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CON CHE CORAGGIO TORNERANNO A PARLARE DI DIO SALVATORE?

30/4/2020

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È sconcertante in questo momento storico drammatico, sentire vescovi e teologi considerare la fede come una cosa secondaria rispetto alla scienza e trattare Dio come fosse un "guru" di cui al momento non c'è bisogno. Non è questo che la Chiesa ha professato per secoli.

“La verità è oggi tanto offuscata e la menzogna così ben stabilita che, se non si ama così saldamente la verità, non si è in grado di riconoscerla” (Blaise Pascal)
Sono una suora, ogni giorno cerco di vivere, pur tra mille limiti personali, la “risposta” quotidiana alla chiamata che sentii un giorno lontano, giovane sbarazzina e piena di progetti come tutti i giovani. Dopo una notte insonne, ebbi la netta sensazione, convinzione (chiamatela come volete, anche follia!!!) che il Signore di colpo, sbarazzandosi di tutti i miei sogni, mi chiamasse e, senza il classico percorso di “spirituale discernimento”, decisi immediatamente di rispondere sì. Il percorso di “consapevolezza” fu una conseguenza successiva della mia decisissima e forse inconscia risposta!

Da allora mai, dico mai, ebbi un tentennamento, il "dubbio" di aver sbagliato a dire il mio sì al Signore. Tentennamenti sulle mie capacità… sì!!! Dubbi sulla mia inadeguatezza… sì!!! Battaglie interiori sulle mie resistenze alle fatiche e agli scogli presentati dalla vita, sì…!!! E così via… ma mai sul Signore.

Ora da suora sono basita, sconcertata, nel leggere, in questo periodo storico estremamente drammatico sia dal punto di vista umano che dal punto di vista spirituale, le affermazioni di alcuni vescovi e teologi che, con estrema sicurezza, relegano la fede ad un prodotto quasi commerciale indicandoci come e quando prenderlo. È incredibile: nella gerarchia dei valori della vita e dei bisogni fondamentali dell’esistenza, hanno messo in secondo piano il rapporto d’Amore e di Somiglianza con Chi ci ha creato. Non solo, ma è latente il tentativo di togliere dalla vita di molti fedeli la certezza, che è poi l’essenza della fede, che Dio guarisce e salva.

È un volgare tentativo di abbassare Dio al livello di un “guru”, che attualmente non serve, che è lassù… ma noi quaggiù dobbiamo obbedire ai tecnici… ai virologi… ai comitati scientifici (quanti ne hanno salvati?).
Dio è assente? Anche Lui in quarantena… lontano, chiuso, ostile e direi inaccessibile?

Ma Gesù non era (e, per chi crede, lo è tutt’ora) il Maestro di Verità e il Medico delle nostre piaghe, delle nostre angosce? Non solo, ma per secoli dai sacerdoti, Vescovi, Papi… non ci è stato presentato, annunciato come nostro Servo e Vittima innocente per i nostri peccati? Non è il Figlio di Dio venuto per salvarci e finito, tra tormenti indicibili, su una Croce infame? Non è quello che - in Mt 28,20 - assicura che “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”? Non ci è stato sempre presentato come unico Salvatore di coloro che cercano la Salvezza? Come dice la Bibbia: “Per la Salvezza di chi lo accoglie… per la rovina di chi lo rifiuta” (Lc 2,34).
Gesù non è forse l’Ancora di Salvezza preparata dal Padre per i suoi figli naufraghi in questo mare in tempesta?

È allucinante la posizione di alcuni che dovrebbero portare con orgoglio la Parola di Salvezza… e invece propongono altre áncore… Quella di Gesù sarebbe secondaria. Tutti a seguire le lezioni date dai tecnici, dai politici e date dalle nuove cattedre universitarie dei talk show televisivi: la scienza è la scienza, la religione è un sottoprodotto.

Ma con quale coraggio costoro, in futuro, ci parleranno di Dio Salvatore dopo averlo così degradato al livello di un guru umano incapace di fare cose grandi?

Rodolphe Plus scriveva: “Pochi accetterebbero di vivere con un cadavere nella sala da pranzo… eppure, troppi tengono in sé stessi un’anima morta!”. Ma chi dovrebbe preoccuparsi di toglierci l’odore della morte dell’anima? Il virologo?... La politica?... L’equipe di scienziati? O un Sacerdote che, da semplice uomo, o meglio da povero uomo quale è, può dare una dimostrazione palpabile del potere di perdonare i peccati e di ridarci la bellezza della vita vera, quella che va oltre lo spazio e la morte, perché, come dice San Paolo: “Se Cristo non fosse Risorto vana è la nostra Fede”?

A questo punto, una questione va risolta: questo benedetto potere Gesù lo ha trasmesso ai suoi sì o no?
Per noi è necessaria una parola unica e vera. Il credente ha il bisogno e il desiderio di condividere il suo fardello, la sua sofferenza interiore con Gesù. Sì, perché il cristiano sente lo stesso bisogno, lo stesso anelito del Figliol Prodigo: “Mi alzerò e andrò da mio Padre… e gli dirò: Padre ho peccato…”

Da sempre, lungo i secoli, la Chiesa ha camminato con il suo gregge. Il Vangelo ci dà la cifra della fedeltà o, diciamo, della verità del Pastore: “Colui che non è Pastore… appena vede il lupo abbandona le sue pecore”. Che sia questo il tempo di Dio per selezionare i “veri Pastori”?
O dovremo, in modo sconsolato, riconoscere che il “Male” è davvero più astuto e abile del bene nel confondere le carte, quindi nel confondere i Pastori e di conseguenza il gregge affidato a loro da Dio?

