Quesito
Carissimo Padre,
sono una ragazza di 14 anni molto religiosa, credo in Dio, mi sforzo di non commettere alcun peccato con tutta la mia anima ed aiuto sempre il prossimo, provo ad essere una brava Cattolica, esattamente come Gesù Cristo ci ha insegnato.
Il problema è che qualche mese fa ho iniziato a masturbarmi ignorando il fatto che fosse un peccato grave, lo facevo più di una volta al giorno, specialmente quando ero nervosa o stressata, lo facevo per scaricare la mia tensione e godere.
Ora ho scoperto che è un atto proibito dalla Chiesa, quindi, sto evitando di farlo, ci sto mettendo tutte le mie forze, certe volte è più forte di me, ma, fortunatamente, riesco a concentrarmi sulla mia religione e mi trattengo.
Credete che Dio mi possa perdonare per ciò che ho fatto? Potrà cancellare questo mio terribile peccato? C'è qualche penitenza che devo scontare per la mia azione?
Sono davvero pentita e sto soffrendo molto, lo so che Voi siete molto impegnato ma spero che mi possiate aiutare con questo mio problema.
Grazie mille per avermi ascoltata, grazie di cuore.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. la masturbazione non è solo proibita dalla Chiesa, ma dalla legge di Dio che nel sesto comandamento ha detto: “Non commettere atti impuri”.
2. Per compiere soggettivamente un peccato grave è necessario che vi sia la materia grave, la piena avvertenza della mente e il deliberato consenso della volontà.
Nel nostro caso siamo certamente di fronte a materia grave.
La Sacra Scrittura include questo peccato sotto la dizione di impudicizia o impurità.
In particolare troviamo un’affermazione molto forte in san Paolo: “Il corpo non è per l’impudicizia, ma per il Signore e il Signore è per il corpo. (...). Non sapete che il vostro corpo e tempio dello Spirito Santo che abita in voi, che è dato da Dio e che non appartenete a voi stessi? Glorificate dunque Dio nel nostro corpo” (1 Cor 6,12-20).
L’insegnamento della Chiesa su questo punto è sempre stato chiaro. Ancora di recente, nella dichiarazione Persona humana (su alcune questioni di etica sessuale) così si è espresso: “Sia il Magistero della Chiesa - nella linea di una tradizione costante - sia il senso morale dei fedeli hanno affermato senza esitazione che la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato. La ragione principale è che, qualunque ne sia il motivo, l’uso deliberato della facoltà sessuale, al di fuori dei rapporti coniugali normali, contraddice essenzialmente la sua finalità” (PH 9).
3. Nel tuo caso ci potrebbe essere stata una diminuzione di responsabilità perché non sapevi che si trattasse di un peccato grave.
Per commettere un peccato grave ci vuole anche la piena avvertenza della mente. E si dice che la mente è pienamente avvertita quando ha la consapevolezza psicologica di quello che fa e anche la consapevolezza che si tratta di un’azione moralmente cattiva.
Mancando in te la consapevolezza morale, si può dire che la tua mente non era “pienamente avvertita”.
4. Adesso invece lo sai e te ne sei anche confessato.
Non vi sono dunque particolari penitenze da fare, oltre a quella stabilita dal sacerdote confessore.
5. Tuttavia, anche se non c’era piena avvertenza della mente, tu avverti che questi atti hanno lasciato in te un’inclinazione disordinata e che questo disordine va rimediato.
Il rimedio lo si trova in una direzione diametralmente opposta alla chiusura di cui questo peccato è sintomo.
Mi dici che questo ti capitava quando eri nervosa o particolarmente stressata.
Se ti apri a Dio ascoltando la sua parola, mettendola in pratica e pregando, trovi già un ristoro e una quiete.
Davide aveva detto: “Solo in Dio riposa l’anima mia” (Sal 62,2).
E Gesù: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi darò ristoro” (Mt 11,29).
Ma è necessario anche imparare ad offrire a Dio la propria vita, i propri insuccessi e le proprie sofferenze. Quando si fa questo, si capisce che anche le contrarietà della vita servono a farci compiere un balzo più in avanti nella santità e a donare a Dio qualcosa che ci costa, ma che nello stesso tempo è così prezioso per la conversione dei peccatori e per ricevere molte altre grazie.
6. In questo atteggiamento interiore si trova la molla segreta che apre maggiormente al prossimo. La vera soddisfazione, quella che non lascia alcun senso di umiliazione e di miseria morale, è quella che si prova nel far contenti gli altri, nel potersi donare e fare qualcosa per loro.
La masturbazione è ripiegamento su di sé. È una sorta di narcisismo, lascia sempre insoddisfatti e sopratutto privi della presenza di Dio nel cuore.
