NFD Il Blog
  • HOME
  • FOCUS ON
    • MONDO OGGI
    • CHIESA OGGI
  • CHIESA CATTOLICA
    • FONDAMENTALI >
      • I 10 COMANDAMENTI
      • I 5 PRECETTI GENERALI DELLA CHIESA
      • 54 MODI DI ESSERE MISERICORDIOSI DURANTE IL GIUBILEO
      • 12 MODI PER ESSERE CATTOLICI MIGLIORI
      • GALATEO IN CHIESA
      • REGOLE PER I LETTORI
      • ATTENTI A MESSA
      • CIRCOSTANZE IN CUI BISOGNA EVITARE DI COMUNICARSI
      • DECALOGO DEL CHIRICHETTO
      • 17 SCUSE - SMONTATE - PER NON ANDARE A MESSA
    • RIFLESSIoni DI LUCE >
      • RIMEDITIAMOCI SOPRA >
        • ANNO B 2014-2015
        • ANNO C 2015-2016
        • ANNO A 2016-2017
        • ANNO B 2017 - 2018
        • ANNO C 2018 - 2019
        • ANNO A 2019-2020
        • ANNO B 2020 - 2021
        • ANNO C 2021 - 2022
      • SANTE PAROLE
      • RIFLESSIONI
      • VITA E DETTI DEI PADRI DEL DESERTO
    • UN SACERDOTE RISPONDE
    • ESAME DI COSCIENZA
    • LITURGIA
    • LECTIO BREVIS
    • PREGHIERE
  • NOVELLE MODERNE
  • MEDIA
  • DOWNLOAD
  • LINKS

''PARLO DA CATTOLICO, MA...'' (TENETEVI FORTE)

22/8/2017

0 Commenti

 

di Giuliano Guzzo

Brutte notizie amici, ci siamo persi un comandamento per strada: quello che impone di parlare “da cattolici”. Altri invece devono averlo scovato in qualche vangelo apocrifo e lo mettono drammaticamente in pratica. Lo si vede e lo si legge tutti i giorni – non occorre fare nomi e cognomi – nelle dichiarazioni di politici, intellettuali e in qualche caso persino di prelati i quali, con frequenza sempre maggiore, allorquando si accingono ad affrontare temi eticamente sensibili, non perdono occasione per riproporre l’imperdibile puntualizzazione: «Parlo da cattolico». Ora, al dato positivo – fa sempre piacere che fra i battezzati vi sia ancora chi, ogni tanto, rammenta d’esserlo – di solito ne segue uno assai meno entusiasmante, che nove volte su dieci si sostanzia in una dichiarazione in totale contrasto con la dottrina della Chiesa. «Parlo da cattolico, ma credo che la Chiesa si debba rinnovare». «Parlo da cattolico, ma in certi casi non considero l’aborto sbagliato». «Parlo da cattolico, ma sono favorevole alla fecondazione assistita». «Parlo da cattolico, ma per me non conta se Gesù sia risorto, l’importante è quello che ha detto perché ha parlato d’amore».

Prima che un lettore meno forte di altri accusi comprensibili malori, meglio fermarsi. Del resto il senso è chiaro: il «parlo da cattolico» è ormai divenuto la premessa allo strafalcione, qualche pignolo direbbe all’eresia ma non esageriamo, se no finisce che qualcheduno, poi, prende sul serio gli insegnamenti della Chiesa: non sia mai. Tornando a noi, la domanda ora è una ed è molto semplice: com’è possibile tutto questo? Come si è arrivati all’infelice matrimonio fra il «parlo da cattolico» e la licenza di spararla grossa, meglio se più grossa possibile? Trattandosi di problema complesso, è saggio limitarsi a delle ipotesi.
La prima: parlare «da cattolici» è un conto, agire da tali è molto diverso e, soprattutto, più costoso: in un caso infatti basta l’autocertificazione, nell’altro è richiesta la testimonianza.
Seconda ipotesi: parlare «da cattolici» è facile, dire cose «cattoliche» per nulla, tanto che persino il Figlio di Dio, quando lo faceva, non riscontrava alcun successo e si sentiva chiedere: «Questo parlare è duro: chi lo può ascoltare?» (Giovanni 5,2.60).

