Gesù afferma che “chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato”.
La confusione su questa frase è immensa, ognuno dà una spiegazione personale, secondo la maturità della vita spirituale. In effetti, sembrerebbe delimitare la misericordia infinita di Gesù, il suo desiderio di salvare tutti i peccatori.
Bisogna chiarire due cose:
- Il peccato della bestemmia può essere perdonato, ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non può essere perdonata.
- Separiamo la bestemmia come tale e l’atteggiamento peccaminoso che è un oltraggio allo Spirito Santo.
“La bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà perdonata”:
si spiega che con molta difficoltà si otterrà il perdono, non per mancanza di amore o di potenza di Dio (è dogma di fede che la Chiesa può rimettere tutti i peccati senza alcuna eccezione) ma per la chiusura all’azione della Grazia da parte di chi commette i peccati.
Non è Gesù a rifiutare il perdono, è il peccatore a rifiutare il perdono.
La maggior parte senza pensarci -tanto è ottenebrato l’intelletto-, non hanno alcun desiderio di chiedere perdono a Gesù.
E questo succede anche a tutti coloro che pur pregando (!?), hanno una condotta di vita spregiudicata e insensibili alle cose di Dio.
Perché non è interessato a Gesù né alla vita di Grazia.
Può succedere anche a Sacerdoti e Prelati.
Nessuno è escluso.
Quindi, la bestemmia contro lo Spirito Santo è quella di coloro, che chiudono gli occhi davanti alle opere di Dio, e respingono ostinatamente le sue opere, addirittura attribuendole al diavolo, identificando così lo Spirito Santo con lo spirito maligno, come facevano i farisei.
Vediamo innanzitutto i sei peccati contro lo Spirito Santo indicati dal Catechismo:
1) l’impugnazione della verità conosciuta;
2) l’invidia della Grazia altrui;
3) la disperazione della salvezza;
4) la presunzione di salvarsi senza merito;
5) l’ostinazione nel peccato;
6) l’impenitenza finale.
Si tratta di ostinazione nel peccato, e viene commessa sapendo di andare contro Dio, è un’irriverenza ribelle, arrecando umiliazione intenzionale alle cose legate a Dio, sapendo quindi con precisione a chi dichiara guerra.
Una malattia viene dichiarata insanabile quando l’ammalato rifiuta la medicina, allo stesso modo c’è una specie di peccato che non si rimette né si perdona, perché il peccatore rifugge dalla Grazia di Dio, che è il rimedio suo proprio.
Rifugge perché rifiuta la Grazia.
Questa è la bestemmia contro lo Spirito Santo e non può essere perdonata, perché il peccatore non riuscirà più a tornerà indietro.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma: “La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo” (CCC 1864).
Il peccatore dovrebbe rivolgersi a Gesù con un atteggiamento di riconoscenza, non di bestemmia.
Spero sia chiara questa spiegazione.
PADRE GIULIO MARIA SCOZZARO
La confusione su questa frase è immensa, ognuno dà una spiegazione personale, secondo la maturità della vita spirituale. In effetti, sembrerebbe delimitare la misericordia infinita di Gesù, il suo desiderio di salvare tutti i peccatori.
Bisogna chiarire due cose:
- Il peccato della bestemmia può essere perdonato, ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non può essere perdonata.
- Separiamo la bestemmia come tale e l’atteggiamento peccaminoso che è un oltraggio allo Spirito Santo.
“La bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà perdonata”:
si spiega che con molta difficoltà si otterrà il perdono, non per mancanza di amore o di potenza di Dio (è dogma di fede che la Chiesa può rimettere tutti i peccati senza alcuna eccezione) ma per la chiusura all’azione della Grazia da parte di chi commette i peccati.
Non è Gesù a rifiutare il perdono, è il peccatore a rifiutare il perdono.
La maggior parte senza pensarci -tanto è ottenebrato l’intelletto-, non hanno alcun desiderio di chiedere perdono a Gesù.
E questo succede anche a tutti coloro che pur pregando (!?), hanno una condotta di vita spregiudicata e insensibili alle cose di Dio.
Perché non è interessato a Gesù né alla vita di Grazia.
Può succedere anche a Sacerdoti e Prelati.
Nessuno è escluso.
Quindi, la bestemmia contro lo Spirito Santo è quella di coloro, che chiudono gli occhi davanti alle opere di Dio, e respingono ostinatamente le sue opere, addirittura attribuendole al diavolo, identificando così lo Spirito Santo con lo spirito maligno, come facevano i farisei.
Vediamo innanzitutto i sei peccati contro lo Spirito Santo indicati dal Catechismo:
1) l’impugnazione della verità conosciuta;
2) l’invidia della Grazia altrui;
3) la disperazione della salvezza;
4) la presunzione di salvarsi senza merito;
5) l’ostinazione nel peccato;
6) l’impenitenza finale.
Si tratta di ostinazione nel peccato, e viene commessa sapendo di andare contro Dio, è un’irriverenza ribelle, arrecando umiliazione intenzionale alle cose legate a Dio, sapendo quindi con precisione a chi dichiara guerra.
Una malattia viene dichiarata insanabile quando l’ammalato rifiuta la medicina, allo stesso modo c’è una specie di peccato che non si rimette né si perdona, perché il peccatore rifugge dalla Grazia di Dio, che è il rimedio suo proprio.
Rifugge perché rifiuta la Grazia.
Questa è la bestemmia contro lo Spirito Santo e non può essere perdonata, perché il peccatore non riuscirà più a tornerà indietro.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma: “La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo” (CCC 1864).
Il peccatore dovrebbe rivolgersi a Gesù con un atteggiamento di riconoscenza, non di bestemmia.
Spero sia chiara questa spiegazione.
PADRE GIULIO MARIA SCOZZARO