NFD Il Blog
  • HOME
    • CONSACRAZIONE DEL NETWORK
  • FOCUS ON
    • MONDO OGGI
    • CHIESA OGGI
  • CHIESA CATTOLICA
    • FONDAMENTALI >
      • I 10 COMANDAMENTI
      • I 5 PRECETTI GENERALI DELLA CHIESA
      • 54 MODI DI ESSERE MISERICORDIOSI DURANTE IL GIUBILEO
      • 12 MODI PER ESSERE CATTOLICI MIGLIORI
      • GALATEO IN CHIESA
      • REGOLE PER I LETTORI
      • ATTENTI A MESSA
      • CIRCOSTANZE IN CUI BISOGNA EVITARE DI COMUNICARSI
      • DECALOGO DEL CHIRICHETTO
      • 17 SCUSE - SMONTATE - PER NON ANDARE A MESSA
    • RIFLESSIoni DI LUCE >
      • RIMEDITIAMOCI SOPRA >
        • ANNO B 2014 - 2015
        • ANNO C 2015 - 2016
        • ANNO A 2016 - 2017
        • ANNO B 2017 - 2018
        • ANNO C 2018 - 2019
        • ANNO A 2019 - 2020
        • ANNO B 2020 - 2021
        • ANNO C 2021 - 2022
        • ANNO A 2022 - 2023
        • ANNO B 2023 - 2024
        • ANNO C 2024 - 2025
      • SANTE PAROLE
      • RIFLESSIONI
      • VITA E DETTI DEI PADRI DEL DESERTO
    • UN SACERDOTE RISPONDE
    • ESAME DI COSCIENZA
    • LITURGIA
    • LECTIO BREVIS
    • PREGHIERE
  • NOVELLE MODERNE
  • MEDIA
  • DOWNLOAD
  • LINKS

L'UMILTÀ PRECEDE LA GLORIA

30/4/2015

0 Comments

 
Guàrdati dunque dal dire in cuor tuo: La mia forza e la potenza della mia mano mi hanno procurato queste ricchezze
Deuteronomio 8:17


L'uomo tende ad attribuire alle proprie capacità la prosperità ottenuta. Il cristiano, invece, sa bene che ogni facoltà viene dal Signore e la buona riuscita di ciò che intraprende, soprattutto nell'ambito spirituale, è da attribuire unicamente al Signore. 

Purtroppo, però, si nota una tendenza sempre più in auge: la creatura innalza sé stessa dimenticando il proprio Creatore; l'argilla si vanta del suo contenuto e della sua bellezza, dimenticando il Sommo Vasaio che l'ha tratta dalla terra e l'ha formata. 

Se possiedi ricchezze, se hai una posizione, non dire: "Mi sono fatto da solo, grazie alle mie capacità, e non ho bisogno di Dio”. Ignorare la provvidenza del Signore o, peggio ancora, escluderLo dalla propria vita, è un peccato che impoverisce mortalmente l'anima. Fermati e rifletti, riconoscendo che il tuo stesso fiato proviene da Dio ed Egli potrebbe ritirarlo in un momento. Giobbe dichiara: "Se egli non si curasse che di se stesso, se ritirasse a sé il suo Spirito e il suo soffio, ogni carne perirebbe all'improvviso e l'uomo ritornerebbe in polvere” (34:14, 15). 

L'apostolo Paolo diceva di essere quel che era per la sola grazia di Dio, possiamo noi forse essere meglio di lui?
0 Comments

ESSERE CHIESA

29/4/2015

0 Comments

 
Nella chiesa che era ad Antiochia … Mentre celebravano il culto del Signore
Atti 13:1


Possiamo trarre preziosi insegnamenti dal modo in cui quei primi credenti realizzavano di essere la Chiesa del Signore.

Essere Chiesa implica unione: la comunità di Antiochia era composta da gente di ogni etnia ed estrazione sociale, ma tutti erano concordi nel consacrarsi a Dio. Non importa da dove veniamo o la cultura che abbiamo: quello che ci unisce è la nuova vita in Gesù, vissuta nel superamento delle proprie tendenze egoistiche. 

Essere Chiesa implica la preghiera: la loro unione era finalizzata all'adorazione di Dio; la preghiera comunitaria aveva, nei loro culti, un ruolo predominante. Pregando, diventavano un solo "corpo” che lodava Dio; nella supplica e nell'intercessione assistettero alle risposte di Dio e alle potenti manifestazioni dello Spirito Santo. 