Un’ultima ipotesi è quella di una conoscenza limitata della dottrina cristiana, spesso confusa con un’odiosa sfilza di divieti. E chissà qual è, delle tre, quella giusta. Sempre che non sia in realtà giusto così, e cioè esibire il patentino «da cattolici» per poi sfrecciare a tutta velocità fra dichiarazioni e battute imbarazzanti. Il tutto guardandosi bene dal provare, senza tanti proclami, a sostenere posizioni etiche che fra l’altro non abbisognano di alcun tipo di riferimento confessionale. Puoi difatti sostenere la naturalità della famiglia citando Aristotele, condannare l’aborto citando Bobbio, avversare l’eutanasia facendo tue le posizioni del francese Lucien Israel, agnostico luminare dell’oncologia. Il «parlo da cattolico» seguito da uscite spiazzanti non è dunque necessario. Eppure continua ad essere impiegato, al punto che si potrebbe quasi parlare di tormentone. Come mai? Abbiamo avanzato delle ipotesi, ma il mistero resta. E in attesa che qualcuno lo chiarisca un pensiero ci allieta: meno male che Gesù Cristo, quella volta, non ha scelto di parlare «da cattolico». Altrimenti avrebbe fondato una bocciofila o un circolo della briscola. Ma non di certo il Cristianesimo.
0 Commenti

CARAMELLE...

10/8/2017

0 Commenti

 
Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da ora in avanti, rispetto a quanto ho vissuto finora…
Mi sento come quel bimbo cui regalano un sacchetto di caramelle: le prime le mangia felice e in fretta, ma, quando si accorge che gliene rimangono poche, comincia a gustarle profondamente.
Non ho tempo per sopportare persone assurde che, oltre che per l’età anagrafica, non sono cresciute per nessun altro aspetto.
Non ho tempo, da perdere per sciocchezze.
Ora non sopporto i manipolatori, gli arrivisti, né gli approfittatori.
Mi disturbano gli invidiosi, che cercano di discreditare i più capaci, per appropriarsi del loro talento e dei loro risultati.
Ho poco tempo per discutere di beni materiali o posizioni sociali.
Amo l’essenziale, perché la mia anima ora ha fretta…
E con così poche caramelle nel sacchetto…
Adesso, così solo, voglio vivere tra gli esseri umani, molto sensibili.
Gente che sappia amare e burlarsi dell’ingenuo e dei suoi errori.
Gente molto sicura di se stessa , che non si vanti dei suoi lussi e delle sue ricchezze.
Gente che non si consideri eletta anzitempo.
Gente che non sfugga alle sue responsabilità.
Gente molto sincera che difenda la dignità umana.
Con gente che desideri solo vivere con onestà e rettitudine.
Perché solo l’essenziale è ciò che fa sì che la vita valga la pena viverla.
Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle altre persone …
Gente cui i duri colpi della vita, abbiano insegnato a crescere con dolci carezze nell’anima.
Sí… ho fretta… per vivere con l’intensità che niente più che la maturità ci può dare.
Non intendo sprecare neanche una sola caramella di quelle che ora mi restano nel sacchetto.
Sono sicuro che queste caramelle saranno più squisite di quelle che ho mangiato finora.
Il mio obiettivo, alla fine, è andar via soddisfatto e in pace con i miei cari e con la mia coscienza.
Ti auguro che anche il tuo obiettivo sia lo stesso, perché, in qualche modo, anche tu te ne andrai…”

Mario Andrade
Foto
0 Commenti

    Feed RSS

    Archivi

    Luglio 2021
    Dicembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Novembre 2018
    Settembre 2018
    Luglio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Agosto 2017
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Luglio 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014
    Novembre 2014
    Ottobre 2014
    Settembre 2014
    Agosto 2014
    Luglio 2014
    Giugno 2014
    Maggio 2014
    Aprile 2014
    Marzo 2014
    Febbraio 2014

Foto