È carità pastorale ignorare le esigenze, i problemi di coscienza, le angosce esistenziali di quelle persone che hanno sempre creduto sinceramente nella parola di Dio? Che sentono il bisogno di chiedere perdono, che sentono il bisogno di accostarsi e ripetere quella millenaria frase che ha sempre confortato e guarito il cuore di migliaia di uomini: “Di' soltanto una parola… e io sarò guarito!”

O, dobbiamo prendere atto che, in questo mondo moderno, talvolta comodo, sbrigativo e arruffone, anche nei consacrati viene a mancare il bisogno di Gesù Eucarestia?
«È meglio obbedire a Dio o agli uomini?», si chiede l’Apostolo. Oggi preghiamo che la risposta dell’Apostolo torni ad echeggiare nel cuore dei consacrati ad ogni livello… anche nelle gerarchie.
Con umiltà, sconcerto e speranza…

* Suora, fondatrice della Comunità Shalom - Regina della Pace, Palazzolo sull'Oglio
​  da LANUOVASBQ
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CHI NON E' D'ACCORDO, PUO' ANDARE VIA

27/4/2020

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Il più grande teologo di tutti i tempi, San Tommaso d’Aquino, all’inizio delle lezioni mostrava ai suoi allievi una mela dicendo: «Questa è una mela. Chi non è d’accordo, può andar via». Il “Doctor Communis” voleva far capire che non è il pensiero a determinare l’essere, ma è l’essere che determina il pensiero.

La superbia infatti fa ritenere che il nostro pensare sia il fondamento dell’essere, mentre invece l’umiltà ci porta ad osservare e argomentare l’essere delle cose, soprattutto in quelle divine.

L’essere determina il pensiero, non viceversa. Chi non è d’accordo, può andar via.

La Chiesa cattolica è la Chiesa di Cristo. Chi non è d’accordo, può andar via.

La Chiesa è gerarchica per divina costituzione. Chi non è d’accordo, può andar via.

La Chiesa non è una ONG filantropica, ma il Corpo mistico di Cristo. Chi non è d’accordo, può andar via.

La missione della Chiesa non è adattare il Vangelo alla mentalità corrente, ma convertire le mentalità di tutte le epoche al Vangelo. Chi non è d’accordo, può andar via.

La missione della Chiesa non è rendere la vita di quaggiù più facile, ma strappare anime al Diavolo affinché possano avere la vita di lassù. Chi non è d’accordo, può andar via.

L’inferno esiste e non è vuoto. Chi non è d’accordo, può andar via.

La sodomia e l’aborto sono peccati che gridano vendetta al Cielo. Chi non è d’accordo, può andar via.

Il matrimonio è indissolubile. Chi non è d’accordo, può andar via.

Chi ha una relazione coniugale con un/a divorziato/a, commette adulterio. Chi non è d’accordo, può andar via.

Il sesso al di fuori del matrimonio è peccaminoso. Chi non è d’accordo, può andar via.

La contraccezione non è mai moralmente lecita. Chi non è d’accordo, può andar via.

Il marxismo è intrinsecamente perverso. Chi non è d’accordo, può andar via.

Non si può dare a Cesare ciò che è Dio. Chi non è d’accordo, può andar via.

Senza pentimento, non c’è remissione dei peccati. Chi non è d’accordo, può andar via.

Solamente i peccatori pentiti e riconciliati possono cibarsi dell’Eucarestia. Chi non è d’accordo, può andar via.

Solo gli uomini possono essere consacrati sacerdoti. Chi non è d’accordo, può andar via.

La Carità procede dalla Verità. Chi non è d’accordo, può andar via.

Non esiste il dialogo fra le religioni, ma con le persone di altre religioni. Chi non è d’accordo, può andar via.

I sacramenti sono per gli uomini, ma non sono degli uomini. Chi non è d’accordo, può andar via.

Il cristiano è in questo mondo, ma non è di questo mondo. Chi non è d’accordo, può andar via.

Per essere discepoli di Gesù, bisogna accettare la Croce. Chi non è d’accordo, può andar via.

Il fine non giustifica i mezzi. Non si può commettere il male neppure a fin di bene. Chi non è d’accordo, può andar via.

La coscienza – rettamente formata – obbedisce alle leggi di Dio, non si mette a legiferare secondo desideri e capricci dell’individuo.

I sacerdoti hanno la missione di convertire i peccatori, non di integrarli. Chi non è d’accordo, può andar via.

Nessuno dei Dieci Comandamenti può essere soggetto a “referendum abrogativo”. Chi non è d’accordo, può andar via.

Il papa e i vescovi sono custodi del depositum fidei, non padroni: non possono aggiungere o togliere neppure una virgola di ciò che hanno ricevuto e che devono trasmettere. Chi non è d’accordo, può andar via.

Passeranno il cielo e la terra, falsi profeti e cattivi maestri, ma non passeranno le parole del Signore. Chi non è d’accordo, può andar via.

Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre. Chi non è d’accordo, può andar via.

IPSE DIXIT

Credit: ​Dario Maria Minotta
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