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NORME SULLA CONCESSIONE DELL'INDULGENZA DURANTE IL GIUBILEO ORDINARIO DELL'ANNO 2025 INDETTO DA SUA SANTITÀ PAPA FRANCESCO

24/2/2025

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NORME SULLA CONCESSIONE DELL'INDULGENZA DURANTE IL GIUBILEO ORDINARIO DELL'ANNO 2025 INDETTO DA SUA SANTITÀ PAPA FRANCESCO

La Penitenzieria Apostolica ha diffuso le norme per la concessione dell’indulgenza plenaria nel Giubileo 2025. Potranno ricevere l’indulgenza i fedeli “veramente pentiti”, “mossi da spirito di carità”, “che, nel corso del Giubileo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione – si legge nel testo – pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice”. L’indulgenza potrà essere applicata “in forma di suffragio alle anime del Purgatorio”.

I fedeli potranno ottenere l’indulgenza intraprendendo un pellegrinaggio verso qualsiasi luogo sacro giubilare, verso almeno una delle quattro Basiliche Papali Maggiori di Roma, in Terra Santa o in altre circoscrizioni ecclesiastiche, e prendendo parte a un momento di preghiera, celebrazione o riconciliazione. Poi, ancora, “visitando devotamente qualsiasi luogo giubilare” e vivendo l’adorazione eucaristica, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di fede e Invocazioni a Maria.

In caso di gravi impedimenti, i fedeli “veramente pentiti che non potranno partecipare alle celebrazioni, ai pellegrinaggi o alle visite”, potranno conseguire l’indulgenza giubilare alle stesse condizioni se “reciteranno nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene, il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e altre preghiere conformi alle finalità dell’Anno Santo, offrendo le loro sofferenze o i disagi della propria vita”.

Altre modalità sono le “opere di misericordia e di penitenza, con le quali si testimonia la conversione intrapresa” e la visita “ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili… ), quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro”. L’indulgenza potrà essere ottenuta anche “astenendosi, in spirito di penitenza, almeno durante un giorno da futili distrazioni (reali ma anche virtuali) e da consumi superflui, nonché devolvendo una proporzionata somma di denaro ai poveri, o sostenendo opere di carattere religioso o sociale, in specie a favore della difesa e protezione della vita”.

Il testo integrale può essere consultato qui:
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2024/05/13/0392/00808.html

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PREGHIERA DEL GIUBILEO DI PAPA FRANCESCO
Padre che sei nei cieli,
la fede che ci hai donato nel
tuo figlio Gesù Cristo, nostro fratello,
e la fiamma di carità
effusa nei nostri cuori dallo Spirito Santo,
ridestino in noi, la beata speranza
per l’avvento del tuo Regno.

La tua grazia ci trasformi
in coltivatori operosi dei semi evangelici
che lievitino l’umanità e il cosmo,
nell’attesa fiduciosa
dei cieli nuovi e della terra nuova,
quando vinte le potenze del Male,
si manifesterà per sempre la tua gloria.

La grazia del Giubileo
ravvivi in noi Pellegrini di Speranza,
l’anelito verso i beni celesti
e riversi sul mondo intero
la gioia e la pace
del nostro Redentore.
A te Dio benedetto in eterno
sia lode e gloria nei secoli.
Amen

================================

1 - PREGHIERE PER LUCRARE L'INDULGENZA PLENARIA
PADRE NOSTRO (per riconoscerci figli di Dio)
E PROFESSIONE DI FEDE (per riconoscerci membra vive della Chiesa Cattolica)


Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra
e in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito da Spirito Santo, nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente:
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica, la Comunione dei Santi,
la remissione dei peccati, la risurrezione della carne,
la vita eterna. Amen.

