"Non lo dico perché mi trovi nel bisogno, poiché io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo”
Filippesi 4:11
Possiamo riassumere in due atteggiamenti le persone davanti alle circostanze avverse. Da un lato, chi vive sempre insoddisfatto, con il lamento sulle labbra e pieno d'amarezza. Al polo opposto troviamo uomini e donne la cui reazione è simile a quella dell'apostolo Paolo, che non usa il termine "contento”, ma "accontentato”.
Ciò significa che la sua gioia e il suo appagamento non si basano sulle mutevoli circostanze della vita, bensì sulla grazia di Dio presente nel suo cuore. #Ricordiamo, infatti, che l'apostolo scrive mentre si trova nel carcere di Roma, in pericolo di morte.
La guarigione dall'insoddisfazione, quindi, non è nell'aver tutto quel che si desidera, ma nell'avere nella nostra vita il Signore e Salvatore Gesù Cristo, nel Quale abbiamo "… tutto pienamente …” (Colossesi 2:10).
Soltanto così potremo "accontentarci” di quanto Dio concede, persuasi che Egli può supplire a ogni nostro bisogno, ma saremo anche contenti quando Egli ci farà saggiare la privazione, sapendo che Lui mira sempre al nostro sommo bene. La chiave per imparare ad accontentarsi, risiede nella certezza di sapere che la nostra condizione in Cristo è preminente rispetto alle cose materiali. Il credente che fa sua questa profonda realtà di fede passerà dall'amara frustrazione alla gioiosa soddisfazione.
Filippesi 4:11
Possiamo riassumere in due atteggiamenti le persone davanti alle circostanze avverse. Da un lato, chi vive sempre insoddisfatto, con il lamento sulle labbra e pieno d'amarezza. Al polo opposto troviamo uomini e donne la cui reazione è simile a quella dell'apostolo Paolo, che non usa il termine "contento”, ma "accontentato”.
Ciò significa che la sua gioia e il suo appagamento non si basano sulle mutevoli circostanze della vita, bensì sulla grazia di Dio presente nel suo cuore. #Ricordiamo, infatti, che l'apostolo scrive mentre si trova nel carcere di Roma, in pericolo di morte.
La guarigione dall'insoddisfazione, quindi, non è nell'aver tutto quel che si desidera, ma nell'avere nella nostra vita il Signore e Salvatore Gesù Cristo, nel Quale abbiamo "… tutto pienamente …” (Colossesi 2:10).
Soltanto così potremo "accontentarci” di quanto Dio concede, persuasi che Egli può supplire a ogni nostro bisogno, ma saremo anche contenti quando Egli ci farà saggiare la privazione, sapendo che Lui mira sempre al nostro sommo bene. La chiave per imparare ad accontentarsi, risiede nella certezza di sapere che la nostra condizione in Cristo è preminente rispetto alle cose materiali. Il credente che fa sua questa profonda realtà di fede passerà dall'amara frustrazione alla gioiosa soddisfazione.