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LA MALATTIA DELL'ANIMA

28/2/2015

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Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo
Matteo 11:28


Un libro di medicina riporta: "Secondo le stime più recenti, un quinto dell'umanità, oggi, è minacciato dalla depressione”. L'autore, stupito, poi si chiede: "Perché un solo depresso su quattro consulta un medico?”. Questa realtà non è forse dovuta alla consapevolezza, più o meno cosciente, che ci si trova di fronte a un male molto esteso e profondo, di cui l'uomo non possiede la soluzione, e la cui guarigione non dipende sempre dalla scienza medica e dai farmaci? Certo la fatica nervosa, lo stress, i conflitti familiari e le difficoltà della vita spiegano in parte questa specie di epidemia. 

Nemmeno i credenti sono immuni dal vortice della depressione. Eppure in molti casi, la depressione appare come una sorta di misteriosa malattia dell'anima: la mancanza d'equilibrio morale, di serenità. Dov'è la fine di questo incubo? Guardiamo a Cristo, ascoltiamo l'invito che oggi ci rivolge. Smettiamo di dibatterci e aggrappiamoci alle promesse del Signore con la fiducia che un bambino ha verso suo padre. Sperimenteremo, in prima persona, in quale modo eccellente Lui risolverà i nostri problemi interiori più intricati e dilanianti.
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LASCIA IL TUO PESO A DIO

27/2/2015

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Getta sul SIGNORE il tuo affanno, ed egli ti sosterrà; egli non permetterà mai che il giusto vacilli
Salmo 55:22

In Irlanda, un uomo stava arrancando verso casa, schiacciato dal peso di un enorme sacco di patate. Vedendolo in affanno, una persona gentile gli offrì un passaggio sul suo carro. Una volta salito sul mezzo, tuttavia, l'uomo continuò a tenersi il sacco sulle spalle. Il conducente lo invitò a deporre il peso sul carro, ma egli rispose: "Non voglio disturbare troppo. È già tanto che mi diate un passaggio. Le patate posso continuare a portarle io!”.

Talvolta facciamo lo stesso con il Signore, quando cerchiamo di portare i pesi della vita con le nostre forze. Non c'è da meravigliarsi se diventiamo stanchi e aggravati dai problemi e dagli affanni. 

Nel Salmo 55, Davide parla dell'ansia che provava per l'attacco dei suoi nemici. Poi, però egli affidò le proprie preoccupazioni al Signore, ricevendo nuova speranza e fiducia; per questo ti suggerisce: "Getta sul SIGNORE il tuo affanno, ed egli ti sosterrà”. A lui farà eco Pietro che, nella sua prima epistola scriverà: "… gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi” (5:7). Invece di cercare di portare i tuoi pesi, deponili nelle mani di Dio. Egli porterà te ed essi.
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PESARE LE PAROLE

26/2/2015

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Fratelli, non sapevo che fosse sommo sacerdote; perché sta scritto: Non dirai male del capo del tuo popolo
Atti 23:5


Hai mai esclamato: "Ma perché ho detto una cosa del genere!?”, dopo che, in un attimo, senza riflettere, hai reagito in modo stizzito e forse offensivo.

Questo è ciò che più o meno capitò all'apostolo Paolo. Egli si trovava davanti al sommo sacerdote e, reagendo alle percosse ricevute dietro suo ordine, gli rivolse parole ingiuriose definendolo "parete imbiancata”. Paolo, umanamente parlando, aveva diritto a difendersi: fu ingiustamente giudicato e fatto punire da una autorità faziosa. Successivamente, però, si rese conto di non aver pesato bene le parole, si pentì e confessò il proprio errore pubblicamente. Non aver rispettato il "principe del popolo” era contrario alla legge. Una richiesta di perdono, pur avendo ragione, è sempre onorevole. Richiede però coraggio, umiltà e mitezza d’animo.

Troppe volte reagiamo impulsivamente alle provocazioni. Perdendo il controllo, sperimenteremo immancabilmente un senso di sconfitta e di amarezza. L'autocontrollo porta, invece, al rispetto del prossimo ma soprattutto ci dà la certezza di essere in pace con Dio. Quando siamo accusati falsamente, ricordiamo l'esempio di Gesù: davanti a Pilato non aperse bocca e quel silenzio fu più eloquente di ogni discorso pronunciato in propria difesa.
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INTOPPI DA RIMUOVERE

25/2/2015

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Figlio d'uomo, questi uomini hanno innalzato idoli nel loro cuore e si sono messi davanti all'intoppo che li fa cadere nella loro iniquità; come potrei io essere consultato da costoro?
Ezechiele 14:3


La Bibbia condanna chiaramente l'idolatria, proibendo con severi moniti agli uomini di servire le immagini fatte a scopo di culto. Nel comune immaginario collettivo religioso, gli idoli sono identificati con statue o con dipinti raffiguranti uomini e animali divinizzati nelle antiche civiltà. Tuttavia, le Scritture rivelano l'idolatria già alla radice, nei pensieri e nei sentimenti che la producono. Ogni affetto, ricchezza o obiettivo che si antepone a Dio o che limita la devozione a Lui è, di fatto, come un oggetto di culto che usurpa il primato che spetta soltanto al Signore.