2 - PREGHIERE SECONDO L'INTENZIONE DEL SOMMO PONTEFICE
Significato: https://www.facebook.com/photo/?fbid=10235834024821401&set=a.3266533312540

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

Ave Maria piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell’ ora della nostra morte. Amen.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen

3 - PREGHIERA PERSONALE
Preghiere personali conformi alle finalità dell’Anno Santo
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GIUBILEO AD 2025- RACCONTI DI SPERANZA

1/1/2025

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GIUBILEO AD 2025 - PEREGRINANTES IN SPEM
RACCONTI DI SPERANZA dal Bollettino di dicembre 2024 della Parrocchia di Loreto in Bergamo

La nostra famiglia si compone della ottantacinquenne mamma Maria, pilastro di forza e saggezza e dei figli: Paolo di 57 anni, Grazia di 53, e i gemelli Marco e Daniela di 51 anni. Papà Renato, che oggi avrebbe84 anni, è morto nel 2023, ma continua a vivere nei cuori di tutti.

La Charcot-Marie-Tooth (CMT), una malattia genetica neurologica che colpisce i nervi periferici, influenzando la trasmissione dei segnali tra il sistema nervoso centrale e i muscoli, ha profondamente segnato la nostra vita familiare. La malattia ha colpito tre dei quattro figli: Paolo, Marco e Daniela, mentre Grazia è l'unica ad esserne stata risparmiata. Il percorso è
stato caratterizzato da numerosi interventi chirurgici e adattamenti continui della routine familiare, portando negli ultimi anni all'utilizzo della sedia a rotelle per i tre fratelli colpiti. Nonostante le limitazioni, la determinazione ha permesso sia a Paolo che a Marco di raggiungere importanti traguardi professionali. Entrambi hanno completato gli studi e intrapreso esperienze lavorative: Paolo in banca e Marco presso una società di rilievo nazionale a Bergamo. La famiglia ha anche affrontato e superato altre prove significative, come quando Daniela ha sconfitto un tumore al seno grazie a cure tempestive.
Il 2018 ha segnato una svolta con il primo ricovero di Paolo in terapia intensiva, momento in cui è entrato nelle nostre vite il dottor Marchesi. Nel 2023, il suo intervento si è rivelato nuovamente decisivo per Marco, salvandolo da una grave crisi respiratoria. Entrambi hanno successivamente necessitato di tracheostomia.

Il dottor Gianmariano Marchesi, premiato con la benemerenza 2024 del Comune di Bergamo, ha superato il ruolo di professionista diventando un punto di riferimento fondamentale. La sua presenza, che unisce competenza e umanità, rappresenta un dono divino, dimostrando come la medicina possa trasformarsi in sostegno morale e spirituale. E questa è già un grande motivo per continuare ad andare avanti!

La speranza nella nostra casa ha radici profonde, piantate con amore e dedizione dai nostri genitori. La nostra mamma continua a essere la nostra colonna portante, e nostro papà, che anche se non è più fisicamente con noi da quasi due anni, hanno edificato
un rifugio dove la serenità trova spazio nonostante le difficoltà quotidiane. Attraverso i loro gesti, le loro scelte e il loro instancabile impegno, ci hanno insegnato che la vera forza risiede nella nostra unione familiare. Questa lezione continua a vivere nei nostri incontri quotidiani, nei pranzi e nelle cene condivisi, manifestandosi nei gesti di cura reciproca. Nostra sorella, che vive a pochi passi da noi e ci sostiene quotidianamente, è testimone e continuatrice di questo prezioso insegnamento.

Ma la luce più che profonda illumina la nostra casa è la speranza in Dio, un faro che guida ogni nostro passo. Questa presenza divina risplende anche nei momenti più oscuri, permeando ogni aspetto della nostra esistenza. Le quattro mura, che con il tempo
sono diventate il nostro unico mondo, amplificano questa speranza che si manifesta nella Provvidenza divina di ogni giorno: nei sorrisi condivisi, nei gesti di gentilezza, nei momenti di pace interiore che troviamo nella preghiera.

In questa casa, la speranza si manifesta attraverso l'eredità d'amore dei nostri genitori e la nostra fede incrollabile. È la certezza che insieme, come famiglia unita, possiamo trovare luce anche nei momenti più difficili, con la dolce consapevolezza che un giorno ci ritroveremo tutti in paradiso, dove papà ci aspetta
nella gloria del Signore.

