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CONCERTO INATTESO

7/11/2022

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Desiderando stimolare il suo bambino affinché progredisse nello studio del pianoforte, una madre portò il suo ragazzino a un concerto del grandissimo Paderewski. Appena preso posto, la madre vide un'amica due file più dietro in platea e andò a salutarla.
Il piccolo già impaziente per l'attesa si alzò e cominciò a vagare nel teatro finché giunse a una porta su cui era scritto: «Vietato entrare». Quando le luci si abbassarono e il concerto stava per cominciare, la madre ritornò al suo posto e scoprì che il figlio era scomparso.
Inquieta, lo cercava con gli occhi, quando il sipario si aprì e le luci caddero su un impressionante pianoforte al centro della scena. Terrorizzata, la madre vide suo figlio seduto al pianoforte mentre, tranquillamente, suonava le note di «Fra Martino campanaro».
In quel momento, il «maestro» fece la sua entrata; rapidamente andò al piano e sussurrò all'orecchio del bimbo: «Non fermarti, continua a suonare». Seduto al fianco del bambino, Paderewski stese la sinistra e cominciò a suonare l'accompagnamento.
Poi, mise il braccio destro attorno al bimbo e sviluppò sulla musica un bell'arrangiamento.
Assieme, il vecchio maestro e il giovane allievo, trasformarono una situazione imbarazzante in una esibizione meravigliosamente creativa.
Capita proprio così quando uno è con Dio.
Con le mani del Maestro, le opere della nostra vita possono diventare eccezionali.

La prossima volta che vuoi realizzare qualcosa di importante (lo puoi ogni giorno), stai attento. Potrai ascoltare la voce del Maestro, mentre sussurra al tuo orecchio: "Non fermarti, continua a suonare". Sentirai le sue braccia amorose attorno a te.
E scoprirai che le sue forti mani vogliono suonare con te il concerto di una vita meravigliosa...

In verità , in verità io vi dico:
chi crede in me , anch'egli compirà le opere che io compio
e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre
(Vangelo di Giovanni 14,12)

L'albero coltivato e custodito con cura dal suo padrone dà i suoi frutti al tempo sperato
(S. Giovanni della Croce)
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I SALDI... DEL DIAVOLO

17/1/2022

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Consapevole della necessità di muoversi con i tempi, nel periodo dei saldi, Satana decise di svendere gran parte del suo magazzino di tentazioni. Acquistò pagine di pubblicità sui giornali, mise alla frusta i migliori pubblicitari e creativi del mondo, dato che li aveva quasi tutti sul libro paga. Non badò a spese per gli spot televisivi, girati con i più celebri attori del momento e un colossale ricorso a effetti speciali fantasmagorici, con animazioni per catturare anche l'attenzione dei più piccoli.

Il suo catalogo online e le sue boutiques si riempirono di curiosi e di acquirenti. C'erano alcuni oggetti incredibili in vendita: pietre su cui i virtuosi potevano inciampare, specchi che aumentavano il proprio senso di importanza e occhiali che diminuivano agli altri l'importanza delle persone.

Non mancavano oggetti premio: metodi per tradire gli amici, apparecchi che registravano solo pettegolezzi e bugie, travestimenti, sistemi sicuri per truffare gli anziani, pugnali garantiti per colpire alle spalle e così via. «Non preoccupatevi del prezzo!» gridava Satana a tutti i potenziali clienti. «Prendetelo oggi e pagatemi quando potete!».

Un visitatore particolarmente interessato notò due strumenti dall'aria molto consumata che erano relegati in un angolo. Non sembravano niente di speciale, ma il loro costo era esorbitante. L'uomo chiese il motivo di quella apparente stranezza direttamente a Satana. «Sono entrambi molto consumati perché sono gli strumenti che uso di più» sghignazzò Satana ridendo. «Non li metto troppo in evidenza perché non vorrei che la gente trovasse il modo di proteggersi da loro. Hanno un potenziale veramente diabolico!».
​

E aggiunse: «Valgono tutti e due il prezzo richiesto. Uno è lo scoraggiamento e l'altro è il dubbio. Quando tutte le altre tentazioni falliscono, queste due funzionano sempre...». 

Oggi non esiste solo la pandemia da covid-19. Esiste una pandemia più subdola e letale che colpisce l'anima: la pandemia spirituale.
I sintomi:
scoraggiamento, smarrimento della speranza, depressione, disperazione, perdita del senso della vita e della gioia di vivere.
Il vaccino:
"Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». (Matteo 11,28-30)

"Non scoraggiarsi mai.
E' più difficile liberarsi dallo scoraggiamento che dal peccato.
Non inquietarsi se non si constatano progressi nello stato della propria anima.
Spesso Dio permette questo per evitare un sentimento di orgoglio.
Egli sa vedere i nostri progressi e contare ogni nostro sforzo".