Essere Chiesa implica la missione: Antiochia non era un adunanza chiusa nella propria contemplazione mistica, ma divenne un centro per la diffusione dell'Evangelo in tutta l'Asia Minore. Da lì partirono missionari per ogni luogo, sostenuti dalle preghiere e dagli aiuti dei credenti.

Questa comunità cristiana può rappresentare per noi un valido modello: imitiamola nell'amore, nella preghiera e nell'azione.
0 Comments

ATTESE VANE E CONSOLAZIONI SORPRENDENTI

29/4/2015

0 Comments

 
L'oltraggio m'ha spezzato il cuore e son tutto dolente; ho aspettato chi mi confortasse, ma invano; ho atteso dei consolatori, ma non ne ho trovati
Salmo 69:20


Essere offesi e subire ingiurie produce nell'animo umano un dolore a volte insopportabile. In questi casi si cerca la sensibilità di un amico in grado di capirci e immedesimarsi con il nostro dolore. Si desidera consolazione da chi può darci stima e affetto, da qualche novità positiva. L'attesa, però, rimane insoddisfatta e la frustrazione aumenta. 

Anche tu, forse, aspetti da tempo una parola buona per te, qualche attestazione, un gesto distensivo da chi però è indaffarato in mille impegni e non sembra accorgersi della tua sofferenza. Cosa fare allora? Scegli di fare la cosa più importante e determinante: confida in Dio, l'unico che può realmente capire il tuo stato d'animo e confortarti, dandoti prospettive profondamente nuove. 

Non aspettare altri, invoca Dio e credi nella Sua gloriosa opera rigeneratrice. Affidati a Gesù, che conobbe e patì ingiurie di ogni sorta senza mai soccombere. Ascolta Colui che, mentre moriva in croce per salvare te e me, pur essendo oltraggiato, non reagì con lamenti o minacce. Egli non soltanto ti comprende, ma ha le parole giuste per consolarti. Non aggrapparti più a consolatori umani, non ce ne sono per il tuo caso. Rivolgiti, oggi stesso a Cristo!
0 Comments

ECCO L'AGNELLO!

27/4/2015

0 Comments

 
Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!
Giovanni 1:29


Quando c'era il tempio, centinaia di migliaia di persone si riversavano a Gerusalemme per acquistare agnelli da sacrificare. Secondo le istruzioni di Dio, gli animali dovevano essere senza difetto. Qualche giorno prima della Pasqua, gli agnelli venivano portati in città in modo che i leviti li esaminassero scrupolosamente, certificando l'assenza d'impurità e malattie. I sacerdoti separavano gli agnelli immacolati da quelli non adatti, affinché il comandamento di Dio fosse rigorosamente onorato. Sul monte del tempio, ogni capofamiglia comunicava al sacerdote il numero dei componenti della sua casa. Il sacerdote quindi esaminava il gregge per trovare un agnello adatto per il bisogno di ogni famiglia. Una volta individuato quello giusto, l'avrebbe indicato, proclamando: "Ecco l'agnello!”.

Nella pienezza dei tempi, il Padre ha provveduto l'Agnello da offrire per provvedere la salvezza all'intera umanità e permettere ad ogni credente di essere salvato per mezzo di Lui. Ecco perché Giovanni fece questa dichiarazione meravigliosa nel vedere Gesù: "Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!”. Additò a Cristo come l'unico vero ed efficace sacrificio per i peccati dell'uomo; anche per i tuoi. Accettalo e il tuo cuore avrà oggi certezza di perdono e di vita eterna.
0 Comments

COME REAGIRE NELLE DIFFICOLTÀ

26/4/2015

0 Comments

 
Interrogò allora gli ufficiali del faraone che erano con lui in prigione nella casa del suo padrone, e disse: Perché oggi avete il viso così triste?
Genesi 40:7


Impariamo da Giuseppe come reagire nelle disgrazie e nelle ingiustizie che ci piombano addosso. Egli poteva essere risentito e scontroso, preso dalle proprie vicissitudini senza interessarsi di altri. Quanto, invece, fu diverso il suo comportamento!