Famiglia Moretti
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INAUGURAZIONE DELLE OLIMPIADI: BRUTTA, BLASFEMA, IDEOLOGICA

29/7/2024

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La cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici di Parigi è stata all'insegna del cattivo gusto e della provocazione, fino alla propaganda abortista e alla squallida parodia dell'Ultima Cena degna di un Gay Pride. Proteste dei vescovi francesi. E il Cielo risponde con un impressionante acquazzone e un misterioso black out che esalta la Basilica del Sacro Cuore.

​Brutta. Forse la peggiore di sempre. Questi i commenti più frequenti sui social riguardo la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici. Brutta non solo per il cattivo gusto. Per citare un paio di episodi: un tizio che impersonava un dio Dioniso tutto dipinto di blu stravaccato in una insalatiera; la guardia repubblicana che ha inscenato un balletto pop tra ballerine altrettanto pop.
​
Ma brutta anche perché nulla c’entrava con lo sport. Non solo per la location: sulla Senna e non in un stadio. Ma perché molti spettacoli, anzi molti spettacolini visti e le performance non avevano nessuna attinenza con le discipline olimpiche. Ad esempio c’era una discoteca su una chiatta sulla Senna, una sfilata di moda con abiti orrendi e con modelli spesso in abiti femminili, un pianoforte che andava a fuoco mentre veniva suonato da un coraggioso pianista, un cavallo meccanico che solcava le acque della Senna e molto altro. E gli atleti? Relegati su dei battelli, mera cornice di questo spettacolo circense a cui la regia televisiva ha dedicato la maggior parte delle inquadrature.

Fosse però solo una questione estetica si potrebbe chiudere un occhio. Ma oltre all’estetica anche l’etica è stata vilipesa. Si accennava prima alla sfilata di moda. Su un lato della passerella e al suo centro i creativi nonché cretini della cerimonia di apertura hanno pensato bene di realizzare una parodia dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Al posto di Nostro Signore una donna obesa, con un’aureola che ricordava la Santa Ostia e che gestiva davanti a sé una consolle per mixare la musica, e ai suoi lati, disposti come gli apostoli dell’Ultima cena, alcune drag queen, trans e una bambina che si è messa pure a ballare.

La Conferenza episcopale francese ha giustamente alzato la voce e in un comunicato così si è espressa: «Questa cerimonia purtroppo prevedeva scene di derisione e di scherno del cristianesimo, che deploriamo profondamente. […] Pensiamo a tutti i cristiani di tutti i continenti che sono rimasti feriti dall'eccesso e dalla provocazione di certe scene». Sulla stessa frequenza d’onda Mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontifica Accademia per la Vita, il quale, in una intervista a Il Giornale, afferma che l’ideale di libertà incarnato dai Giochi «è stato infangato da una blasfema derisione di uno dei momenti più santi del cristianesimo».

Poi sono comparse le statue d’oro – il kitsch è la cifra stilistica dell’ideologia – di donne ritenute importanti. Una sfilata di figure femminili in cui necessariamente mancava, per fare solo un esempio, Santa Giovanna d’Arco. Però al suo posto c’era una certa Simone Veil (con la V e non con la W), ex presidente del Parlamento europeo. I suoi meriti? «Donna chiave nella legalizzazione dell'aborto», si poteva leggere sui teleschermi.

Insomma l’apertura dei Giochi è stata occasione nemmeno per far propaganda al gender, all’aborto e a buona parte degli ingredienti della sottocultura woke, ma per farne la reclame. Sì, perché in fondo l’esito di questa baracconata è stato scontato, sterile, raffazzonato. Tanto sguaiato quanto triste. C’era più voglia di provocazione che arte, tanto che l’ansia di essere originali a tutti costi è sfociata nello stereotipo.
Ma le blasfemie inscenate e la promozione dell’aborto rimangono intatte nel loro turpe significato tanto che hanno gridato vendetta al Cielo e il Cielo ha risposto con un acquazzone impressionante (vedi foto), e nella notte successiva con un misterioso black out che ha colpito moltissime zone della città, ma non ad esempio la Basilica del Sacro Cuore che è rimasta visibilissima come una cattedrale fatta di luce mentre tutta Parigi affogava nel buio, come attesta una impressionante foto che sta girando in internet.