(S. Elisabetta della Trinità)
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DUE LACRIME

10/9/2021

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Due lacrime galleggiavano sul fiume della vita.
Una lacrima chiese all'altra lacrima: "Chi sei?".
La seconda lacrima rispose: "Sono la lacrima della ragazza che amò un uomo e lo perse.
Chi sei tu?". La prima lacrima rispose: "Sono la lacrima della ragazza che lo sposò".

Morale della favola:
C'è chi piange perché non ha una cosa, e c'è chi piange perché invece ha quella stessa cosa...
Così è la vita.

Così scrive San Paolo: <<~Ho imparato ad essere contento nello stato in cui mi trovo>> (nella salute o nella malattia, nell'abbondanza o nella povertà, ecc.)

<<Confida nel Signore con tutto il tuo cuore e non affidarti alla tua intelligenza; riconosciLo in tutti i tuoi passi ed EGLI appianerà i tuoi sentieri>> (Prov. 3:5-6).
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IL LEONE E L'ASINO

16/8/2021

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L’asino disse alla tigre: “L’erba è blu”.
La tigre rispose: “No, l’erba è verde.”
La discussione si animò, così i due animali decisero di ricorrere al leone, il re della giungla.
Già prima di arrivare alla foresta, dove il leone era seduto sul suo trono, l’asino cominciò a gridare: ′′Vostra Altezza, non è vero che l’erba è verde.”
Il leone rispose: ′′Vero, l’erba è blu.”
L’asino continuò: “La tigre non è d’accordo con me e mi dà fastidio; per favore, puniscila.”
Il re allora dichiarò: ′′La tigre sarà punita con 4 anni di silenzio.”
L’asino saltò allegramente e proseguì contento il suo cammino, ripetendo: “L’erba è blu.”
La tigre accettò la punizione per 4 anni, ma prima chiese al leone: “Sua Maestà, perché mi ha punito? Dopo tutto, l’erba è verde.”
Il leone rispose: ′′In realtà, l’erba è verde.”
La tigre chiese: ′′Allora perché mi punisci?”
​Il leone rispose: ′′Questo non ha nulla a che vedere con la domanda se l’erba è blu o verde. La punizione è dovuta al fatto che non è possibile che una creatura coraggiosa e intelligente come te perda tempo a litigare con un asino, e soprattutto che venga a disturbare me con questa domanda.”

MORALE. Mai perdere tempo in discussioni che non hanno senso. Ci sono persone che non hanno la capacità di comprendere concetti semplici e altre che sono accecate dall’ego, e l’unica cosa che desiderano è avere ragione. La pace e la tranquillità valgono molto di più. Dunque, non perdete tempo a discutere con gli asini.
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FALLIMENTO