Quanti idoli, innalzati nel segreto del cuore, creano barriere invalicabili nella tua relazione con Dio. Ciò che stimi un utile aiuto è, invece, un inciampo per la tua coscienza. Stai pregando Dio, mentre cerchi risposte in presagi vari o negli astri? Lascia che la Parola di Dio ripulisca il santuario della tua anima e faccia di te un vero adoratore, in spirito e verità, come Egli richiede e gradisce. 

Non farti ingannare da qualche cerimoniale esteriore e formale, né dalla superstizione o dalla magia, ma sia il tuo cuore oggi convertito dagli idoli al Dio vivente e vero!
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PENDERE DALLE SUE LABBRA

24/2/2015

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Tutto il popolo, ascoltandolo, pendeva dalle sue labbra
Luca 19:48


Il versetto di oggi evidenzia con particolare enfasi la reazione del popolo davanti alle parole di Gesù. In quei giorni il Maestro si recava al tempio per insegnare e puntualmente le Sue affermazioni conquistavano i presenti. Davanti a Gesù si trovarono uomini desiderosi di ricevere la Sua Parola, persone che prestarono la massima attenzione a quanto detto e che, ascoltando bene, rimasero meravigliate dalla bellezza, dalla profondità, dalla veridicità e dall'autorità dei Suoi insegnamenti. 

Quelle che stavano ascoltando, però, non erano parole pronunciate da un famoso oratore o da una maestro fra i tanti, ma quelle di Gesù in persona! In un'occasione, perfino i soldati mandati ad arrestare Gesù tornarono a mani vuote, ma con i cuori pieni, dicendo: "Nessuno parlò mai come quest'uomo”. Le Sue parole, infatti, sono spirito e vita.

Forse anche tu avresti voluto essere tra i presenti in quei giorni, eppure non tutti furono così coinvolti. I religiosi, i capi, più che mai cercavano di coglierlo in fallo per ucciderlo. 

Riflettiamo: qual è la nostra reazione davanti alla Parola del Signore? Diamo davvero valore al Suo messaggio? Siamo attenti alla Sua voce? dedichiamo del tempo per pesare le Sue parole? Impariamo anche noi a pendere dalle Sue labbra!

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DIO E' SEMPRE CON TE

23/2/2015

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Quando dovrai attraversare le acque, io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà
Isaia 43:2


In Cristo vi è guarigione e liberazione: è una verità certa. Tuttavia, far credere che Egli sia venuto soltanto per questo è menzognero! Gesù è morto per redimerci dal peccato, darci nuova vita e guidarci nella via della santificazione e del servizio a Dio, in vista della gloria celeste. Lungo tale cammino dovrai attraversare luoghi non sempre ameni e comodi, affrontando situazioni che avresti preferito evitare. Come reagirai? Tornerai indietro, rimpiangendo il giorno in cui t'incamminasti nelle vie di Dio? Ti amareggerai tanto da rinnegare il tuo Signore o, invece, proseguirai fedelmente?

Oggi acque agitate e fiumi travolgenti potrebbero volgersi contro di te e fiamme indomabili rischiare di consumarti. Israele, però, non si fermò davanti al Mar Rosso, Dio gli aprì una via; gli amici di Daniele non si piegarono davanti alle minacce del re, quando la fornace fu accesa sette volte più forte, il Signore fu con loro nel fuoco e ne uscirono indenni. La tua resistenza potrebbe essere messa a dura prova, ma lo Spirito Santo ti sta prevenendo. Quando dovrai affrontare tali cimenti, Cristo sarà con te. Egli non ha promesso che non avresti avuto tribolazioni, ma che nelle più diverse ostilità sarebbe stato sempre con te. Dio non intende abbandonarti e, se tu nutri questo stesso proposito, ti condurrà attraverso ogni avversità, purificando e affinando il tuo cuore. Vai avanti!
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APPROVATI DA DIO

22/2/2015

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Beato l'uomo che sopporta la prova; perché dopo averla superata, riceverà la corona della vita
Giacomo 1:12

Spesso gli oggetti che usiamo riportano dei "marchi di qualità” che stanno a significare che quel determinato utensile o strumento ha superato delle prove che hanno certificato l'idoneità d'uso e la bontà dello stesso: sottoposti a sollecitazioni, test di vario genere e quant'altro, le hanno superate con successo.

Lungo la nostra vita, anche noi facciamo fronte a svariate prove. Una ragione c'è: "… affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell'oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo” (I Pietro 1:7). Il nostro fermo desiderio, infatti, è quello di uscirne - per usare le parole di Giobbe - come l'oro (23:10).

