Riflessione + iniziativa da diffondere e condividere
Mentre il Governo continua ad impedire a noi cattolici non solo di accostarci ai Sacramenti ma addirittura di mettere piede in chiesa - e infatti le porte delle nostre parrocchie sono tutte sbarrate, e guai a quei pochi coraggiosi ed eroici sacerdoti che osano celebrare con il popolo, che vengono prima minacciati durante la Santa Messa da appartenenti indegni alle forze dell'ordine e poi dai loro vescovi -, il 25 i partigiani potranno bellamente e liberamente festeggiare la "liberazione" in tutta Italia.
Nel loro caso nessuna restrizione, nessuna multa, nessuna denuncia, nessun divieto, nessun pericolo di diffusione del contagio, niente di niente.
A milioni di italiani è stato invece proibito persino di festeggiare la Santa Pasqua, per non parlare delle migliaia di persone che non hanno potuto dire addio ai propri cari con un funerale!
Ci hanno detto che bisognava evitare assembramenti (e lo accetto) per limitare la diffusione della pandemia (e ci sta); ci hanno detto pure di pregare in casa: allora perché la loro liberazione i partigiani non la celebrano in casa come è toccato a noi con la Santa Pasqua?
Perché tante restrizioni valevano e valgono ancora per noi cattolici e non per chi professa un determinato credo politico?
Ve lo dico io: perché l'Italia ha dimenticato le sue radici cristiane e la sua storia, piena di omicidi, vere e proprie esecuzioni, commessi da partigiani senza Dio durante e dopo la guerra.
Io parlo da cattolico, non da fascista, cosa che non sono: sia chiaro. Ma parlo anche da italiano che conosce la storia e i crimini commessi, purtroppo, da molti partigiani. La storia si incaricherà, prima o poi, di condannarli.
Intanto io il 25 aprile esporrò su tutti i profili dei miei ‘’social'' la foto del Beato Rolando Rivi, in rappresentanza di tutti i sacerdoti, seminaristi e cattolici uccisi dai partigiani in odio alla Fede!
G. Barile