Il palco dell'Ariston quasi non basta a contenerli tutti. Papà Aurelio ribadisce in diretta su Rai 1 quanto già dichiarato più volte, anche nel video di apertura.
Ricevendo l'applauso del teatro Aurelio interviene subito:
"Questo applauso lo facciamo al Signore perché questa e un'opera di Dio non dell'uomo"
dice il prolifico papà che non 'cede' alla battuta di Conti: "Ma voi la tv in casa niente, eh?".
Evidentemente no.
"Tutti questi figli? E' grazie allo Spirito Santo..."
dice papà Aurelio mentre si sente distintamente rumoreggiare platea e galleria. I commenti si possono immaginare. Chissà perché ma penso a due complici vicini di platea che si scambiano la classica battuta:
"Sì, ora si chiama Spirito Santo...".
Ma Aurelio e la sua famiglia sono oltre con la loro incrollabile fede.
"Ciò che ci fa straordinari è Cristo"
ripete Aurelio che di fronte a Conti che gli chiede come sia possibile gestire questa grande famiglia e come ce la si faccia risponde
"Semplice non è, ma c'è la Provvidenza".
E il teatro torna a rumoreggiare. Di questi tempi anche la Provvidenza potrebbe avere qualche problema.
E Conti in tutto questo? La mia sensazione è che si sia trovato 'travolto' da tanto afflato religioso. Ho avuto la sensazione che mirasse a interrompere rapidamente le risposte quando diventavano troppo 'religiose'. Non voleva forse che si cadesse in una caratterizzazione troppo ecumenica. Se è così, ha probabilmente peccato di ingenuità nell'invitarli: bastava vedere i video su Youtube per sapere che sono profondamente cattolici e che la loro esperienza e il loro messaggio è improntato alla parola del Signore.
Insomma, ieri all’Ariston, tra il conduttore, pastore di una platea bue, brillano in saggezza e sapienza solo i 18 Anania.