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NEL TEMPO DI DIO

4/11/2019

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“Perché è una visione per un tempo già fissato. Essa si affretta verso il suo termine e non mentirà; se tarda, aspettala, poiché certamente verrà, e non tarderà”
(Abacuc 2:3)

La misericordia divina può sembrare lenta; ma è certa. Il Signore, con sapienza infallibile, ha stabilito un tempo per manifestare la Sua potenza, e il tempo scelto da Dio è comunque il migliore. Noi spesso manifestiamo insofferenza; l’aspettativa del tocco del Signore alimenta e stimola i nostri desideri; ma di certo Dio manterrà le Sue promesse. Egli non arriva mai in anticipo; come del resto non è mai in ritardo.

“La Parola di Dio è descritta come qualcosa di vivo che si affretta e non viene meno agli appuntamenti. Non rimane mai lettera morta, come siamo tentati di pensare quando attendiamo a lungo il suo adempimento. La Parola vivente è uscita dal Dio vivente, e anche se apparentemente sembra tardare, in realtà non è così. Il treno di Dio non è mai in ritardo. È soltanto una questione di pazienza, e presto vedremo manifestarsi la fedeltà del Signore. Nessuna promessa sarà dimenticata; Egli “non mentirà”. Nessuna promessa verrà meno, “certamente verrà”. Che consolazione procurerà al Suo avverarsi!

Nessuna della Sue promesse avrà bisogno di essere rinnovata come una cambiale che non può essere pagata nel giorno della scadenza; Egli “non tarderà”.
Perché dunque non aspettare il tempo fissato dal nostro Dio? Riposiamo in Lui e acquietiamoci in una pace ineffabile.
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LACRIME E GIOIA

29/10/2019

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“Quelli che seminano con lacrime, mieteranno con canti di gioia” (Salmo 126:5)

I tempi di pianto sono adatti per seminare: il terreno, infatti, non deve essere troppo arido. Il seme bagnato dalle lacrime di un desiderio intenso di vederne il frutto spunterà prima. Il sale delle lacrime che accompagnano la preghiera darà al buon seme un sapore che lo preserverà dai parassiti: la verità proclamata con zelo riverente è piena di vita. Invece di smettere di seminare a causa del nostro pianto, raddoppiamo gli sforzi proprio perché la stagione si presenta assai propizia.

Il nostro seme celeste non può essere seminato correttamente con il riso sulle labbra. Una “profonda pena e un intenso interesse per le anime sono un atteggiamento molto più adatto a un insegnamento spirituale di quanto lo sia una condotta frivola. Abbiamo sentito di uomini che sono andati in battaglia con un cuore leggero, ma sono stati vinti; ed è così per la maggior parte di quanti seminano con la medesima attitudine.

Cuore mio, semina con lacrime, perché hai la promessa di un raccolto gioioso. Tu mieterai. Tu vedrai il risultato delle tue fatiche. Raccoglierai in misura cospicua, ottenendo quella gioia che un raccolto misero, avvizzito e scarso non potrebbe mai darti. Quando i tuoi occhi sono offuscati da lacrime incontenibili, pensa al grano dorato. Sopporta di buon grado l’attuale fatica e il disappunto; perché il giorno del raccolto ti ricompenserà pienamente.
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SENTIMENTI INCOMPATIBILI

26/10/2019

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"L'amore non invidia"
(1 Corinzi 13:4)


Talora si sente parlare di "santa invidia”, usando il termine con un significato positivo. Si pensa che si possa coltivare una "sana” invidia, quale incentivo a procacciare quello che altri godono. A dire il vero, secondo la Parola di Dio, l'invidia non ha alcunché di santo. Essa non ha forme benigne e maligne: è un virus che genera sempre mali spirituali e pure fisici.

L'invidia è portatrice di miopia, perché fa evidenziare i progressi altrui, ma sminuisce la profonda e fiduciosa resa a Dio che ne è alla base. L'invidia reca ribellione, perché sottovaluta la sovrana volontà del Signore che può aver previsto certe cose per altri ma non per noi. L'invidia ha il seme della vanagloria e dell'egocentrismo, preferendo gli onori individuali, alla possibilità di gioire per quanto Dio ha donato a ciascuno per essere reciprocamente di benedizione.

Se l'odio giunge a far godere delle disgrazie altrui; l'invidia ne è intima compagna, facendo provare sofferenza a causa del bene di altri.

Riscontri, in te, qualche forma di tale sentimento? Esaminati dinanzi alla Parola di Dio. Amore e invidia non possono convivere nel cuore: amare Dio e il prossimo è la forza per vincere l'invidia!
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UNA LAMPADA AL PIEDE

25/10/2019

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"La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero"
(Salmo 119-105)

Anticamente i viaggiatori, nel cammino notturno, tenevano una lucerna vicino al piede destro per vedere dove calpestavano, specie sulle vie scoscese di montagna. Così, una nuova zona del sentiero era rischiarata prima di calcarlo. Presso a una città, la lampada era poi tirata su per illuminare più in lontananza.