Beato l'uomo consapevole della sua fragilità e debolezza perché, proprio per questo, può divenire forte affidandosi al Signore. Soltanto per questa fiducia in Cristo, potremo ricevere la piena approvazione divina. Ma quando sentirai la Sua approvazione prosegui continuando a guardare a Gesù, senza vantarti o inorgoglirti per aver superato il momento della difficoltà; rimani vicino a Lui, poiché il cammino è ancora lungo. 

Se stai attraversando una prova non perderti d'animo; dobbiamo tagliare l'ultimo traguardo per sentirci dire, dalla diretta voce del Signore: "Approvato!”.
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LE RAGIONI DELLA LODE

21/2/2015

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Io canterò al SIGNORE, perché è sommamente glorioso; ha precipitato in mare cavallo e cavaliere
Esodo 15:1

Il popolo di Israele prorompe in lodi davanti al glorioso atto compiuto da Dio in suo favore. Erano stati liberati dalla schiavitù in Egitto, in modo miracoloso e sorprendente. Il loro canto rifletteva la rinnovata fiducia nel Signore che questa liberazione aveva prodotto. È giusto esplodere in lodi e ringraziamenti a Dio quando Lo vediamo agire in modi prodigiosi. Tuttavia, Egli non merita la nostra adorazione soltanto in tali occasioni. 

Spesso aspettiamo che Dio ci faccia vedere una grande risposta alla preghiera prima di cantare le Sue lodi, ma il Signore non ci deve alcun miracolo. Non ha bisogno di compiere alcunché per dimostrare chi Egli è. Dio ci ha già dato enormi dimostrazioni della Sua potenza in varie occasioni ma, ancor più, Cristo ha compiuto un sacrificio supremo per acquistare la nostra redenzione. Basterebbe soltanto questo a farci lodare il Signore per il resto della nostra vita: ci ha scampati dall'inferno e ci ha donato la vita eterna! Ci ha trasportati dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita e ci sostiene ogni giorno. 

Stai aspettando un miracolo? Dio ne ha già compiuti moltissimi. Ricorda e rintraccia tutti i Suoi benefici, cominciando a darGli l'adorazione e la lode che Egli merita.
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CRISTO TI CONOSCE

20/2/2015

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La donna gli disse: Signore, vedo che tu sei un profeta
Giovanni 4:19

Gesù, rivolgendosi alla Samaritana, disse: "Chiama tuo marito”. Bastarono queste poche parole per rivelare la condizione morale della donna. 

Ebbene, andiamo per ordine: la salvezza è il risultato di un incontro personale con Gesù. Nessun individuo al mondo potrà voltare veramente pagina alla propria vita se non quando sarà posto di fronte alla gravità del proprio peccato. Ciò si realizza solamente alla presenza di Cristo, che conosce il cuore di ciascuno.

Tutto ci sembra in ordine fino a quando Egli non si avvicina a noi; allora scopriamo che nel nostro animo le cose veramente a posto sono poche. Questo è il primo passo, senza il quale non si decolla verso la salvezza, anche se non è l'unica esperienza da fare. La Samaritana, inoltre, scoprì nello sconosciuto Giudeo che le stava di fronte, un profeta, anzi più di un profeta. 

Conoscere il Signore che abbiamo ignorato e magari disprezzato, ci porta a concludere con assoluta certezza che soltanto Gesù può essere la nostra luce. 

Se Dio mette a nudo la tua condizione spirituale, non lo fa per fermarsi a puntare il dito sul tuo peccato, bensì per indicarti il Redentore. Non temere di aprirti alla Sua presenza ed Egli ti colmerà con il Suo perdono. 
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l SIGNORE apparve ad Abramo e disse: Io darò questo paese alla tua discendenza

19/2/2015

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Il SIGNORE apparve ad Abramo e disse: Io darò questo paese alla tua discendenza. Lì Abramo costruì un altare al SIGNORE che gli era apparso
Genesi 12:7


Abramo è un Caldeo che segue la volontà di Dio. Egli ha ascoltato e creduto nella Sua Parola, ha risposto alla chiamata di Dio e affronta così un viaggio per raggiungere una località sconosciuta. Il Signore lo vuole proprio lì, per far risplendere, in terra cananea, la luce della sua fede. 

Le circostanze della vita possono talvolta costringere a grandi spostamenti, a dei cambiamenti di residenza o di condizione. Dietro un distacco affettivo e l'obbligo di stabilire la tua famiglia in una zona nuova, dietro la crisi del lavoro e di una nuova opportunità che si apre altrove per te, non c'è il nulla o il vuoto. Dietro tutto questo potrebbe esserci la buona e perfetta volontà di Dio, che vuole illuminare un altro ambiente oscuro con la tua presenza. 

È probabile che tu non abbia accettato di buon grado questo cambiamento repentino, ma tu puoi diventare una "lampada ardente e splendente”, che il Signore colloca in posti strategici per testimoniare della Sua grazia. Preoccupati soltanto di mostrare le tue sane abitudini: "Lì Abramo costruì un altare al SIGNORE”.
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