BEATA VERGINE ADDOLORATA
La memoria della Vergine Addolorata ci chiama a rivivere il momento decisivo della storia della salvezza e a venerare la Madre associata alla passione del figlio e vicina a lui innalzato sulla croce. La sua maternità assume sul calvario dimensioni universali. Questa memoria di origine devozionale fu introdotta nel calendario romano dal papa Pio VII (1814). (Mess. Rom.)
Colletta
O Padre, che accanto al tuo Figlio,
innalzato sulla croce,
hai voluto presente la sua Madre Addolorata:
fa’ che la santa Chiesa,
associata con lei alla passione del Cristo,
partecipi alla gloria della risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
RIFLESSIONE
Una spada che attraversa il cuore. La facile profezia del vecchio Simeone potrebbe essere rivolta a quasi ogni genitore. Avere un figlio e crescerlo richiede una dose di fatica e di pazienza che, in certi momenti, diventa quasi dolore fisico. Ma in questa giornata in cui celebriamo la memoria popolare di Maria addolorata parliamo di qualcosa di diverso dall'inevitabile sofferenza di ogni genitore. E nemmeno vogliamo soffermarci troppo sullo strazio di una madre che perde un figlio, forse il peggior dolore che possiamo immaginare, in quel modo drammatico. Se oggi ricordiamo Maria sotto la croce è, invece, per il suo coraggio, per la sua condivisione alla scelta del Figlio di giungere fino in fondo al suo percorso, senza cedere, senza smettere di proclamare il volto del Padre fino a morirne. Maria mette da parte il suo dolore, dolore che potrebbe spezzare la sua fede, e dimora sotto la croce senza capire, ma credendo. Crede contro ogni speranza, crede che, in qualche modo, la promessa ricevuta dall'angelo trent'anni prima si realizzi. Crede, la madre. Dimora senza cedere. E a quella forza, oggi, ci ispiriamo per affrontare gli inevitabili momenti di sofferenza che la vita ci riserva.