Quesito
Io ho 45 anni sono sposato e da qualche mese ho una infiammazione alla prostata, l'urologo che mi sta curando oltre alle medicine mi ha detto che al massimo una volta a settimana devo "svuotare" questa ghiandola; ora mia moglie già di suo non è mai stata molto passionale, ma in questo periodo è abbastanza distante anche a causa dell'incipiente menopausa, insomma il medico mi ha detto che devo svuotare la prostata in qualsiasi modo anche con la masturbazione (parole testuali).
Io è da tanto che sto cercando di progredire spiritualmente, e il peccato di atti impuri (nella più ampia accezione del termine) è un peccato che ho impiegato tanto tempo a combattere e devo sempre stare all'erta per non cadere in tentazione, quindi a masturbarmi anche se per motivi di "salute" non ci penso proprio, e ad ogni modo credo che costituirebbe peccato comunque, come posso risolvere il mio problema?
Risposta del sacerdote
1. ti confermo nel proposito di non pensare neanche lontanamente a svuotare la prostata con la masturbazione.
La sessualità tocca l’intimo nucleo della persona ed è offensivo consigliare la masturbazione.
Non si tratta di un atto assimilabile a quello di sfregarsi il naso.
È vero che la finalità è buona. Ma il fine va perseguito con mezzi leciti, rispettosi della dignità della persona.
2. Il Magistero della Chiesa è molto chiaro quando parla di masturbazione.
Dice: “sia il Magistero della Chiesa - nella linea di una tradizione costante - sia il senso morale dei fedeli hanno affermato senza esitazione che la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato” (Persona humana 9).
Mi piace sottolineare quanto hai scritto: “quindi a masturbarmi anche se per motivi di "salute" non ci penso proprio, e ad ogni modo credo che costituirebbe peccato comunque”.
Corrisponde perfettamente a quanto dice la dich. Persona humana: “il senso morale dei fedelihanno affermato senza esitazioneche la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato” (Persona humana 9).
3. Ciò che è intrinsecamente e gravemente disordinato è l’oggetto dei precetti morali negativi e nei loro confronti non vi è eccezione o dispensa.
Nell’enciclica Veritatis splendor Giovanni Paolo II ha affermato che “i precetti morali negativi, cioè quelli che proibiscono alcuni atti o comportamenti concreti come intrinsecamente cattivi,non ammettono alcuna legittima eccezione;
essi non lasciano alcuno spazio moralmente accettabile per la “creatività” di una qualche determinazione contraria.
Una volta riconosciuta in concreto la specie di un’azione proibita da una regola universale, il solo atto moralmente buono è quello di obbedire alla legge morale e di astenersi dall’azione che essa proibisce” (VS 67).
4. Se i precetti morali positivi (quelli che comandano di fare un’azione buona) obbligano sempre ma non in ogni caso (perché in quel momento si potrebbe essere impediti o si deve fare altro), i precetti morali negati, e cioè quelli che vietano il male, obbligano sempre e in ongi caso.
In teologia morale si dice che i primi (quelli positivi) obbligano semper, sed non ad semper; i secondi invece (quelli negativi) obbligano semper et ad semper.
5. Il Magistero della Chiesa ha detto che la masturbazione non è lecita neanche per raccogliere il seme al solo scopo di esame diagnostico.
Il S. Ufficio alla domanda: “È lecita la masturbazione direttamente procurata con lo scopo di ottenere lo sperma per scoprire la malattia contagiosa “blenorragia”, e, per quanto possibile, curarla?” ha risposto di “no” (DS 3684).
Quale il motivo di tale severità?
Perché si tratta di un atto che di fatto non coinvolge solo il corpo, ma tutta la persona nei suoi aspetti emotivi e relazionali più profondi.
Ne tocca l’intimo nucleo.
6. È compito del medico indicare forme alternative, come ricorda il Comitato Nazionale di bioetica in data 5.5.1991, quando ha pubblicato un documento sui Problemi della raccolta e trattamento del liquido seminale umano per finalità diagnostiche.
Alcune osservazioni valgono anche per il caso che stiamo affrontando:
“a) soggettivamente la raccolta del liquido seminale per masturbazione può comportare, sia nel medico che nel paziente, problemi e perplessità di ordine morale personale anche non esclusivamente religiosi;
c) deve essere strettamente salvaguardato, nel rapporto deontologico medico-paziente, il pieno rispetto delle convinzioni religiose e culturali e della dignità personale del paziente;
d) deve essere altresì garantita al paziente stesso la piena informazione su eventuali metodiche alternative scientificamente valide e purché non lesive della integralità fisica dell’individuo, che ad esse deve comunque dare il proprio consenso”.
