La prima cosa è che anche il Vangelo di Giovanni inizia con la figura del Battista però c’è una differenza con i sinottici che, mentre Marco Luca e Matteo descrivono il Battista Giovanni non lo descrive, non dice com’era vestito, non dice dov’era … non parla quasi di lui, lo introduce e basta. Ed è interessante perché lo introduce in forma negativa non perché Giovanni sia una figura negativa ma perché il Vangelo di Giovanni dice del Battista non ciò che è, ma ciò che non è, difatti all’inizio dice: “ …. Egli venne come testimone … non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
La luce era il Verbo che, poi vedremo, si chiama Gesù, e Giovanni non era il Verbo. In altre parole vuol dire che nel tempo in cui si scriveva il Vangelo c’era qualcuno che considerava Giovanni superiore a Gesù, i discepoli di Giovanni. Voi sapete che c’è stata una religione che credo esista tutt’ora, i Mandei, che hanno sempre esaltato la figura di Giovanni come quella del Messia, il vero salvatore è Giovanni non Gesù, e allora Giovanni dice che no, è Gesù, infatti lo stesso Giovanni non ha mai proclamato di sé questa cosa.
Chi è questo personaggio misterioso? Non ci dicono molto perché è un personaggio stranissimo: è grande, grandissimo, tutto proiettato verso Colui che deve venire.
Però, guardate cosa dice quando una delegazione ufficiale … perché, al di là del Giordano Giovanni stava battezzando e molta gente andava da lui e allora il Sommo Sacerdote del Tempio, la classe dirigente, preoccupata di queste cose perché c’erano sempre degli esaltati che poi mettevano a sconquasso il Paese, allora mandano una delegazione ufficiale da Gerusalemme a controllare chi fosse questo Giovanni, composta da Sacerdoti e da Leviti, gli addetti al Tempio (il Tempio controllava anche la situazione politico religiosa difatti Gesù sarà giudicato davanti al Sommo Sacerdote) ed è il Sommo Sacerdote che manda la delegazione a vedere chi è Giovanni, là dove stava battezzando. Guardate l’interrogatorio e le risposte di Giovanni che diventano sempre più secche e più nervose: “Tu chi sei ?” Risposta: “Io non sono il Cristo”.
Un bravo commentatore diceva che, mentre oggi tutti tengono a sottolineare chi sono loro e presentano tutti i loro titoli, Giovanni insiste su quello che lui non è; è come se dicessimo “io sono” mentre Giovanni dice “io non sono”. E’ molto bello questo perché quando uno proclama troppo sé stesso impedisce a Dio di agire e il mondo d’oggi, tutto incentrato sull’auto proclamazione … vedete come Dio fa fatica ad agire al giorno d’oggi? Perché troppa gente dice chi è: “Io sono questo …”
Piccola parentesi: Giovanni l’evangelista, evita accuratamente di far dire ai suoi personaggi l’espressione con il soggetto e il predicato verbale “io sono”, lo fa dire solo a Gesù quando, per esempio, Giovanni qui nel testo dice “Io sono la voce”, in realtà nel testo greco non c’è scritto “ego eìmai” che sarebbe “io sono”, ma c’è “ego foné” (io voce) perché? Interessante, perché “Io sono” è il nome di Dio ed è il significato di Jahvè “Io sono colui che sono” è l’unico, Dio, che può parlare di sé sempre al presente, noi possiamo parlare di noi al passato, al presente, al futuro mentre Dio può solo parlare al presente perché Lui è eterno presente, in Dio non esiste il tempo, esiste la presenza, l’eternità, perciò la sua maniera di definirsi è “Io sono” perciò quando un altro prende la parola non dice mai “Io sono questo …” e neanche Giovanni che dice: “Io la voce” ma evita il termine “sono”. Solo Gesù dirà “Io sono” “Prima che Abramo fosse io sono”.
Allora gli chiesero: “Chi sei, dunque? Elia?” Perché Elia? A quel tempo aspettavano che il profeta Elia ritornasse sulla terra per annunciare la venuta del Messia. Elia era stato rapito in cielo su un carro di fuoco e allora dicevano che chi è stato rapito così ritornerà, perciò – dicono - quando apparirà Elia, vuol dire che sta arrivando il Messia. Sei Elia? “Non lo sono”, disse. “Sei tu il profeta?”. Profeta per eccellenza era Mosè, e allora dicevano “Arriverà uno più grande di Mosè il quale libererà il popolo” “No” rispose. Sono tutte le attese del popolo. Gli dissero allora: “Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?” Rispose: “Io la voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia”. La voce.
Sant’Agostino dice che Gesù è la Parola Giovanni la voce, Gesù è la luce Giovanni la lampada, Gesù è lo sposo Giovanni l’amico dello sposo, Gesù è colui che viene Giovanni il precursore, Gesù è il Messia Giovanni è l’araldo del Messia” e la frase più bella di Giovanni Battista è quella scritta nel Vangelo di Giovanni quando indicando Gesù, dice: “Lui deve crescere, io diminuire” il cristiano è questo: è colui che fa crescere Gesù nella propria vita diminuendo sé stesso.
Vai a fare un programma così con i ragazzi d’oggi, vedrai come ti accoglieranno! Ma questa è la vera via della salvezza.
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: “Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?” Il Battesimo si faceva in molte occasioni, quando uno aveva compiuto dei peccati legati alla sfera della purità, sessuale o purità sacra, si lavava completamente, infatti il Battesimo è un lavaggio, oppure per indicare un cambio di vita, oppure per certi riti particolari … a Qumram ci si lavava anche più volte al giorno per indicare la purificazione. “Perché battezzi?” Erano preoccupati … Giovanni rispose loro: “Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui non sono degno di slegare il laccio del sandalo”. Giovanni Battista appare come tutto proiettato verso Colui che viene. Chi è il cristiano? E’ colui che fa come Giovanni il Battista.