In questa Olimpiade non poteva infine mancare Sua Maestà l’Ambientalismo. I letti degli alloggi degli atleti sono in cartone, così si possono riciclare. I materassi sono realizzati in plastica riciclata. Quindi ecosostenibili, ma scomodi. L’aria condizionata non c’è negli alloggi. Così ha ordinato il sindaco donna di Parigi, Anne Hidalgo, decisa a dimezzare la CO2 rispetto ai giochi di Londra 2012. Le camere vengono rinfrescate grazie ad impianti di raffreddamento sotto il pavimento. Il problema sta nel fatto che a detta dei diretti interessati non sono così efficaci. E allora Australia, Canada, Danimarca, Germania, Grecia, Italia, Norvegia e Regno Unito pensano di acquistare in loco dei condizionatori portatili. Solo che costano e quindi alle delegazioni più povere non rimarrà altro che sudare sotto il sole dell’inclusività.

Di fronte alle critiche il sindaco ha fatto spallucce: «Molto rispetto per il comfort degli atleti», ha dichiarato, ma «la sopravvivenza dell’intera umanità» le sta più a cuore. Resta un mistero come faccia l’umanità a sopravvivere grazie alla mancanza di condizionatori negli alloggi olimpici e di come, per converso, qualche grado in meno stermini il genere umano. E poi, per essere coerenti sino in fondo, perché allora non aboliamo le Olimpiadi dato che producono non montagne, ma intere catene alpine di CO2? Pensiamo solo a tutti i voli per portare atleti, delegazioni e spettatori a Parigi. E allora questo ci pare tanto un ambientalismo di facciata da perseguire fintanto che non intacca alcuni interessi, alcuni portafogli, tra cui quelli di chi ha organizzato questa Olimpiade parigina.

​Tommaso Scandroglio
dal sito la Nuova Bussola Quotidiana
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INAUGURAZIONE DELLE OLIMPIADI: SHOW ANTICATTOLICO

27/7/2024

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Sapevamo già che dalla cerimonia inaugurale dei giochi olimpici parigini non avremmo potuto aspettarci niente di buono. Come abbiamo scritto qui, le premesse perché diventasse l’occasione di una promozione dell’omosessualismo e dell’anticristianesimo c’erano tutte. E così è stato.

Guardate l’immagine che vi propongo: un’ultima cena rivisitata in stile queer. Avrei preferito non pubblicare nulla in proposito, ma, al punto in cui siamo, tacere è complicità.

Che cosa c’entri la parodia dell’ultima cena con lo spirito olimpico è tutto da dimostrare, ma evidentemente agli organizzatori importava poco dello spirito olimpico. Quella che hanno voluto affermare è l’irrisione demoniaca verso la fede cristiana.

La cerimonia si è rivelata una lunghissima carnevalata in stile gay pride, pensata per esaltare da un lato la Francia della Rivoluzione e dall’altro gli stereotipi Lgbtq. E le reazioni non si sono fatte attendere.

“Pietà, basta così” è stato scritto sui social.

Le squadre nazionali partecipanti, trasportate lungo la Senna come derrate alimentari su battelli ondeggianti, hanno fatto la figura degli imbucati alla festa. I protagonisti sono diventate comparse e al centro è balzata la retorica dell’”inclusione” e dei “diritti”. In questo sabba da baraccone, nulla ci è stato risparmiato, compreso Dioniso. Mai una cerimonia inaugurale delle olimpiadi è stata così strumentalizzata a fini ideologici.

I Giochi, lo sport, gli atleti: tutti utilizzati per altri scopi, per altri fini, davanti a un Macron gongolante. E come tutte le operazioni ideologiche, anche questa si è rivelata di una noia mortale.

Ieri sera l’Occidente decadente, questo cadavere che cammina, ha celebrato sé stesso in un’orgia da fine impero. Ed era inevitabile che il tutto avvenisse a Parigi, la città dei presunti Lumi e della Révolution.

Miserere nobis, Domine.

Aldo Maria Valli ​
Dal blog di Aldo Maria Valli 
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LA DEMOCRAZIA di Giorgio Gaber

11/6/2024

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La democrazia non è nemica della qualità, è la qualità che è nemica della democrazia.