Facendo quello che ti ho detto, troverai invece il cuore pieno di amore per la presenza di Dio, per l’offerta della tua vita e per la dedizione al tuo prossimo.
di Padre Angelo Bellon
Dal sito Amici Domenicani
(link)
Carissimo Padre,
sono una ragazza di 14 anni molto religiosa, credo in Dio, mi sforzo di non commettere alcun peccato con tutta la mia anima ed aiuto sempre il prossimo, provo ad essere una brava Cattolica, esattamente come Gesù Cristo ci ha insegnato.
Il problema è che qualche mese fa ho iniziato a masturbarmi ignorando il fatto che fosse un peccato grave, lo facevo più di una volta al giorno, specialmente quando ero nervosa o stressata, lo facevo per scaricare la mia tensione e godere.
Ora ho scoperto che è un atto proibito dalla Chiesa, quindi, sto evitando di farlo, ci sto mettendo tutte le mie forze, certe volte è più forte di me, ma, fortunatamente, riesco a concentrarmi sulla mia religione e mi trattengo.
Credete che Dio mi possa perdonare per ciò che ho fatto? Potrà cancellare questo mio terribile peccato? C'è qualche penitenza che devo scontare per la mia azione?
Sono davvero pentita e sto soffrendo molto, lo so che Voi siete molto impegnato ma spero che mi possiate aiutare con questo mio problema.
Grazie mille per avermi ascoltata, grazie di cuore.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. la masturbazione non è solo proibita dalla Chiesa, ma dalla legge di Dio che nel sesto comandamento ha detto: “Non commettere atti impuri”.
2. Per compiere soggettivamente un peccato grave è necessario che vi sia la materia grave, la piena avvertenza della mente e il deliberato consenso della volontà.
Nel nostro caso siamo certamente di fronte a materia grave.
La Sacra Scrittura include questo peccato sotto la dizione di impudicizia o impurità.
In particolare troviamo un’affermazione molto forte in san Paolo: “Il corpo non è per l’impudicizia, ma per il Signore e il Signore è per il corpo. (...). Non sapete che il vostro corpo e tempio dello Spirito Santo che abita in voi, che è dato da Dio e che non appartenete a voi stessi? Glorificate dunque Dio nel nostro corpo” (1 Cor 6,12-20).
L’insegnamento della Chiesa su questo punto è sempre stato chiaro. Ancora di recente, nella dichiarazione Persona humana (su alcune questioni di etica sessuale) così si è espresso: “Sia il Magistero della Chiesa - nella linea di una tradizione costante - sia il senso morale dei fedeli hanno affermato senza esitazione che la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato. La ragione principale è che, qualunque ne sia il motivo, l’uso deliberato della facoltà sessuale, al di fuori dei rapporti coniugali normali, contraddice essenzialmente la sua finalità” (PH 9).
3. Nel tuo caso ci potrebbe essere stata una diminuzione di responsabilità perché non sapevi che si trattasse di un peccato grave.
Per commettere un peccato grave ci vuole anche la piena avvertenza della mente. E si dice che la mente è pienamente avvertita quando ha la consapevolezza psicologica di quello che fa e anche la consapevolezza che si tratta di un’azione moralmente cattiva.
Mancando in te la consapevolezza morale, si può dire che la tua mente non era “pienamente avvertita”.
4. Adesso invece lo sai e te ne sei anche confessato.
Non vi sono dunque particolari penitenze da fare, oltre a quella stabilita dal sacerdote confessore.
5. Tuttavia, anche se non c’era piena avvertenza della mente, tu avverti che questi atti hanno lasciato in te un’inclinazione disordinata e che questo disordine va rimediato.
Il rimedio lo si trova in una direzione diametralmente opposta alla chiusura di cui questo peccato è sintomo.
Mi dici che questo ti capitava quando eri nervosa o particolarmente stressata.
Se ti apri a Dio ascoltando la sua parola, mettendola in pratica e pregando, trovi già un ristoro e una quiete.
Davide aveva detto: “Solo in Dio riposa l’anima mia” (Sal 62,2).
E Gesù: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi darò ristoro” (Mt 11,29).
Ma è necessario anche imparare ad offrire a Dio la propria vita, i propri insuccessi e le proprie sofferenze. Quando si fa questo, si capisce che anche le contrarietà della vita servono a farci compiere un balzo più in avanti nella santità e a donare a Dio qualcosa che ci costa, ma che nello stesso tempo è così prezioso per la conversione dei peccatori e per ricevere molte altre grazie.
6. In questo atteggiamento interiore si trova la molla segreta che apre maggiormente al prossimo. La vera soddisfazione, quella che non lascia alcun senso di umiliazione e di miseria morale, è quella che si prova nel far contenti gli altri, nel potersi donare e fare qualcosa per loro.
La masturbazione è ripiegamento su di sé. È una sorta di narcisismo, lascia sempre insoddisfatti e sopratutto privi della presenza di Dio nel cuore.
Facendo quello che ti ho detto, troverai invece il cuore pieno di amore per la presenza di Dio, per l’offerta della tua vita e per la dedizione al tuo prossimo.
di Padre Angelo Bellon
Dal sito Amici Domenicani
(link)