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AFFIDA TUTTO A DIO

31/8/2015

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Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse; poi salì alla casa del SIGNORE, e la spiegò davanti al SIGNORE
Isaia 37:14


Questo fu il modo diretto in cui il re Ezechia rimise i suoi problemi nelle mani del Signore: si sentiva impotente di fronte alla gravità del problema. Egli non poteva fare nulla se non affidare ogni cosa a Dio. Questa è la cosa più giusta da fare, anche quando pensiamo di essere in grado di far fronte alle avversità e alle pressioni. 

Abbiamo tutti le nostre ansietà. Può trattarsi di un problema di lavoro, di una tentazione o di una serie di circostanze che ci minacciano e scoraggiano. Qual è il nostro dovere? Quale il nostro privilegio? Se realmente abbiamo fiducia nell'Onnipotente, allora possiamo presentare ogni cosa direttamente a Lui. Non lasciamoci trascinare nel caos e nella disperazione da una lettera, possiamo gettare sul Signore il nostro peso perché Egli ha cura di noi. Smettiamo di imbastire soluzioni secondo la logica umana, ricorrendo a Dio soltanto come a una soluzione estrema, quando tutti gli altri tentativi e compromessi sono falliti. L'Onnisciente sa leggere le situazioni meglio di chiunque, la Sua Parola ci indica la via d'uscita più saggia e dignitosa. Non correre altrove, non fuggire a testa bassa: sali alla presenza di Dio e affidaGli ogni cosa insieme al tuo cuore.
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È COMPIUTO!

30/8/2015

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Quando Gesù ebbe preso l'aceto, disse: 'È compiuto!'
Giovanni 19:30


Cristo era entrato nel mondo ed era passato attraverso tutte le esperienze umane, fino alla morte della croce. 
Egli aveva sperimentato la tragica solitudine della passione, quando gridò: "Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato”, rivelandoci così, anche se non potremo comprenderla appieno, tutta l'angoscia di quell'ora fatale. 

Poi ecco il grido di vittoria, anzi di trionfo, nell'ora del compimento del piano preordinato da Dio prima della fondazione del mondo. 
Tutte le potenze avverse si sono scagliate contro il progetto dell'amore divino, ma nessuno ha potuto impedirne l’adempimento.

"È compiuto!”. Ecco il grido esultante dell'opera di redenzione che ha superato ogni prova si è compiuta, il grido della "Buona Novella” dell'emancipazione dalla schiavitù del peccato. 
Gesù compì la Sua parte per rendere possibile la salvezza, una parte insostituibile che richiede però la fede e l'ubbidienza dei destinatari della Sua grazia. 

"È compiuto!” ed ora Dio può operare in noi secondo il Suo volere. 
Questo grido di vittoria fuga tutte le nostre incredulità ed incertezze. Cristo ha compiuto la salvezza per noi ed ora siamo più che vincitori in Lui.
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COSTRUZIONE E PROTEZIONE

28/8/2015

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Se il SIGNORE non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori; se il SIGNORE non protegge la città, invano vegliano le guardie
Salmo 127:1


Dio tiene nella dovuta considerazione la laboriosità dei redenti che Lo servono con gratitudine. 

Questo salmo, tuttavia, insegna qualcosa di ancor più gratificante: il Signore vuol edificare e custodire personalmente il nostro futuro. La casa qui indica una famiglia, la città le relazioni sociali. Realtà così importanti non si presentano semplicemente a Dio, perché Egli si limiti a benedirle, dopo aver disposto ed ultimato ogni cosa da soli. Non mettiamo la Sua volontà fuori dei nostri progetti e affari. 

Non pensare che il tuo impegno e le tue abilità possano prescindere da una costante dipendenza dal Signore. Il più bel palazzo del mondo, se vi manca l’amore di Dio, può crollare miseramente travolgendo gli affetti e le persone più care. Le fortezze più sicure saranno saccheggiate, quando ne fai la ragione della tua vita e non permetti a Cristo di vigilare sul tuo cuore. 

Non sprecare invano le tue energie, il tempo e i beni. 

Lascia la guida della tua vita a Colui che ha detto: "Senza di me non potete far nulla” (Giovanni 15:5), allora anche tu potrai dire: "Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica” (Filippesi 4:13). Lascia che sia il Signore a costruire e custodire la tua vita!
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PREGHIERA PERSEVERANTE

28/8/2015

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Non cessate mai di pregare
1 Tessalonicesi 5:17


Talvolta si dice "non ci resta che pregare …”, come se questo fosse l'ultimo rimedio cui ricorrere dopo aver tentato ogni espediente. Per molti, purtroppo, pregare si riduce a qualche invocazione rivolta a Dio nelle difficoltà e, forse, a un ringraziamento, se le cose sono andate come loro chiedevano.

