Che cosa possiamo fare noi divorziati conviventi/risposati per tornare in grazia di Dio escludendo, però, di rompere il nuovo rapporto.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
".......... Chi è divorziato risposato o è in via di essere risposato perché ha “la fidanzata/o” vive oggettivamente in una situazione che è difforme dall’insegnamento di Cristo: “Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio” (Mc 10,11-12).
Il minimo che si possa dire è che la situazione di adulterio non è conforme alla volontà del Signore.
La Chiesa usa molto tatto con queste persone, perché sa quali prove e quali sofferenze hanno passato. Non è un divertimento per nessuno vedere naufragare il proprio matrimonio. È come un fallimento.
Ciò non di meno non può approvare il tentativo di risistemarsi affiancandosi ad un compagno o ad una compagna di vita, di convolare a nuove nozze in forma civile e considerarsi sposi a tutti gli effetti.
La Chiesa ricorda ai separati e ai divorziati di tener fede a quanto davanti a Dio hanno promesso nel giorno del loro matrimonio: “prometto di esserti fedele nella buona e nella cattiva sorte, di amarti e di rispettarti per tutti i giorni della mia vita”.
E ricorda anche le parole di Cristo: “Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto” (Mc 10,9).
Mi si chiede che cosa possono fare due persone divorziate e risposate per poter tornare oggettivamente in grazia di Dio.
Ma soggiungi subito: “Escludendo a priori la rottura del (nuovo) rapporto”.
E invece di per sé è proprio questo che si deve fare.
Solo a questa condizione – per quanto riguarda il problema che stiamo toccando – i due cessano di rivivere in una condizione che oggettivamente è in contraddizione con l’insegnamento del Signore.
Qualora per motivi seri non potessero rompere il nuovo rapporto l’unica soluzione sarebbe quella di comportarsi come due persone che non sono tra loro marito e moglie, e cioè di escludere i segni esterni del tradimento coniugale. Questi segni sono appunto i rapporti sessuali.
Solo a questa condizione i due tornano in una situazione che non è in aperto contrasto con l’insegnamento del Signore.
Allora potrebbero ricevere i sacramenti della Chiesa, con la cautela di non fare la S. Comunione dove sono conosciuti come conviventi o divorziati rispostati. ...........".
Il testo integrale della domanda e della risposta la trovate al seguente link:
https://www.amicidomenicani.it/che-cosa-possiamo-fare-noi-divorziati-risposati-per-tornare-in-grazia-di-dio-escludendo-pero-di-rompere-il-nuovo-rapporto/
Padre Angelo Bellon
Dal sito Amici Domenicani
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