10/8/2021

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Il parroco di un piccolo paese andò in chiesa incoraggiato e motivato a celebrare un'altra messa serale, ma l'ora era passata e nessuno del paese era arrivato. Dopo 15 minuti, entrano tre bambini, dopo 20 minuti entrano due giovani. Così decise di iniziare la Messa con i cinque fratelli. Nel corso della Messa, una coppia entró e si sedette negli ultimi banchi della chiesa. Mentre il sacerdote predicava e spiegava il Vangelo, entrò un altro uomo, mezzo sporco, con una corda in mano. Deluso e senza capire la causa della debole partecipazione dei fedeli, il sacerdote celebrò la Messa con amore e predicò con entusiasmo. Quando stava tornando a casa, fu aggredito e picchiato da due ladri che presero la sua borsa contenente la Bibbia e altri oggetti di valore. Arrivando alla canonica, medicandosi le ferite, descrisse quel giorno come: Il giorno più triste della sua vita, il fallimento del suo ministero e il giorno più infruttuoso della sua carriera; ma… non importa, avrebbe fatto tutto con Dio e per Lui. Dopo cinque anni, il prete decise di condividere questa storia con i parrocchiani della chiesa. Quando la storia finisce, una coppia importante in quella parrocchia si ferma e dice: “Padre, la coppia nella storia di cui ha parlato, seduti in fondo alla chiesa , siamo noi. Eravamo sull'orlo della separazione, basata su varie questioni e disaccordi nella nostra casa. Quella sera avevamo finalmente deciso per il nostro divorzio, ma prima abbiamo deciso di venire in chiesa a lasciare le nostre fedi e poi ognuno avrebbe continuato nel suo cammino. Nel frattempo, dopo aver ascoltato l’omelia, quella stessa sera, abbiamo deciso di non lasciarci. Di conseguenza, oggi siamo qui con casa e famiglia restaurate". Mentre la coppia parlava, uno degli uomini d'affari di maggior successo che hanno contribuito a sostenere la Chiesa, ha salutato con la mano, chiedendo di parlare e quando gli è stata data l'opportunità ha detto: “Padre, io sono l'uomo che è arrivato mezzo sporco con una corda in mano. Ero sull'orlo della bancarotta, perso nella droga, mia moglie e i miei figli hanno lasciato casa a causa delle mie aggressioni. Quella notte ho cercato di uccidermi, ma la corda si è rotta, così sono uscito per comprarne un'altra. Nel cammino, ho visto la chiesa aperta, ho deciso di entrare anche se ero molto sporco e con la corda in mano. Quella notte, la sua omelia mi ha trafitto il cuore e sono partito da qui con la voglia di vivere. Oggi sono libero dalla droga, la mia famiglia è tornata a casa e sono diventato il più grande uomo d'affari della città. " Sulla porta d'ingresso della sagrestia, il diacono gridò: «Padre, io ero uno di quei ladri che l'hanno derubata. L'altro è morto quella stessa notte quando abbiamo compiuto la seconda rapina. Nella sua valigetta c'era una Bibbia. La leggevo ogni volta che mi svegliavo la mattina. Dopo tante letture, ho deciso di prestare il mio servizio in questa chiesa. " Il Padre rimase sconvolto e cominciò a piangere insieme ai fedeli. Dopotutto, era una notte che considerava una notte di fallimento.

MORALE DELLA STORIA
​Esercita la tua chiamata (lavoro/missione) con dedizione indipendentemente dal numero dei partecipanti. Dai il massimo ogni giorno, perché ogni giorno sei uno strumento di bene per la vita di qualcuno. Nei giorni peggiori della tua vita puoi ancora essere una benedizione nella vita di qualcuno. Dio può usare le "cattive circostanze" di una vita per produrre grandi vittorie. Amen.
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VANAGLORIA

8/2/2021

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L’asino disse alla mamma:
“Mamma sai tutti mi facevano festa e davanti a me stendevano le foglie di palme al mio passaggio”

La mamma rispose: “sicuro che era per te!? Forse era per chi portavi in groppa ossia Gesù” ?

Lui rispose: ”no no era proprio per me“

La mamma suggerì: ”rifai la stessa strada e vedi se succede ancora solo così capirai se era per te tutta quella festa“.

L’asino acconsentì, pensó che la mamma avesse avuto una buona idea ...
Allora rifece la strada e tutti lo ignorarono addirittura alcuni non lo fecero entrare in città...

Che delusione per l’asinello!


Morale: Qualsiasi sia il tuo servizio, accertati che la Gloria torni solo a Gesù...
Accettando le lusinghe che hanno l’intento di gonfiarti rischieresti presto di fare la fine dell’asinello...
Ricordati che la Gloria appartiene solo a Lui.
E se sei coinvolto in qualche servizio è solo per la sua grande misericordia...
Egli comandó che tu fossi slegato per portare avanti il Suo nome non il tuo.

Che Dio ci dia saggezza di rimanere con i piedi per terra e che possiamo avere nel cuore fino alla fine DIO e non il miserabile IO.

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AGISCI SEMPRE CON AMORE

20/11/2020

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Un imprenditore chiede ad un suo operaio di costruirgli una casa. L’operaio è molto risentito poiché mancano solo tre mesi al suo pensionamento e, per costruire una casa, ce ne vogliono molti di più. Guarda il progetto- dice l’imprenditore, ci sono tre piani, un grande giardino ed una bella piscina, voglio che tu faccia tutto come da progetto. L’operaio sempre più furioso si mette subito all’opera deciso ad impiegarci meno tempo possibile. Addirittura, per sbrigarsi, salta dei passaggi fondamentali, non rispetta i normali tempi di asciugatura di vernici e cemento, procede con l’unico obiettivo di farla pagare al suo datore di lavoro per avergli dato quell’arduo compito solo tre mesi prima della sua desiderata pensione. Era così adirato che decise anche di fregare l’imprenditore acquistando materiali scadenti e tenendo molti soldi per sè.
Finalmente la casa fu terminata. L’operaio convocò l’imprenditore sul posto: ecco questa è la casa che mi hai chiesto di costruire disse.
Tieni le chiavi, rispose l’imprenditore. Questa casa è per te, è per ringraziarti per tutti gli anni che hai lavorato per me. Qui puoi goderti al meglio la tua pensione.
Chissà come si sarà sentito l’operaio. Stava raccogliendo quello che aveva seminato: una casa inagibile, pericolante e pericolosa."