Mettiamo come paradosso che un politico sia un uomo di qualità, mettiamo anche che si voglia mantenere a livelli alti, quanti lo potranno seguire? Pochi, ma buoni.

Ehhhhhhh no!

In democrazia ci vogliono i numeri e che numeri, bisogna allargare il consenso, bisogna scendere alla portata di tutti, bisogna adeguarsi e un'adeguatina oggi e un'adeguatina domani e tac un'abbassatina, poi c'è un altro che si abbassa più di lui e tac tac un'altra abbassatina.

Ogni giorno si abbassa di 5 centimetri e così, quando saremo tutti scemi allo stesso mondo, la democrazia sarà perfetta.


Ns PS: Il testo suggerisce che la democrazia, nel suo tentativo di raggiungere un consenso ampio, può portare a un compromesso con conseguente diluimento della qualità delle idee.
Così, sulla base di questo presunto strumento di giustizia ed equità, è stata violata, ahimè, anche da certi ambienti ecclesiali, la Verità cattolica: e i risultati oggi sono sotto gli occhi di tutti.
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IL MALE ESISTE E NON SI SBIANCHETTA CON QUATTRO SLOGAN CONTRO IL PATRIARCATO O CON UN'EDUCAZIONE IDEOLOGICA DI STATO

20/11/2023

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Senza Dio non esistono bravi ragazzi o brave ragazze della porta accanto. Il male esiste, e non si sbianchetta con quattro slogan contro il patriarcato o con un'educazione ideologica di stato. Lo sappiamo per esperienza e negarlo è fingere ipocritamente, portiamo tutti nel cuore una ferita inferta dal demonio da dove, se non è curata con amore e verità, può uscire veleno capace di uccidere. Se Dio non cambia il cuore tutti possiamo tutto. E Dio non lo cambia cancellando la nostra libertà. Mette i brividi, ma è così.

Per questo l'educazione autentica è quella che permette alle persone di crescere e maturare imparando ad esercitare la propria libertà orientando le scelte verso la verità, il bello, il bene e la giustizia. Ma perchè questo accada occorre che le persone, e quindi i nostri figli, siano messi dinanzi alla verità e alla menzogna, al bello e al brutto, al bene e al male, alla giustizia e all'ingiustizia, senza commistioni e annacquamenti. Compito arduo in questo tempo dove domina la dittatura del relativismo dove tutto è fluido, relativo e virtuale.

E comunque, senza il Signore non possiamo fare nulla. Senza di Lui non possiamo amare nell'unico modo in cui si ama, ovvero quello che si traduce in dono e non in possesso, in libertà e non in schiavitù, nel perdono e non nel rancore. L'amore di Dio che sperimentiamo nel modo in cui Cristo ci ama e, vivo in noi, ci dona di amare.

di don Antonello Iapicca
da inFormazione Cattolica
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FILIPPO E GIULIA, IL FRUTTO DEL DELITTO: CACCIA AL MASCHIO E E RIEDUCAZIONE

20/11/2023

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Di fronte al nuovo delitto che ha come vittima una donna, l'opinione pubblica inizia a dare la caccia al maschio. Una martellante campagna, che stavolta coinvolge anche il governo, colpevolizza il genere maschile, nel suo insieme. E chiede più (ri)educazione nelle scuole.

Eccoci di fronte all’ennesimo omicidio che ha come vittima una donna. Abbiamo dato un nome a questi omicidi: femminicidio. E abbiamo deciso che, se la vittima è una donna, il delitto è più grave rispetto ad altri omicidi. Non mi riferisco solo agli omicidi che hanno come vittima un uomo, circa due terzi di tutti gli omicidi; penso anche all’omicidio di tutti i bambini uccisi nel luogo dove dovrebbero essere più al sicuro, il grembo della mamma. Penso che molti di questi bambini sono femmine; e penso piccola Indi, morta di asfissia, di sete e di fame. Questi non sono chiamati femminicidi, nemmeno omicidi. Non so cosa siano... forse sacrifici umani a qualche demone?

