Fratelli, non sapevo che fosse sommo sacerdote; perché sta scritto: Non dirai male del capo del tuo popolo
Atti 23:5
Hai mai esclamato: "Ma perché ho detto una cosa del genere!?”, dopo che, in un attimo, senza riflettere, hai reagito in modo stizzito e forse offensivo.
Questo è ciò che più o meno capitò all'apostolo Paolo. Egli si trovava davanti al sommo sacerdote e, reagendo alle percosse ricevute dietro suo ordine, gli rivolse parole ingiuriose definendolo "parete imbiancata”. Paolo, umanamente parlando, aveva diritto a difendersi: fu ingiustamente giudicato e fatto punire da una autorità faziosa. Successivamente, però, si rese conto di non aver pesato bene le parole, si pentì e confessò il proprio errore pubblicamente. Non aver rispettato il "principe del popolo” era contrario alla legge. Una richiesta di perdono, pur avendo ragione, è sempre onorevole. Richiede però coraggio, umiltà e mitezza d’animo.
Troppe volte reagiamo impulsivamente alle provocazioni. Perdendo il controllo, sperimenteremo immancabilmente un senso di sconfitta e di amarezza. L'autocontrollo porta, invece, al rispetto del prossimo ma soprattutto ci dà la certezza di essere in pace con Dio. Quando siamo accusati falsamente, ricordiamo l'esempio di Gesù: davanti a Pilato non aperse bocca e quel silenzio fu più eloquente di ogni discorso pronunciato in propria difesa.
Atti 23:5
Hai mai esclamato: "Ma perché ho detto una cosa del genere!?”, dopo che, in un attimo, senza riflettere, hai reagito in modo stizzito e forse offensivo.
Questo è ciò che più o meno capitò all'apostolo Paolo. Egli si trovava davanti al sommo sacerdote e, reagendo alle percosse ricevute dietro suo ordine, gli rivolse parole ingiuriose definendolo "parete imbiancata”. Paolo, umanamente parlando, aveva diritto a difendersi: fu ingiustamente giudicato e fatto punire da una autorità faziosa. Successivamente, però, si rese conto di non aver pesato bene le parole, si pentì e confessò il proprio errore pubblicamente. Non aver rispettato il "principe del popolo” era contrario alla legge. Una richiesta di perdono, pur avendo ragione, è sempre onorevole. Richiede però coraggio, umiltà e mitezza d’animo.
Troppe volte reagiamo impulsivamente alle provocazioni. Perdendo il controllo, sperimenteremo immancabilmente un senso di sconfitta e di amarezza. L'autocontrollo porta, invece, al rispetto del prossimo ma soprattutto ci dà la certezza di essere in pace con Dio. Quando siamo accusati falsamente, ricordiamo l'esempio di Gesù: davanti a Pilato non aperse bocca e quel silenzio fu più eloquente di ogni discorso pronunciato in propria difesa.