Il capitano delle guardie gli affidò due prigionieri di stato ed egli li serviva. Ebbe un nuovo interesse al punto, quasi, da dimenticare il peso delle proprie difficoltà, ascoltando i racconti di chi era nella sua stessa condizione. 

Giuseppe, inoltre, continuò a mantenere viva la propria comunione con Dio. L'abbandono, la solitudine, la prigionia in Egitto non riuscirono a spegnere la sua fede. Il buio e l'oppressione della prigione erano esperienze dure e spiacevoli, ma il Signore era con lui e gli affidò una delicata missione. Giuseppe, infatti, fu pronto a simpatizzare e a consolare. Era in grado di farlo perché lui stesso aveva sofferto; era in grado di simpatizzare perché aveva pianto, capace di confortare perché egli stesso era stato consolato da Dio. 

Tante volte, noi riceviamo una potente consolazione quando cerchiamo di consolare. Non restare a "covare” il tuo dolore, ma alzati e prenditi cura di qualcuno. Esercitati ad alleviare il dolore di chi soffre e non ha la tua fede nel Signore.
0 Comments

METTITI ALLA PROVA

26/4/2015

0 Comments

 
Esaminatevi per vedere se siete nella fede; mettetevi alla prova. Non riconoscete che Gesù Cristo è in voi?
2 Corinzi 13:5


Più volte, l'ascolto della Parola di Dio è paragonato ad un guardarsi allo specchio per conoscere meglio sé stessi e le nostre reali e profonde necessità spirituali. Tuttavia, la funzione dello specchio si limita a farci vedere le cose da pulire o mettere in ordine, ma è necessario agire di conseguenza. Molti si vantano, con un po' di civetteria, di essere credenti non praticanti. Il cristianesimo, però, non si riduce all'osservanza di certi riti o festività. Esso consiste nel realizzare il miracolo della nuova nascita per la fede in Gesù e quello della Sua presenza in noi. 

Anche l'esperienza più genuina di chi ha udito la voce di Dio, se non è seguita dalla confessione del proprio bisogno e dalla volontà di praticare ciò che si è ascoltato, sarà una benedizione superficiale e sterile. Questo versetto, invece, è una sfida a metterci alla prova, a vedere se siamo nella fede e non a vedere se apparteniamo a qualche chiesa o pratichiamo qualche religione. 

Puoi dire con piena certezza di fede che Cristo Gesù è in te? È saggio farlo fin d'ora perché quando ti troverai davanti al sommo Giudice rischierai di essere additato tra coloro che, ritenendosi cristiani, non hanno mai messo in pratica la Parola di Cristo. Mettiti alla prova e verifica già oggi quanto c'è di Cristo nella tua vita!
0 Comments

LE CATENE DELL'OBLIO

24/4/2015

0 Comments

 
Il gran coppiere però non si ricordò di Giuseppe e lo dimenticò
Genesi 40:23

La dimenticanza del coppiere del faraone costò a Giuseppe altri due anni di prigione. 

Aveva promesso a Giuseppe di parlare in suo favore al re d'Egitto, ma una volta riabilitato, rimandò tale gesto di riconoscenza verso chi gli aveva salvato la vita e finì per dimenticarsi del tutto di lui. 

A volte abbiamo fatto delle promesse anche noi che poi, però, dimentichiamo. Anzi, proprio come il coppiere non dimentichiamo soltanto le promesse, ma perfino le persone e i loro problemi. Le nostre inattese liberazioni, infatti, ci fanno spesso scordare le catene che imprigionano altri. Queste dimenticanze, però, non sono soltanto una forma di ingratitudine verso gli uomini, ma soprattutto verso Dio che ha liberato noi. 

Quanto è labile la nostra memoria! Come pecchiamo spesso di ingratitudine, facendo soffrire quelli che potrebbero essere benedetti mediante il nostro intervento. Il bene che promettiamo ci lega a precise responsabilità, il Signore ce ne chiederà conto. Verrà il momento nel quale, dinanzi all'opera di Dio, al capo dei coppieri di Faraone, tornerà in mente Giuseppe e sarà costretto ad ammettere: "Ricordo oggi le mie colpe”. Dobbiamo adempiere delle promesse anche oggi! ne abbiamo dimenticata qualcuna?
0 Comments

UNA MOLTIPLICAZIONE GIUSTA

23/4/2015

0 Comments

 
La Parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava
Atti 6:7


Non era - e non è - una religione che si propaga: è la Parola di Dio che continua a conquistare i cuori. L'Evangelo della grazia non può mutare, è verità celeste che rimane costante nel tempo, altrimenti diventerebbe una dottrina umana, un ideologia prodotta dal contesto storico, dalle vicende sociali. 

