
28.10.2018
SERVA DI DIO CHIARA CORBELLA PETRILLO
Chiara Corbella nasce a Roma il 9 gennaio 1984. Cresce sviluppando un rapporto di amicizia profonda col Signore Gesù, insieme alla sorella Elisa. Il 2 agosto 2002, di passaggio per Medjugorje, conosce Enrico Petrillo, ventitreenne, fisioterapista: sente subito che è l’uomo che Dio ha scelto per lei. Prima del matrimonio, celebrato il 21 settembre 2008, passano sei anni di rotture e riavvicinamenti. Chiara ed Enrico hanno tre bambini: Maria Grazia Letizia, che nasce priva della scatola cranica, Davide Giovanni, vissuto come la sorella per pochi minuti a causa di una malformazione agli arti inferiori, e Francesco. Proprio a una settimana dalla scoperta della terza gravidanza, Chiara sente una lesione sulla lingua: è l’indizio di un carcinoma. Sceglie quindi di rimandare tutte le cure che potrebbero nuocere al bambino, puntando a farlo nascere in maniera naturale. Solo dopo la nascita di Francesco riprende le terapie. Muore nella casa di campagna dei suoi genitori, a Pian della Carlotta (tra Cerveteri e Manziana), il 13 giugno 2012, a ventotto anni. Il processo diocesano della sua causa di beatificazione e canonizzazione, per l’accertamento dell’eroicità delle virtù, si è aperto il 21 settembre 2018 presso il Vicariato di Roma. I resti mortali di Chiara riposano nel Cimitero del Verano a Roma, presso la Cappella dell’Arciconfraternita del SS. Cuore di Gesù, al Riquadro 99.
La lettera che insieme a Enrico, suo marito Chiara ha scritto al figlio ha aiutato a capire l’essenziale che Chiara aveva colto con semplicità e coraggio.
Vale la pena condividerla per leggerla, meditarla e farla nostra, percorrendo anche noi i “piccoli passi possibili” che Chiara ci ha mostrato.
Carissimo Francy,
oggi compi un anno e ci chiedevamo cosa poterti regalare che potesse durarti negli anni e così abbiamo deciso di scriverti una lettera.
Sei stato un dono grande nella nostra vita perché ci hai aiutato a guardare oltre i nostri limiti umani.
Quando i medici volevano metterci paura, la tua vita così fragile ci dava la forza di andare avanti.
Per quel poco che ho capito in questi anni posso solo dirti che l’Amore è il centro della nostra vita, perché nasciamo da un atto d’amore, viviamo per amare e per essere amati, e moriamo per conoscere l’Amore vero di Dio.
Lo scopo della nostra vita è amare ed essere sempre pronti ad imparare ad amare gli altri come solo Dio può insegnarti.
L’Amore ti consuma, ma è bello morire consumati come una candela che si spegne solo quando ha raggiunto il suo scopo.
Qualsiasi cosa farai avrà senso solo se la vedrai in funzione della vita eterna.
Se starai amando veramente te ne accorgerai dal fatto che nulla ti appartiene veramente perché tutto è un dono.
Come dice san Francesco: il contrario dell’amore, il possesso!
Noi abbiamo amato i tuoi fratelli Maria e Davide ed abbiamo amato te sapendo che non eravate nostri, che non eravate per noi e così deve essere tutto nella vita, tutto ciò che hai non ti appartiene mai perché è un dono che Dio ti fa perché tu possa farlo fruttare.
Non scoraggiarti mai figlio mio, Dio non ti toglie mai nulla, se toglie è solo perché vuole donarti tanto di più.
Grazie a Maria e Davide noi ci siamo innamorati di più della vita eterna e abbiamo smesso di avere paura della morte, dunque Dio ci ha tolto, ma per donarci un cuore più grande ed aperto ad accogliere l’eternità già in questa vita.
Ad Assisi mi ero innamorata della gioia dei frati e delle suore che vivevano credendo alla Provvidenza e allora ho chiesto anche io al Signore la Grazia di credere a questa Provvidenza di cui mi parlavano, di credere a questo Padre che davvero non ti fa mai mancare niente e fra Vito ci ha aiutato a camminare credendo a questa promessa: ci siamo sposati senza niente mettendo però Dio al primo posto e credendo all’Amore che ci chiedeva questo grande passo. Non siamo rimasti mai delusi, abbiamo sempre avuto una casa e tanto di più di quello che ci occorreva!
Tu ti chiami Francesco proprio perché san Francesco ci ha cambiato la vita e speriamo che possa essere un esempio anche per te… è bello avere degli esempi di vita che ti ricordano che si può pretendere il massimo dalla felicità già qui su questa terra con Dio come guida.
Sappiamo che sei speciale e che hai una missione grande, il Signore ti ha voluto da sempre e ti mostrerà la strada da seguire se gli aprirai il cuore…
Fidati, ne vale la pena!