Ogni credente è in viaggio verso la città celeste il cui architetto e costruttore è Dio. La Parola di Dio non è una "palla al piede” che impedisce di vivere pienamente; anzi, chi ne segue gli insegnamenti, trova luminosi consigli per affrontare tutti i passi della vita, materiale e spirituale. La Bibbia, meditata ogni giorno, concede saggezza per orientarci in questo mondo e discernimento per evitare cadute rovinose.

Le Scritture illuminano anche una splendida prospettiva a "lungo raggio”, mentre sulla Terra aumentano il male e la confusione; cioè la certezza che nella gloria celeste sarà definitivamente finita ogni fatica e sofferenza.

Lega, mediante la fede, l'Evangelo della grazia al tuo piede e, avanzando, alza lo sguardo, attraverso "la parola profetica”, per intravedere la patria cui anela l'anima, trovando conforto nel fatto che la meta si avvicina.
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UN SANTO RISPETTO

19/10/2019

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“Chi rispetta il comandamento sarà ricompensato”
(Proverbi 13:13)


Oggi la Parola di Dio viene sempre meno rispettata. Gli uomini si ritengono più sapienti della Parola del Signore e la criticano spietatamente. “Ma io non ho fatto così, perché ho avuto timor di Dio” (Neemia 5:15). Noi accettiamo la Bibbia come infallibile e dimostriamo il nostro rispetto, verso Dio che l’ha ispirata, con l’ubbidienza. Non abbiamo paura della Parola divina, ma ne abbiamo un timore filiale. Non abbiamo paura dei suoi giudizi perché abbiamo rispetto dei suoi comandamenti.

Questo santo rispetto del comandamento produce il riposo dell’umiltà, che è molto più “dolce della temerarietà che trae origine dalla superbia. Esso ci guida nei nostri movimenti: è un freno quando scendiamo in basso e un incentivo quando risaliamo. Preservati dal male e condotti lungo i sentieri della giustizia, in virtù del nostro rispetto per i comandamenti del Signore, otteniamo una coscienza tranquilla che è un vero nettare; un profondo senso di libertà dalla colpa; e la certezza di piacere a Dio, che equivale a godere delle meraviglie del cielo già qui sulla terra.

I malvagi possono mettere in ridicolo il nostro profondo rispetto per la Parola del Signore; ma che importa? Il premio della nostra vocazione suprema è per noi una consolazione sufficiente.

Le ricompense dell’ubbidienza ci fanno apparire gli sberleffi dello schernitore uno schernire sé stesso.
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MAI VERGOGNARSI!

16/10/2019

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“Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli” (Matteo 10:32)

Meravigliosa promessa! Per me è sempre una grande gioia confessare il mio Signore davanti agli uomini. Quali siano le mie debolezze, non mi vergogno di Gesù, né ho paura di annunciare la dottrina della croce. “Non ho tenuto nascosta la tua giustizia nel mio cuore” (Salmo 40:10).

La prospettiva che il testo pone dinanzi a noi è veramente gradevole! Gli amici abbandonano e i nemici trionfano, ma Dio non rinnega mai i Suoi servitori. Senza dubbio il mio Signore sarà sempre con me e mi mostrerà “ogni giorno i segni del Suo favore. Verrà, però, il momento in cui mi troverò dinanzi al Padre. Quale meravigliosa benedizione realizzo al solo pensiero che Gesù non si vergognerà di me in quel giorno! Egli dirà: “Quest’uomo ha davvero confidato in me ed era disposto anche a essere maltrattato per amore mio; perciò dichiaro che mi appartiene”. In alcune occasioni degli uomini che si sono distinti in modo particolare, sono onorati con titoli e riconoscimenti del tutto esclusivi; ma cosa dire di ciò che aspetterà noi credenti? Sarà un onore notevolmente superiore a ogni altro quando il Signore Gesù Cristo confesserà ciascun di noi davanti alla divina Maestà nei cieli.

Che non debba mai vergognarmi di appartenere al Signore Gesù Cristo! Che non possa mai indulgere in un codardo silenzio o stabilire dei vili compromessi. Mi vergognerò forse di possedere Colui che ha promesso di tenermi sempre con Sé?
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SEMPRE PRIMO NELLA COMUNIONE

15/10/2019

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“Egli vi precede in Galilea; là lo vedrete, come vi ha detto”
(Marco 16:7)


Al momento stabilito, Cristo sarebbe fatto trovare là dove aveva dato appuntamento ai Suoi discepoli. Gesù non manca mai alla parola data. Se promette di incontrarci nella preghiera privata, nel culto pubblico, o nell’ubbidienza, possiamo essere certi che sarà là. Noi possiamo tenerci lontani dal luogo di incontro stabilito, ma Egli non lo fa mai. Gesù dice: “Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Matteo 18:20), Egli non dice: “Sarò lì”, ma “sono già lì”.
Gesù è sempre il primo a ricercare la comunione: “Egli vi precede”. Il Suo cuore è costan“temente con il popolo dei credenti, il Signore trova diletto nei Suoi figli, Egli non tarda mai a incontrarsi con loro. Egli ci precede nella comunione.