Ormai i lettori della Nuova Bussola sono sazi di riflessioni sul femminicidio e sulla virilità tossica, l’archivio del nostro quotidiano on-line è pieno di argomenti e valutazioni. Tuttavia, con tutto il rispetto per il lutto e il dolore che questo dramma ha causato, è forse il caso di puntare lo sguardo altrove. In particolare sulle reazioni che questo orribile delitto ha sollevato.

Innanzitutto notiamo l’ondata di rabbia che si è riversata sugli uomini in genere; per fare un esempio, riportiamo la dichiarazione del ministro Tajani che ha detto: «Come uomo chiedo scusa a tutte le donne, a cominciare da mia moglie e da mia figlia per quello che fanno gli uomini». Che senso ha una tale affermazione? Tajani ha forse partecipato all’omicidio di Giulia Cecchettin? Di cosa, precisamente, si scusa con la moglie e la figlia? Per quale motivo si scusa «per quello che fanno gli uomini»? Ogni uomo è responsabile di ciò che fa ogni altro uomo? Se applicassimo questo ragionamento, che so… agli stranieri? Ogni straniero sarebbe responsabile di ciò che fanno altri stranieri? E poi: cosa fanno gli uomini? Solo cose orrende, solo delitti, solo il male?

Tutto questo ricorda il caso – tutt’ora controverso – di George Floyd, che suscitò un’ondata di disordini negli Stati Uniti e, in tutto il mondo compresa l’Italia, l’idea che ogni bianco caucasico (ma le razze esistono oppure no?) dovesse inginocchiarsi dinnanzi ai neri per chiedere perdono di crimini (la schiavitù) commessi da altri. E che ha avuto come conseguenza un enorme numero di aggressioni estremamente violente ai danni di ragazzini e ragazzine europoidi da parte di coetanei neri.

Tutto questo sembra l’ennesimo caso di indignazione a comando, di caccia all’untore, di «cinque minuti d’odio» di orwelliana memoria. Da parte di chi? Con quale fine? Ma qualche indizio ce l’abbiamo. Lo slogan che sta rimbalzando sui social media è questo: «Educate i vostri figli». Torna nuovamente a galla l’idea (voltairiana) che tutto si risolva con l’educazione: educazione civica per formare cittadini rispettosi, educazione sessuale per svilire la sessualità e diffondere contraccezione e aborto, educazione «al rispetto e all’affettività» per prevenire i femminicidi. Traduco: l’educazione non è più diritto e dovere dei genitori (articolo 30 della Costituzione più bella del mondo), ma compete alla scuola pubblica, cioè allo Stato; basta spiegare che non si uccidono le donne per risolvere il problema del femminicidio. Francamente è una soluzione un po' superficiale e c'è da dubitare che funzioni ma, probabilmente, il punto non è questo.

Quando tutto l’arco costituzionale si trova d’accordo su qualcosa, in genere il cittadino fa bene a preoccuparsi. In questo caso abbiamo il segretario del Pd che dichiara: «Approviamo subito in Parlamento una legge che introduca l'educazione al rispetto e all'affettività in tutte le scuole d'Italia»; e il Presidente del Consiglio Meloni fa eco: «È già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole».

Non sappiamo in cosa consistano l’educazione al rispetto e all’affettività e questa campagna di sensibilizzazione; la cosa, tuttavia, è inquietante. Perché, finora, ciò che si legge non va oltre la colpevolizzazione del maschio in quanto maschio, un nuovo attacco al «patriarcato» (cit. il film Barbie) e un rilancio della solita «virilità tossica»; il tutto risolto rendendo gli uomini più sensibili, autorizzandoli al pianto e vestendoli da femmina. È chiaro dive ci porta tutto questo? Esatto: all’educazione al gender nelle scuole. Strumentalizzando un omicidio – pardon: un femminicidio. 

Siamo davvero caduti così in basso? Davvero non c’è più rispetto, né pudore o vergogna? Siamo ancora uomini o ci siamo trasformati in mostri? Ci sono forme di vita intelligenti, sulla terra? Chi ci salverà da questo inferno terrestre che noi stessi abbiamo creato? «Vieni presto, mio Dio; tu sei mio aiuto e mio salvatore; Signore, non tardare» (Salmo 69).