La Parola di Dio insegna ben altro. La preghiera non serve a contattare sporadicamente il Signore, ma, insieme alle Scritture, è uno dei due "polmoni spirituali” necessari per coltivare una profonda comunione con Lui, che permette di godere la Sua presenza e fare la Sua volontà. Essa è stata definita "il respiro dell'anima”. "Attraverso la preghiera il credente esprime al Redentore l'adorazione e la lode; intercede per le necessità altrui e presenta al Padre celeste le proprie, fiducioso che Dio risponderà secondo la Sua saggezza. In un mondo deturpato dal male, non cessare di respirare l'ossigeno celeste.

Se stai invocando Dio per qualcosa, ma le circostanze sembrano aggravarsi anziché risolversi, non cessare di confidare nella Sua benignità. Se il Signore ti ha esaudito e ti trovi nel benessere, non cessare di dipendere da Lui: persevera nella preghiera!
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EREDITÀ CELESTI

27/8/2015

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Giacobbe disse: Prima, giuramelo. Esaù glielo giurò e vendette la sua primogenitura
Genesi 25:33


La primogenitura rappresentava un'eredità speciale concessa ai soli figli maggiori in Israele. Era un segno di appartenenza, tramandato di generazione in generazione, che andava ben custodito. 

Una preziosa eredità che tutti potrebbero possedere è la vita eterna. Come ogni eredità non costa nulla, è un dono offerto da Dio. Essa conferisce il diritto di appartenenza alla Sua famiglia reale con tutti conseguenti privilegi. Far parte di quella famiglia è facile: occorre avere la semplicità di un bambino, per credere nell'opera di Gesù come Salvatore, e il desiderio di un bisognoso, per non perdere una così grande grazia. Troppo spesso, purtroppo, quella preziosa eredità non viene accolta o mantenuta. Lasciamo spazio ai desideri terreni, siamo troppo bramosi di ottenere ciò che colpisce il nostro sguardo. 

Come Esaù, non capiamo che stiamo perdendo un immenso patrimonio per qualcosa di effimero, per l'appagamento di un piacere passeggero. Nulla sulla terra vale un miliardesimo dell'eredità celeste. Non un lavoro, non una passione, non una persona, o un qualsiasi altro desiderio, seppur legittimi, deve spingerti a svendere la tua inestimabile primogenitura spirituale. 

Chiediti: "Come sto curando la mia eredità celeste?”.
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DIO DIMENTICA E RICORDA

26/8/2015

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Non ricordarti dei peccati della mia gioventù, né delle mie trasgressioni; ricòrdati di me nella tua clemenza, per amor della tua bontà, o SIGNORE
Salmo 25:7


Se la nostra anima fosse un curriculum, questo sarebbe costellato da tanti nostri peccati; non conterrebbe più alcuna qualità di cui vantarci, ma assomiglierebbe più a una fedina penale zeppa di reati. Ognuno di noi non può far nulla per nascondere queste macchie davanti a Dio. 

Egli le conosce più di noi, che spesso tendiamo a insabbiarle e dimenticarle. Che cosa avverrebbe invece se i nostri peccati fossero dimenticati dal Signore? Il versetto di oggi presenta una preghiera che non va contro i principi biblici, anzi è scritto che Dio cancella le macchie dei nostri peccati facendoci diventare davanti a Lui candidi come la neve. 

Tutto ciò avviene perché il divino Salvatore ricorda continuamente di avere pietà di noi. Cristo Gesù intercede per noi presso il Padre, che dona il perdono a quanti si accostano a Lui per ricevere la redenzione in virtù del prezzo pagato sulla croce. Anche i peccati che nascondiamo a noi stessi saranno oggi perdonati, se abbiamo la fiduciosa sincerità di confessarli a Dio, chiedendo il Suo perdono. 

Oggi Dio continua a ricordarsi di te ed è pronto a dimenticare i tuoi peccati.
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NON AVERE FRETTA

25/8/2015

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Lo zelo senza conoscenza non è cosa buona; chi cammina in fretta sbaglia strada
Proverbi 19:2


Essere decisi è una virtù che ci permette di conseguire svariati obiettivi. Essere frettoloso è tutt'altra cosa, poiché ti fa dimenticare le "regole della corsa” ed espone al rischio di sbagliare strada. 

Partendo in ritardo, io e mia moglie ci mettemmo in automobile per recarci a far visita a una famiglia che abitava a circa ottanta chilometri da casa nostra. Il mio desiderio di guadagnare tempo m'ingannò, portandomi a passare velocemente un bivio senza rendermi conto che non avevo preso la direzione giusta. Dovevo tornare indietro: non c'erano altre soluzioni possibili. Andare in fretta non sempre equivale ad arrivare prima, il pericolo di imboccare la strada sbagliata è sempre in agguato.

