Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Matteo 27:46
Perché l'Unigenito di Dio, il Giusto, il Santo, Colui che non volle trascurare la richiesta del lebbroso, l'invocazione del cieco, il gemito delle folle affaticate, deve ora sentirsi dimenticato da Dio, abbandonato? Perché Colui che non rimase insensibile davanti a un sepolcro chiuso da quattro giorni, deve ora pronunciare queste tragiche parole?
Siamo esterrefatti, senza parole, tutto ciò sembra la negazione dell'onnipotenza e dell'amore del Padre. Ma non è così! È soltanto in virtù di tale momentanea, eppur totale separazione tra il Padre e il Figlio, che l'uomo è riconciliato per sempre con Dio. Fu un abbandono terribile, ma indispensabile; diversamente, nessuno avrebbe mai potuto essere introdotto alla presenza del Padre. Solamente dopo questo evento abbiamo la certezza di non essere mai più separati da Dio.
Dobbiamo glorificare il Signore, poiché il grido di abbandono del Figlio si è trasformato nell'inno di trionfo del peccatore: "Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?” (Romani 8:31, 32).
Matteo 27:46
Perché l'Unigenito di Dio, il Giusto, il Santo, Colui che non volle trascurare la richiesta del lebbroso, l'invocazione del cieco, il gemito delle folle affaticate, deve ora sentirsi dimenticato da Dio, abbandonato? Perché Colui che non rimase insensibile davanti a un sepolcro chiuso da quattro giorni, deve ora pronunciare queste tragiche parole?
Siamo esterrefatti, senza parole, tutto ciò sembra la negazione dell'onnipotenza e dell'amore del Padre. Ma non è così! È soltanto in virtù di tale momentanea, eppur totale separazione tra il Padre e il Figlio, che l'uomo è riconciliato per sempre con Dio. Fu un abbandono terribile, ma indispensabile; diversamente, nessuno avrebbe mai potuto essere introdotto alla presenza del Padre. Solamente dopo questo evento abbiamo la certezza di non essere mai più separati da Dio.
Dobbiamo glorificare il Signore, poiché il grido di abbandono del Figlio si è trasformato nell'inno di trionfo del peccatore: "Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?” (Romani 8:31, 32).