7. Seguire vie alternative potrebbe comportare tempi un po’ più lunghi.
In ogni caso rimane però integra la salute morale della persona nella relazione che ha con se stessa, nei confronti degli altri e soprattutto con Dio.
di Padre Angelo Bellon
Dal sito Amici Domenicani
(link)
Io ho 45 anni sono sposato e da qualche mese ho una infiammazione alla prostata, l'urologo che mi sta curando oltre alle medicine mi ha detto che al massimo una volta a settimana devo "svuotare" questa ghiandola; ora mia moglie già di suo non è mai stata molto passionale, ma in questo periodo è abbastanza distante anche a causa dell'incipiente menopausa, insomma il medico mi ha detto che devo svuotare la prostata in qualsiasi modo anche con la masturbazione (parole testuali).
Io è da tanto che sto cercando di progredire spiritualmente, e il peccato di atti impuri (nella più ampia accezione del termine) è un peccato che ho impiegato tanto tempo a combattere e devo sempre stare all'erta per non cadere in tentazione, quindi a masturbarmi anche se per motivi di "salute" non ci penso proprio, e ad ogni modo credo che costituirebbe peccato comunque, come posso risolvere il mio problema?
Risposta del sacerdote
1. ti confermo nel proposito di non pensare neanche lontanamente a svuotare la prostata con la masturbazione.
La sessualità tocca l’intimo nucleo della persona ed è offensivo consigliare la masturbazione.
Non si tratta di un atto assimilabile a quello di sfregarsi il naso.
È vero che la finalità è buona. Ma il fine va perseguito con mezzi leciti, rispettosi della dignità della persona.
2. Il Magistero della Chiesa è molto chiaro quando parla di masturbazione.
Dice: “sia il Magistero della Chiesa - nella linea di una tradizione costante - sia il senso morale dei fedeli hanno affermato senza esitazione che la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato” (Persona humana 9).
Mi piace sottolineare quanto hai scritto: “quindi a masturbarmi anche se per motivi di "salute" non ci penso proprio, e ad ogni modo credo che costituirebbe peccato comunque”.
Corrisponde perfettamente a quanto dice la dich. Persona humana: “il senso morale dei fedelihanno affermato senza esitazioneche la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato” (Persona humana 9).
3. Ciò che è intrinsecamente e gravemente disordinato è l’oggetto dei precetti morali negativi e nei loro confronti non vi è eccezione o dispensa.
Nell’enciclica Veritatis splendor Giovanni Paolo II ha affermato che “i precetti morali negativi, cioè quelli che proibiscono alcuni atti o comportamenti concreti come intrinsecamente cattivi,non ammettono alcuna legittima eccezione;
essi non lasciano alcuno spazio moralmente accettabile per la “creatività” di una qualche determinazione contraria.
Una volta riconosciuta in concreto la specie di un’azione proibita da una regola universale, il solo atto moralmente buono è quello di obbedire alla legge morale e di astenersi dall’azione che essa proibisce” (VS 67).
4. Se i precetti morali positivi (quelli che comandano di fare un’azione buona) obbligano sempre ma non in ogni caso (perché in quel momento si potrebbe essere impediti o si deve fare altro), i precetti morali negati, e cioè quelli che vietano il male, obbligano sempre e in ongi caso.
In teologia morale si dice che i primi (quelli positivi) obbligano semper, sed non ad semper; i secondi invece (quelli negativi) obbligano semper et ad semper.
5. Il Magistero della Chiesa ha detto che la masturbazione non è lecita neanche per raccogliere il seme al solo scopo di esame diagnostico.
Il S. Ufficio alla domanda: “È lecita la masturbazione direttamente procurata con lo scopo di ottenere lo sperma per scoprire la malattia contagiosa “blenorragia”, e, per quanto possibile, curarla?” ha risposto di “no” (DS 3684).
Quale il motivo di tale severità?
Perché si tratta di un atto che di fatto non coinvolge solo il corpo, ma tutta la persona nei suoi aspetti emotivi e relazionali più profondi.
Ne tocca l’intimo nucleo.
6. È compito del medico indicare forme alternative, come ricorda il Comitato Nazionale di bioetica in data 5.5.1991, quando ha pubblicato un documento sui Problemi della raccolta e trattamento del liquido seminale umano per finalità diagnostiche.
Alcune osservazioni valgono anche per il caso che stiamo affrontando:
“a) soggettivamente la raccolta del liquido seminale per masturbazione può comportare, sia nel medico che nel paziente, problemi e perplessità di ordine morale personale anche non esclusivamente religiosi;
c) deve essere strettamente salvaguardato, nel rapporto deontologico medico-paziente, il pieno rispetto delle convinzioni religiose e culturali e della dignità personale del paziente;
d) deve essere altresì garantita al paziente stesso la piena informazione su eventuali metodiche alternative scientificamente valide e purché non lesive della integralità fisica dell’individuo, che ad esse deve comunque dare il proprio consenso”.
7. Seguire vie alternative potrebbe comportare tempi un po’ più lunghi.
In ogni caso rimane però integra la salute morale della persona nella relazione che ha con se stessa, nei confronti degli altri e soprattutto con Dio.
di Padre Angelo Bellon
Dal sito Amici Domenicani
(link)