Ma Cristo si rivela a quelli che Lo seguono: “Là lo vedrete”. Gioiosa visione! Non ci importa di vedere gli uomini più famosi, ma vedere Lui significa essere riempiti di gioia e di pace. E noi sicuramente Lo vedremo, perché così Egli ha promesso. Possiamo essere certi che sarà proprio così, perché Egli compie ogni cosa secondo la Sua Parola: “Come vi ha detto”. Afferriamo queste ultime parole e confidiamo nel fatto che il Signore fino alla fine farà esattamente “come vi ha detto”.
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TESTIMONIANZA COSTANTE

14/10/2019

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“Perché tu gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai viste e udite”
( Atti 22:15)

Paolo fu scelto per vedere e udire il Signore dal cielo. Questa chiamata divina costituì un alto privilegio per l’apostolo; ma non doveva rimanere fine a sé stessa; avrebbe dovuto avere un’influenza sugli altri, sì, su tutti gli uomini. L’Europa deve l’Evangelo a quest’uomo.

Anche noi siamo stati scelti per essere testimoni di quanto il Signore ci ha rivelato, ed è a nostro rischio che teniamo nascosta la preziosa rivelazione. In primo luogo dobbiamo vedere e ascoltare, diversamente non avremo nulla da dire; ma quando lo abbiamo fatto, “dobbiamo essere pronti a dare la nostra testimonianza.
Questa deve essere personale: “ Tu gli sarai”.
Deve essere per Cristo: “Tu gli sarai ... testimone ”.
Deve essere costante e prioritaria; dobbiamo essere testimoni sopra ogni altra cosa, escludendo argomenti sterili e speculazioni fuorvianti. La nostra testimonianza non deve essere rivolta a un gruppo selezionato di persone che ci riceve con gioia, ma davanti a tutti gli uomini: tutti quelli cioè che possiamo raggiungere, giovani e anziani, poveri e ricchi, buoni e cattivi.

Non dobbiamo tacere quasi fossimo posseduti da uno spirito muto; il testo dinanzi a noi rappresenta un comando e una promessa, e non dobbiamo mancarli: “Voi siete miei testimoni, dice il Signore”.
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TORNARE DALLO SVIAMENTO

10/10/2019

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“Se torni all’Onnipotente ... sarai ristabilito”
(Giobbe 22:23)

In questo discorso Elifaz espresse una grande verità, che è il sommario di molta parte della Scrittura ispirata. Il peccato ti ha abbattuto? Percepisci la tua vita come una rovina? La mano del Signore si è levata contro di te e ora sei impoverito economicamente e abbattuto spiritualmente? È stata la tua stoltezza a causare tutta questa dilapidazione? Allora la prima cosa da fare è tornare al Signore. Ritorna dal tuo sviamento con profondo ravvedimento e fede sincera. È tuo preciso dovere, poiché ti sei allontanato da Colui che avevi professato di servire. È l’unica scelta saggia, poiché non puoi contendere contro di Lui e “prosperare. È la più impellente delle necessità, perché ciò che Dio ha fatto è nulla a confronto di cosa può fare, in quanto Egli è onnipotente anche nel punire.

Considera quale promessa ti viene rivolta! Sarai “ristabilito”. Soltanto l’Onnipotente può rialzare le colonne crollate e restaurare le mura traballanti della tua condizione; Egli può farlo e lo farà se solamente tornerai a Lui. Non tardare. La tua mente sopraffatta potrebbe venir meno se continui a ribellarti; ma una confessione di cuore ti solleverà, e una fede umile ti potrà consolare. Deciditi a fare questo e tutto si volgerà in bene.
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LA GIUSTIZIA SODDISFATTA

9/10/2019

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“Quand’io vedrò il sangue, passerò oltre”
(Esodo 12:13)


La vista del prezioso sangue di Cristo è per me una consolazione; ma è soltanto la vista di quel sangue da parte del Signore che assicura la mia salvezza. Anche quando sono incapace di contemplarlo, il Signore lo guarda e passa oltre. Se non sono tranquillo come dovrei perché la mia fede è debole, sono ugualmente al sicuro perché l’occhio del Signore non è debole, ed Egli ha lo sguardo fisso sul sangue del Sacrificio perfetto. Che gioia è questa!

Il Signore ne intende il profondo significato afferrando l’infinita completezza della morte del Suo diletto Figliolo. Vede tutto ciò con chiaro ricordo della Sua giustizia soddisfatta. “Al termine della creazione Dio vide che ogni cosa era molto buona, ma cosa dice della redenzione? Che cosa dice dell’ubbidienza fino alla morte del Suo amato Figliuolo? Nessuno può descrivere il Suo compiacimento in Gesù; la Sua soddisfazione nel profumo d’odor soave offerto da Cristo quando presentò Sé stesso come sacrificio immacolato a Dio.

Ora riposiamo in calma e piena fiducia. Il sacrificio di Cristo e la Parola di Dio creano in noi un senso di pace profonda. Egli passerà oltre, perché non ha risparmiato il nostro glorioso Sostituto. La giustizia stringe la mano all’amore provvedendo una salvezza eterna per tutti quelli che sono stati aspersi di quel sangue.
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