Quando moltiplicano le confessioni religiose, i conti non tornano. Ciò è il risultato di parziali alleanze con Dio, non certo di cuori pienamente arresi e riconciliati con Cristo. Questo accade quando abbracciamo mezze verità, sottraendo alle Scritture o ampliandole a seconda della nostra logica e della convenienza. 

Sono i credenti che devono aumentare, non le denominazioni e le fedi cristiane. Riferendosi alla Bibbia, un uomo di Dio diceva: "Datemi quel libro, in esso c'è tutto il sapere”. Proprio così. Leggendola troverai le parole giuste, che entrano nel tuo cuore, lo rinnovano e lo ricolmano della pace del Signore, di verità che liberano e fortificano. 

Lascia che la Parola di Dio si diffonda nella tua anima, che permei i tuoi pensieri e trovi applicazione in ogni aspetto della tua vita, allora scoprirai che Dio moltiplicherà le Sue benedizioni in te.
0 Comments

UNA CAROVANA INASPETTATA

23/4/2015

0 Comments

 
Alzando gli occhi, videro una carovana d'Ismaeliti che veniva da Galaad
Genesi 37:25


Giuseppe, il figlio di Giacobbe, era stato gettato nel fondo di una cisterna vuota. Da quella posizione non poteva che intravedere una debole luce sopra la sua testa. Tutto sembrava finito. Chi avrebbe potuto liberarlo? Il Signore stava già operando! Questa carovana di mercanti Ismaeliti provenienti da una regione a est del Giordano, fu usata da Dio per portare a compimento i Suoi piani. 

È meraviglioso notare come il Signore sovrintendeva gli eventi per preservare la vita di Giuseppe ed elevarlo fino alla carica di governatore dell'Egitto. Tirato subito fuori da quella buca spaventosa, fu associato a quella carovana che trasportava carichi di preziosissimi aromi e spezie e, unito a quei tesori, anch'egli fu portato nella ricca capitale del regno d’Egitto.

Anche noi, dal fondo della "cisterna” in cui la prova o la malattia ci hanno gettati, spesso non riusciamo a scorgere alcuno spiraglio di speranza, ma il Padre Celeste ha tutto sotto controllo. Smettiamo di commiserarci quali sfortunate vittime delle circostanze. Anche per noi sta già viaggiando una "carovana” mandata da Dio sulla nostra via senza uscita, per condurci alla benedetta meta da Lui voluta.
0 Comments

LA PROMESSA E L'ATTESA

21/4/2015

0 Comments

 
Io mando su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi, rimanete in questa città, finché siate rivestiti di potenza dall'alto
Luca 24:49


Gesù Cristo, durante il Suo ministerio terreno, promise a più riprese, l'esperienza gloriosa che consiste nella pienezza di Spirito.

La Scrittura dichiara che questo battesimo, questa immersione, nello Spirito Santo si riceve semplicemente mediante la fede. Come d'altronde avviene per tutte le promesse divine. L'attesa fiduciosa non rende però passivi, ma ubbidienti e perseveranti.

È assai importante anche il modo nel quale si trascorre il tempo dell'attesa: la semplicità di cuore dei credenti nei giorni precedenti la Pentecoste rimane per noi un bellissimo esempio. I centoventi discepoli, lasciata ogni attività e qualsiasi altra cosa che potesse ostacolare la comunione fraterna, si riunirono nell'aspettativa fiduciosa di ricevere quella potenza celeste messa a loro disposizione. Requisito necessario per far proprie le parole di Gesù si rivelò l'intesa e l'unità di sentimenti, oltre che la perseverante ricerca di quella potenza. Seguiamo tale esempio di predisposizione interiore, per metterci nella stessa condizione in cui possiamo aspettarci in qualsiasi momento un nuovo rivestimento con la potenza dello Spirito di Dio sulla nostra consacrazione cristiana.
0 Comments
<<Previous

    Feed RSS

    Archivi

    Novembre 2019
    Ottobre 2019
    Settembre 2019
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Luglio 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015

Foto