Roberto Marchesini
Dal sito della Nuova Bussola Quotidiana
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OGGI AVETE UCCISO INDY MA SIETE VOI CHE SIETE MORTI

13/11/2023

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Riproponiamo una riflessione della signora Raffaella Frullone scritta in data 30.6.2017, in occasione della morte del piccolo Charlie. Oggi purtroppo risulta attuale. Speriamo in futuro di non doverla più riproporre.

OGGI AVETE UCCISO INDY MA SIETE VOI CHE SIETE MORTI

Siete già morti e non ve ne siete accorti. Quando dite 'staccano i macchinari' per non dire che la soffocano, siete morti. Quando vi mettete a cavillare sulla 'qualità della vita', siete morti. Quando affermate che 'la vicenda è complessa e per la bimba non c'era nulla da fare', siete morti. Quando chiedete se la terapia italiana sarebbe stata efficace oppure no, siete morti. Quando non vi fate neanche una domanda sul perchè abbiano deciso i giudici o sul perché non hanno dato ai genitori nemmeno la possibilità di portarla a morire a casa nel suo lettino, siete morti. Ma morti tanto. A Indy hanno dato la morfina per non sentire il dolore, ma voi siete così morti che non sentite niente già da vivi. Oggi Indy è stata uccisa ma vive gloriosa nella vita eterna dove arriverà dopo il suo Venerdì Santo. Voi invece resterete morti. Morti sani, s'intende. E morti schiavi. Questa umanità muore ogni volta che legalmente e intenzionalmente uccide uno dei suoi figli più fragili nell'indifferenza generale. Anche di chi si professa cattolico. Oggi Indi vive. Indy é tanto amata. Prega per noi.

Raffaella Frullone
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CASO DELLA PICCOLA INDY GREGORY

13/11/2023

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"Ho richiamato i termini della drammatica storia di Indi Gregory perché, al di là delle valutazioni mediche, qui sono in gioco beni essenziali calpestati da uno Stato che assomiglia sempre più al “Leviatano” evocato dal filosofo inglese Thomas Hobbes: uno Stato che ha potere di vita e di morte sui suoi cittadini. I beni che qui sono conculcati sono la vita di una creatura umana, alla quale si rifiutano cure essenziali (ventilazione e alimentazione): davanti all’impossibilità di guarire, si rinuncia a curare. Ma quanti malati, di ogni età e condizione, sono curabili ma non guaribili! Con il paravento di un presunto accanimento terapeutico – che non sussiste nel caso di Indi – la medicina rinuncia alla sua missione e la magistratura inglese promuove un “favor mortis” al posto del naturale “favor vitae”. Inoltre si privano di fatto dei genitori della patria potestà, senza motivi che giustifichino una tale decisione, e si fa della loro bambina una “proprietà” dello Stato che legifera sulla sua vita e sulla sua morte.
In queste ore apriamo gli occhi e il cuore a ciò che sta accadendo alla piccola Indi e alla sua famiglia. Chi è credente alzi una preghiera per la salvezza di Indi e per la sua famiglia. Tutti, almeno idealmente, alziamoci in piedi per dire il nostro no: non vogliamo essere complici e corresponsabili della morte di Indi con il nostro silenzio e la nostra indifferenza. Non vogliamo che Indi si aggiunga alla schiera dei piccoli innocenti – Charlie Gard, Alfie Evans, Archie Battersbee, Sudiksha Thirumalesh – martiri di una cultura di morte.
Scegliamo di essere un popolo della vita e per la vita!"

Pavia, 11 novembre 2023
+ Corrado vescovo

da Diocesi di Pavia
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SOSTENIAMO I CARDINALI DEI DUBIA

7/10/2023

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​Liberi in Veritate ringrazia filialmente i cinque Cardinali che hanno avuto il coraggio, la lungimiranza e la paternità di sottoporre al Papa i Dubia sui rischi del Sinodo inaugurato il 4 Ottobre e riconosce, in questo atto, la loro autentica sollecitudine di Pastori del popolo santo di Dio. Per questa ragione, attraverso il format che trovate qui sotto, Vi invitiamo ad unirvi al nostro ringraziamento e a manifestare il vostro sostegno ai cari porporati.
Clicca qui per firmare la petizione
Dal sito Liberi in Veritate 
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