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CHE COSA DICE LA TEOLOGIA SULLE COSIDDETTE ESPERIENZE DI PRE-MORTE

8/11/2016

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Quesito

Caro Padre,
ritorno a lei dopo tanto tempo con un altro quesito, sono Alessandro e in passato ho già avuto modo di corrispondere con lei. Ho sempre avuto una forte attrazione verso quelle esperienze chiamate dalla scienza N.D.E. i cosiddetti viaggi di premorte, ho letto molti libri a riguardo che mi hanno sempre affascinato e anche tutt’ora ne cerco in continuazione in internet. La scienza finora non riesce a spiegare cosa succede realmente a queste persone, fatto sta che ognuno racconta questi “viaggi” in maniera idilliaca; e tutti testimoniano che oltrepassano questo tunnel di luce, che incontrano persone morte, paesaggi sublimi, viaggi nell’intero universo, una pace e una gioia indescrivibile, addirittura incontri con Gesù e esseri angelici e che poi ritornati in vita cambiano totalmente stile diventando buoni, altruisti, si convertono ecc....insomma secondo loro morire è affascinate e affermano che la morte è solo una liberazione di questo corpo, (ci sarebbero altre affermazioni quanto riguarda i messaggi, le dichiarazioni, ecc...ma non mi dilungo per non annoiarla.) Io credo fermamente nella vita oltre la vita ed è scontato che queste testimonianze mi producono solo gioia rafforzando in me la fede nella vita eterna, ma c’è un particolare del quale (purtroppo) non riesco a cogliere la verità: molti di loro parlano anche di vite precedenti, che a un certo punto scorrono come in un film a ritroso. Qui mi sorgono molti dubbi, Gesù ci ha confermato che si muore una volta sola e che ovviamente non esiste la reincarnazione e allora le domando; cosa ne pensa lei di queste esperienze? Quanto possono essere veritiere? Aggiungo che ho letto anche tutte  le esperienze dei santi su questo tema tanto da fare un confronto (Sant’Anna Katharina Emmerk, San Giovanni Bosco, Santa Faustina Kowalska, Santa gemma Galgani, ecc...) i loro viaggi all’inferno, purgatorio, e paradiso sono autentiche testimonianze e ho notato che più o meno le loro visioni si accostano molto a quelle descritte sopra. Come si pronuncia la chiesa su queste esperienze? Personalmente a me piacciono perché desidero ardentemente che un giorno anch’io possa godere questo amore traboccante... e crederci non mi costa nulla.

Risposta del sacerdote


Caro,
1. le esperienze pre morte di cui mi parli sono inspiegabili alla scienza.
E loro sono molto di più anche sotto il profilo teologico.
Infatti subito dopo la morte e cioè subito dopo la separazione dell’anima dal corpo avviene il giudizio. E dopo il giudizio, che dura un istante, c’è la sentenza: paradiso, inferno, purgatorio.
Pertanto le esperienze pre morte non sono un preassaggio della vita che si inaugura dopo la morte perché prima c’è il giudizio.
Dal momento che nessuna di queste persone parla del giudizio ne traiamo la conclusione che non si tratta di preassaggio.

2. Come spiegare allora le esperienze di benessere, di luce e di pace che alcuni dicono di aver provato in situazioni che realmente erano di pre morte perché si trovavano ad un passo da essa?
Intanto va detto che queste esperienze non possono essere negate perché non sono pochi quelli che attestano di averle fatte.
Dobbiamo stare a quanto ci hanno raccontato e partire da queste loro sensazioni.

3. La prima spiegazione va fornita alla luce della psicologia che tra i vari ambiti del suo sapere scruta anche questi stati interiori.
Tuttavia non è facile neanche per gli psicologi dire una parola certa e aderente alla realtà.
C’è il rischio anche per loro di prendere questi fenomeni come stati patologi o schizofrenici.
Tuttavia una simile spiegazione è sembrata inadeguata agli psicologi stessi i quali hanno voluto indagare tali fenomeni come maggiore obiettività attraverso una nuova disciplina alla quale hanno dato il nome di psicologia transpersonale, che va al di là degli stati normali dell’io e dell’inconscio.

4. Con questo nuovo approccio essi riconoscono la realtà di tali fenomeni, di questi eventi che toccano lo spirito e i gradi superiori della coscienza.
Ne parlano con molto rispetto, avvalendosi anche degli aiuti offerti dalle religioni.
In una parola riconoscono la realtà di questi fenomeni estatici accompagnati da sensazioni di benessere.
Ma si tratta ancora di fenomeni naturali le cui cause non sono facilmente identificabili.
Pertanto, se si tratta solo di questo, sarebbe improprio parlare di preassaggio della vita futura.

5. Sotto il profilo teologico non si può escludere a priori che Dio si possa servire di questi fenomeni naturali e di queste esperienze per parlare ad una persona.
E che insieme ad immagini di ordine naturale ne infonda altre di ordine soprannaturale.
Questo spiegherebbe come mai alcune persone dopo tali esperienze si siano convertite e abbiano cambiato vita.

6. Sullo stato di benessere che di solito accompagna tali esperienze non è sbagliato ricordare quanto avviene nelle estasi di ordine soprannaturale.
Santa Teresa d’Avila, che senza dubbio è stata soggetto di molti estasi, attesta: “Durante questi rapimenti sembra che l’anima non sia più nel corpo, tanto che questo, sensibilmente, sente che gli viene a mancare il calore naturale e, a poco a poco, si raffredda, anche se con grandissima soavità e gioia” (Libro della mia vita, 20,3). 

7. Nello stesso tempo i teologi non escludono che ne possa approfittare anche il nemico dell’uomo, così abile a travestirsi da angelo di luce, come ricorda la Sacra Scrittura in 2 Cor 11,14.

​8. Allora, nel caso che si tratti di fenomeni non puramente naturali, per discernere se di essi se ne sia servito Dio oppure il nemico dell’uomo è necessario verificare i sentimenti lasciati nel soggetto: se sono sentimenti di profonda umiltà, di pentimento, di carità e di esercizio di ogni virtù si può pensare che vangano da Dio.
Se mancano l’umiltà, la carità e se manca l’esercizio di altre virtù è necessario diffidare.

di Padre Angelo Bellon
Dal sito Amici Domenicani
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