Ma quanto a me, non sia mai che io mi vanti di altro che della croce del nostro Signore Gesù Cristo
Galati 6:14
Già secoli prima di Cristo, la croce era usata come strumento di tortura e di morte.
Nel 519 a.C., il re Dario I di Persia fece crocifiggere tremila nemici politici a Babilonia. Questo metodo di esecuzione capitale fu successivamente adottato dai Romani per gli schiavi e per chi non era cittadino di Roma. C'era poco di cui vantarsi rispetto alla croce.
Ma quando Gesù Cristo portò i nostri peccati sul Calvario, la croce assunse un significato nuovo. Il Salvatore, mediante il sangue sparso su quel legno, rese possibile per noi scampare al giudizio di Dio, riconciliandoci con Lui.
L'apostolo Paolo aveva compreso appieno il significato di quell'opera compiuta sulla croce e lo proclamava ovunque. Egli aveva fatto molte cose nelle quali avrebbe potuto trovare soddisfazione e prestigio personale, ma dichiarava di non aver alcun altro vanto al di fuori della croce del Signore Gesù, che attestava quanto egli fosse stato amato da Dio.
Anche noi, semmai riuscissimo a capire appieno ciò che Gesù ha compiuto sulla croce, ci sentiremo amati in modo incommensurabile e, al contempo, avvertiremo il privilegio che abbiamo a fronte di tale amore. I nostri deboli sforzi non hanno alcun valore per farci arrivare alla salvezza. Il Suo sacrificio, invece, è tutto.
Anche tu potrai vantarti di quell'opera compiuta sulla croce perché, da strumento di morte, si è trasformato in un mezzo foriero di vita.
Galati 6:14
Già secoli prima di Cristo, la croce era usata come strumento di tortura e di morte.
Nel 519 a.C., il re Dario I di Persia fece crocifiggere tremila nemici politici a Babilonia. Questo metodo di esecuzione capitale fu successivamente adottato dai Romani per gli schiavi e per chi non era cittadino di Roma. C'era poco di cui vantarsi rispetto alla croce.
Ma quando Gesù Cristo portò i nostri peccati sul Calvario, la croce assunse un significato nuovo. Il Salvatore, mediante il sangue sparso su quel legno, rese possibile per noi scampare al giudizio di Dio, riconciliandoci con Lui.
L'apostolo Paolo aveva compreso appieno il significato di quell'opera compiuta sulla croce e lo proclamava ovunque. Egli aveva fatto molte cose nelle quali avrebbe potuto trovare soddisfazione e prestigio personale, ma dichiarava di non aver alcun altro vanto al di fuori della croce del Signore Gesù, che attestava quanto egli fosse stato amato da Dio.
Anche noi, semmai riuscissimo a capire appieno ciò che Gesù ha compiuto sulla croce, ci sentiremo amati in modo incommensurabile e, al contempo, avvertiremo il privilegio che abbiamo a fronte di tale amore. I nostri deboli sforzi non hanno alcun valore per farci arrivare alla salvezza. Il Suo sacrificio, invece, è tutto.
Anche tu potrai vantarti di quell'opera compiuta sulla croce perché, da strumento di morte, si è trasformato in un mezzo foriero di vita.