Ne abbiamo ampio esempio guardandoci attorno. Ci sono tanti che un tempo si atteggiavano a ribelli, ma ormai è così evidente che il potere è dalla loro che rimane solo un vezzo. Nel concreto, il potere è passato a reprimere i residui liberi, chi non la pensa come loro.
Chi non la pensa come loro? Tutti quelli che chiamano ancora il bene "bene", l'amore "amore", la vita "vita". Chi pensa che la persona sia sacra. Chi pensa che i bambini nascano da mamma e papà. Insomma, i cultori dell'ovvio, i simpatizzanti del concreto, i seguaci del normale.
Il potere sta imponendo un altro modo di pensare. Prende l'eccezione, l'anomalia, e pretende di considerarla la norma. Fatto questo provvede a perseguitare e proibire ciò che in precedenza era la realtà. Non solo nell'atto, anche nel pensiero.
Un tempo il ritornello era "che male ti fa se..."; oggi si è passati a "se non sei d'accordo, ti faccio male". Usando la forza bruta di una legge che non riconosce niente di più alto di se stessa. L'ultimo caso, per oggi, è quello della clinica belga multata per non avere ucciso una paziente. Sì, perché sapete, nel 2003 il Belgio ha introdotto l'eutanasia, motivandola con pochi casi pietosi; poco più di un decennio dopo si ammazzano i bambini, i pazzi, chiunque ne fa richiesta anche per futili motivi. E' la prima causa di morte; la maggioranza delle volte al "paziente" non viene neanche chiesto il consenso. Non manca poi così tanto all'obbligo della soppressione di chi si pensa inutile o inferiore.
Perché, è chiaro, se una clinica cattolica viene condannata a rimborsare i parenti per essersi rifiutata di ammazzare la vecchia zia, detta clinica sarà obbligata a diventare schiava o a chiudere. Come le agenzie di adozioni che non vogliono affidare bambini a coppie gay, i farmacisti che non vogliono vendere farmaci mortiferi, le scuole che rifiutano l'ideologia gender, prossimamente i tabaccai che non vendono droga. Si tratterà di scegliere tra la propria fede e la vita sociale, il lavoro, una carica. Si tratterà? E' già così: sarà peggio.
Come abbiamo detto molte volte, è questo lo scopo ultimo di quelle lotte per i diritti, condotte da un potere a cui dei diritti non frega niente, ma che vuole schiavi. Possibilmente ideali: ne fa ampia propaganda. "Il domani ci appartiene", cantano gli schiavi felici. Appartenere, considerate bene la scelta delle parole. Una volta che sarà loro, vedremo cosa ne faranno.
Vediamo già torme di anziani impazienti di affidarsi alle mani di chi non vede l'ora di ammazzarli. Sarà punita severamente l'ostetrica che, sollevando il neonato, oserà dire "è un bambino", "è una bambina". Chi prova a mettere su famiglia è già guardato con disprezzo e dissuaso con ogni mezzo; sarà indicato a dito come i folli e i lebbrosi di un'altra era. Se proverà ad educare i figli gli sarà impedito: il nuovo futuro non ammette altri maestri oltre se stesso.
Quel giorno tutto ciò che è male sarà non solo permesso, ma obbligatorio. Ciò che è bene sarà proibito. In altre parole, saremo all'inferno.
Dal blog di Berlicche
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