattro progetti di legge potrebbe essere approvato in pochi mesi e stravolgerebbe l’Italia. La Cei presti attenzione a tutti e quattro i pericoli, i cattolici italiani si preparino a combattere a partire dalla frontiera della vergognosa pratica dell’utero in affitto. E i genitori, tutti i genitori, laici e cattolici, si oppongano alla follia dell’ideologia gender nelle scuole. Vigilando.
Ma l’invito a mamme e papà mi pare la questione nodale dell’emergenza del nostro tempo ed al presidente della Cei occorre dare ascolto. Lo faccio io per primo da genitore di due figlie che nella scuola italiana hanno vissuto l’assalto di quella pericolosa ideologia. Dice Bagnasco: “Non possiamo non dar voce anche alla preoccupazione di moltissimi genitori, e non solo, per la dilagante colonizzazione da parte della cosiddetta teoria del gender, sbaglio della mente umana, come ha detto il Papa a Napoli sabato scorso. Il gender si nasconde dietro a valori veri come parità, equità, autonomia, lotta al bullismo e alla violenza, promozione, non discriminazione. Ma, in realtà, pone la scure alla radice stessa dell’umano per edificare un transumano in cui l’uomo appare come un nomade privo di meta e a corto di identità.
La categoria Queer, nata negli Stati Uniti, combatte contro il normale, il legittimo, e ingloba tutte le soggettività fluide: non si riferisce a nulla in particolare, si presenta paradossalmente come un’identità senza essenza. Sembra di parlare di cose astratte e lontane, mentre invece sono vicinissime e concrete: costruire delle persone fluide che pretendano che ogni loro desiderio si trasformi in bisogno, e quindi diventi diritto. Individui fluidi per una società fluida e debole.
Una manipolazione da laboratorio, dove inventori e manipolatori fanno parte di quella governance mondiale che va oltre i governi eletti, e che spesso rimanda ad Organizzazioni non governative che, come tali, non esprimono nessuna volontà popolare! Vogliamo questo per i nostri bambini, ragazzi, giovani? Genitori che ascoltate, volete questo per i vostri figli? Che a scuola – fin dall’infanzia – ascoltino e imparino queste cose, così come avviene in altri Paesi d’Europa?
Reagire è doveroso e possibile, basta essere vigili, senza lasciarsi intimidire da nessuno, perché il diritto di educare i figli nessuna autorità scolastica, legge o istituzione politica può pretendere di usurparlo. È necessario un risveglio della coscienza individuale e collettiva, della ragione dal sonno indotto a cui è stata via via costretta. Sappiate, genitori, che noi pastori vi siamo e vi saremo sempre vicini”. E noi saremo vicini ai pastori, con la nostra coscienza vigile.
Da La Croce quotidiano.it