Mamma Chiara e papà Enrico.
http://www.chiaracorbellapetrillo.it
SERVA DI DIO CHIARA CORBELLA PETRILLO
Chiara Corbella nasce a Roma il 9 gennaio 1984. Cresce sviluppando un rapporto di amicizia profonda col Signore Gesù, insieme alla sorella Elisa. Il 2 agosto 2002, di passaggio per Medjugorje, conosce Enrico Petrillo, ventitreenne, fisioterapista: sente subito che è l’uomo che Dio ha scelto per lei. Prima del matrimonio, celebrato il 21 settembre 2008, passano sei anni di rotture e riavvicinamenti. Chiara ed Enrico hanno tre bambini: Maria Grazia Letizia, che nasce priva della scatola cranica, Davide Giovanni, vissuto come la sorella per pochi minuti a causa di una malformazione agli arti inferiori, e Francesco. Proprio a una settimana dalla scoperta della terza gravidanza, Chiara sente una lesione sulla lingua: è l’indizio di un carcinoma. Sceglie quindi di rimandare tutte le cure che potrebbero nuocere al bambino, puntando a farlo nascere in maniera naturale. Solo dopo la nascita di Francesco riprende le terapie. Muore nella casa di campagna dei suoi genitori, a Pian della Carlotta (tra Cerveteri e Manziana), il 13 giugno 2012, a ventotto anni. Il processo diocesano della sua causa di beatificazione e canonizzazione, per l’accertamento dell’eroicità delle virtù, si è aperto il 21 settembre 2018 presso il Vicariato di Roma. I resti mortali di Chiara riposano nel Cimitero del Verano a Roma, presso la Cappella dell’Arciconfraternita del SS. Cuore di Gesù, al Riquadro 99.
La lettera che insieme a Enrico, suo marito Chiara ha scritto al figlio ha aiutato a capire l’essenziale che Chiara aveva colto con semplicità e coraggio.
Vale la pena condividerla per leggerla, meditarla e farla nostra, percorrendo anche noi i “piccoli passi possibili” che Chiara ci ha mostrato.
Carissimo Francy,
oggi compi un anno e ci chiedevamo cosa poterti regalare che potesse durarti negli anni e così abbiamo deciso di scriverti una lettera.
Sei stato un dono grande nella nostra vita perché ci hai aiutato a guardare oltre i nostri limiti umani.
Quando i medici volevano metterci paura, la tua vita così fragile ci dava la forza di andare avanti.
Per quel poco che ho capito in questi anni posso solo dirti che l’Amore è il centro della nostra vita, perché nasciamo da un atto d’amore, viviamo per amare e per essere amati, e moriamo per conoscere l’Amore vero di Dio.
Lo scopo della nostra vita è amare ed essere sempre pronti ad imparare ad amare gli altri come solo Dio può insegnarti.
L’Amore ti consuma, ma è bello morire consumati come una candela che si spegne solo quando ha raggiunto il suo scopo.
Qualsiasi cosa farai avrà senso solo se la vedrai in funzione della vita eterna.
Se starai amando veramente te ne accorgerai dal fatto che nulla ti appartiene veramente perché tutto è un dono.
Come dice san Francesco: il contrario dell’amore, il possesso!
Noi abbiamo amato i tuoi fratelli Maria e Davide ed abbiamo amato te sapendo che non eravate nostri, che non eravate per noi e così deve essere tutto nella vita, tutto ciò che hai non ti appartiene mai perché è un dono che Dio ti fa perché tu possa farlo fruttare.
Non scoraggiarti mai figlio mio, Dio non ti toglie mai nulla, se toglie è solo perché vuole donarti tanto di più.
Grazie a Maria e Davide noi ci siamo innamorati di più della vita eterna e abbiamo smesso di avere paura della morte, dunque Dio ci ha tolto, ma per donarci un cuore più grande ed aperto ad accogliere l’eternità già in questa vita.
Ad Assisi mi ero innamorata della gioia dei frati e delle suore che vivevano credendo alla Provvidenza e allora ho chiesto anche io al Signore la Grazia di credere a questa Provvidenza di cui mi parlavano, di credere a questo Padre che davvero non ti fa mai mancare niente e fra Vito ci ha aiutato a camminare credendo a questa promessa: ci siamo sposati senza niente mettendo però Dio al primo posto e credendo all’Amore che ci chiedeva questo grande passo. Non siamo rimasti mai delusi, abbiamo sempre avuto una casa e tanto di più di quello che ci occorreva!
Tu ti chiami Francesco proprio perché san Francesco ci ha cambiato la vita e speriamo che possa essere un esempio anche per te… è bello avere degli esempi di vita che ti ricordano che si può pretendere il massimo dalla felicità già qui su questa terra con Dio come guida.
Sappiamo che sei speciale e che hai una missione grande, il Signore ti ha voluto da sempre e ti mostrerà la strada da seguire se gli aprirai il cuore…
Fidati, ne vale la pena!
Mamma Chiara e papà Enrico.
http://www.chiaracorbellapetrillo.it