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CONTATTO DIVINO

10/6/2015

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Gesù, tesa la mano, lo toccò dicendo: Lo voglio, sii purificato
Matteo 8:3


Gesù tocca il lebbroso, ignorando la più elementare delle misure sanitarie prudenziali. Per Lui disgusto e paura non esistono di fronte alla pena di quell'uomo irrimediabilmente avviato verso una fine atroce. Emarginato, nessuno oserebbe avvicinarsi a quel corpo martoriato e infetto. Semmai qualcuno osasse farlo, egli stesso provvederebbe ad avvertirlo urlando: "Impuro, impuro!”. Gesù, però, non prende le distanze, non si ferma, perché è venuto proprio a cercare chi, come quell'uomo, è impuro, emarginato, disperato. Egli cerca il perduto per salvarlo! Non per esprimergli un po' di simpatia o per suggerirgli una improbabile cura, bensì per liberarlo e capovolgere la sua situazione. 

Gesù, oggi, vuole toccare anche la tua ferita, la piaga purulenta del peccato che ha infettato la tua esistenza. Presentati a Lui, parlaGli del tuo problema con fiducia e sincerità, permettiGli di mettere la Sua mano sulla tua afflizione. Forse hai collezionato una serie di delusioni e amarezze vedendo i tuoi migliori amici dileguarsi per timore di essere contagiati, ma non dubitare: Gesù non teme il contagio, anzi sarà Lui a "contagiarti” con la Sua salute. Il contatto con Lui farà il prodigio: non soltanto ha preso su di Sé il tuo male, ma il Suo bene e la Sua vita si estenderanno a te.
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