''È a partire da essa che va pensata tutta l'esistenza cristiana''
Ricorre oggi la solennità della Santissima Trinità, la festa che si colloca tra la domenica di Pentecoste e quella del Corpus Domini. Tuttavia il mistero della Trinità, emblema della dottrina cristiana, porta con sé una buona dose di difficoltà riscontrabile nello sforzo di comprendere la logica di questo dogma. E forse è questo il motivo che spingeva don Tonino ad affermare che “la vita di molti cristiani non cambierebbe gran che se, dai trattati di teologia, le pagine riguardanti la Trinità venissero strappate”. Ecco allora come il vescovo ci spiega, con la sua coinvolgente parola, la relazione tra la Santissima Trinità e l’esperienza umana.
«Che cosa ha da spartire la Trinità con le nostre sofferenze? (…) Che cosa ha a che fare questo mistero, per altro così difficile da capire, con la disoccupazione giovanile, con la disperazione dei poveri, con la crisi dei valori? Quanto c’entra il discorso trinitario con la fame nel terzo mondo, con la guerra del Medio Oriente, con le ingiustizie di ogni giorno? (…) Queste perplessità sono, purtroppo, il segno di quanto il “vangelo trinitario” sia scandalosamente lontano dalla nostra esperienza. (…) Voglio convincervi che quello della Trinità è oggi l’unico discorso che ci aiuta a stare, come si suol dire, con i piedi per terra. Due idee, per ora, basteranno a persuadervi. Eccovi la prima.
Quello dell’unità e trinità di Dio non solo è il mistero principale della nostra fede, ma anche il cardine portante della nostra morale. Se il Signore, questo mistero, ce l’ha rivelato, non l’ha fatto certo per complicarci le cose: l’ha fatto per offrirci un principio permanente di critica cui sottoporre la nostra vita nelle sue espressioni personali e comunitarie. Sicché, la Trinità non è una specie di teorema celeste buono per le esercitazioni accademiche dei teologi. Ma è la sorgente da cui devono scaturire l’etica del contadino e il codice deontologico del medico, i doveri dei singoli e gli obblighi delle istituzioni, le leggi del mercato e le linee ispiratrici dell’economia, le ragioni che fondano l’impegno per la pace e gli ordinamenti di fondo del diritto internazionale. (…)
Eccovi la seconda intuizione. Come la Santissima Trinità è il mistero di tre persone uguali e distinte che formano un solo Dio, così noi, esseri viventi, siamo obbligati a ripetere nella storia terrena il mistero di più “persone”, “uguali” e “distinte”, destinate a formare un solo uomo, Cristo Gesù».*
Antonio Bello, Omelie e Scritti Quaresimali, Mezzina, Molfetta 1994.