In alcuni momenti della nostra vita dobbiamo prendere tempo per riflettere, in preghiera, davanti a Dio. La fede deve produrre in noi la serena convinzione che il tempo passato in preghiera non causa ritardi alla realizzazione dei nostri progetti. Questo tempo, invece, ci permette di non trovarci nella situazione in cui, avendo sbagliato strada, dobbiamo necessariamente tornare indietro e riprendere il cammino dal "bivio” che abbiamo, troppo velocemente, oltrepassato.
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PAROLE INGANNEVOLI

24/8/2015

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Esortatevi a vicenda ogni giorno, finché si può dire: «Oggi», perché nessuno di voi s'indurisca per la seduzione del peccato
Ebrei 3:13


Edoardo I, re d'Inghilterra, rivolgendosi ai nobili Gallesi che non volevano assolutamente essere soggetti a un sovrano inglese, disse: "Vi dispenserò dall'essere sottomessi a me a condizione che accettiate di essere sudditi di un principe del vostro paese, un nobile senza macchia, che non sappia neppure una parola d'inglese e che io nominerò”. I nobili, senza riflettere sul possibile inganno di quelle parole, accettarono. Edoardo nominò principe di Galles suo figlio, appena nato in un castello del Galles; il bambino era "nobile, Gallese, senza macchia e non sapeva una parola d'inglese”. Edoardo con tale stratagemma continuò a regnare sul Galles. 

Devi vigilare e cercare sempre la guida del Signore per ogni tua decisione, perché spesso quello che t'è proposto potrebbe nascondere un inganno. Per sfuggire agli inganni diabolici occorre possedere la sapienza che viene da Dio. La Parola ci esorta a confidare nel Signore con tutto il nostro cuore e a non appoggiarci sul nostro discernimento. Questa è la sana fiducia che ci aiuterà oggi ad evitare di restare vittime del male "per la seduzione del peccato”.
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SGUARDO DI SPERANZA

23/8/2015

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Quanto a me, io volgerò lo sguardo verso il SIGNORE, spererò nel Dio della mia salvezza; il mio Dio mi ascolterà
Michea 7:7


Spesso siamo chiamati a decidere sul da farsi e a chi rivolgerci nel tentativo di risolvere i nostri problemi. In tali momenti si può essere condizionati da fattori diversi; rischiando anche di restare vittime di malintenzionati, che complicano soltanto le cose. 

La Bibbia ci incoraggia a riporre la nostra fiducia nel Signore, guardando verso di Lui per trovare la risposta alle domande del nostro cuore. Spesse volte siamo condizionati da quello che fanno gli altri, ma non importa ciò che gli altri decidono di fare, né quello che diranno: quanto a noi vogliamo guardare a Dio e cercare soccorso da Lui. Perché il profeta Michea può sperare in Dio? Perché Lo considera il Dio della sua salvezza. Perciò può dichiarare con piena certezza di fede: "Il mio Dio mi ascolterà”. Egli guarda a Dio perché Egli è il suo Dio, quello della sua salvezza e questa è l'esperienza che segna il suo rapporto di appartenenza al Signore. Egli, infatti, ascolterà quanti hanno risposto al Suo messaggio di redenzione. 

La Sua Parola ci invita a non rivolgerci ad altri, perché soltanto il Signore ha la risposta giusta per noi. Non lasciarti influenzare dall'ansia di risolvere i tuoi problemi, non attingere alle risorse umane, ma confida pienamente nel tuo divino Salvatore.
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VITTORIOSI SUL MALE

22/8/2015

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Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene
Romani 12:21

È facile rimanere tranquilli quando noi e le persone che amiamo viviamo sereni e senza difficoltà. A volte, però, accadono cose inaspettate nella nostra vita, eventi imprevisti toccano la nostra esistenza e mettono a dura prova il nostro carattere. Atti di prepotenza, truffe e offese misurano il grado della nostra pazienza e saggiano la qualità della nostra serenità. 

Forse hai appena subito un grave torto: non meditare di ripagare con la stessa moneta, non lasciarti andare a rivalse avventate. Lascia che sia Dio, l'Onnisciente Giudice e Sovrano dell'universo, a fare giustizia. Quanto a te, segui l'esortazione biblica: "Non rendete a nessuno male per male ... Non fate le vostre vendette … Anzi, «se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo»”.

Forse non cambierai il mondo, ma neanche ti lascerai abbrutire dalla sua malvagità. Anzi, potrai condurre chi ti ha fatto del male a una benefica riflessione spirituale che lo porti a incontrarsi con Dio.
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