Morale: agisci sempre con amore, farai del bene agli altri e contemporaneamente a te stesso.
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PICCOLE COSE

19/11/2020

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C'era una volta una virgola seccata dalla poca considerazione in cui tutti la tenevano. Perfino i bimbi delle elementari si facevano beffe di lei. Che cos'è una virgola, dopo tutto? Nei giornali nessuno la usa più, la buttano, a casaccio. Un giorno la virgola si ribellò. Il Presidente scrisse un appunto dopo un colloquio col Presidente avversario: "Pace, impossibile lanciare i missili" e lo passò al Generale. In quel momento la piccola, trascurata virgola mise in atto il suo piano e si spostò. Si spostò solo di una parola, appena di un saltino. Quello che lesse il Generale fu: "Pace impossibile, lanciare i missili". E scoppiò la Guerra. Fai attenzione alle piccole cose. Sono il seme di quelle grandi.
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LA MESSA DI SUFFRAGIO

11/11/2020

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STORIA VERA  - STORIA VERA  - STORIA VERA  - STORIA VERA 

​A Parigi, nel 1827, una povera domestica era abituata a far celebrare una Santa Messa al mese per le anime del Purgatorio e vi assisteva devotamente. Questa donna fu colpita da una lunga malattia che la fece soffrire tanto e perdere il suo impiego. Spese all’incirca tutto quello che aveva guadagnato con il suo lavoro. Il giorno che poté finalmente uscire di casa, le restò appena il denaro per l’offerta per la celebrazione di una Santa Messa.

Mentre cercava un nuovo lavoro, passò davanti alla Chiesa di San Eustachio. Ci entrò e pregò con molta speranza. Vedendo un prete all’altare, si ricordò che per il mese in corso non aveva fatto celebrare la sua ordinaria Messa in suffragio delle anime del Purgatorio. Che fare dunque? Le rimanevano solo venti centesimi per pagare la sua cena. “Dopo tutto, il buon Dio vede che è per Lui e non mi abbandonerà”. Allora va a fare la sua offerta per la celebrazione di una Santa Messa e vi assiste con la consueta pietà. Poi riprende il suo cammino, sempre preoccupata per la mancanza di lavoro e di soldi.

​Era in quello stato di ansia quando un giovane uomo, molto distinto, si avvicinò e le disse: “Cercate un posto?” “Si, signore,” rispose lei. “Eh, bene! Andate in quella strada a quel numero credo che troverete li un impiego e che ci starete bene”. Ed è scomparso senza aspettare i ringraziamenti della povera domestica. Arrivando alla casa indicata, vide una serva che usciva mormorando delle parole di lamento e di collera. La nuova arrivata le chiese subito se c’era la padrona di casa. “Forse si, forse no, rispose l’altra. Che mi importa? Non ho più a che farci. Addio”.


La povera domestica tremando per l’emozione suonò e una dolce voce le disse di entrare. Si trovò allora di fronte ad una donna anziana, di aspetto venerabile, che l’incoraggiò ad esporre la sua richiesta. “Signora, ho saputo questa mattina che avevate bisogno di una cameriera e vengo ad offrirvi i miei servizi. Mi hanno assicurata che mi avreste accolto con bontà.” “Mia cara, disse la signora quello che mi dite, quello che mi chiedete è veramente straordinario, perché questa mattina non avevo bisogno di nessuno. Da appena mezzora, ho cacciato un insolente domestica e non c’è anima al mondo all’infuori di lei e me, che lo sappia ancora. Quindi, chi vi manda?” “E’ un giovane uomo che ho incontrato per strada”.

L’anziana signora non riusciva a capire chi potesse essere quel giovane uomo, quando la povera domestica alzando per caso gli occhi al muro vide un ritratto. “Ebbene, signora, disse, non cercate più di ricordare chi possa essere costui: ecco esattamente la figura del giovane uomo che mi ha parlato; e da parte sua che vengo qui”. A quelle parole della domestica, la signora emise un grido e si fece raccontare tutta la storia: quella della devozione alle anime del Purgatorio, della Messa del mattino, dell’incontro con il giovane uomo. Poi buttandosi al collo della ragazza, la baciò con tenerezza dicendole: non sarai la mia serva, ma sei da quest’istante mia figlia.

Quell’uomo che hai visto era il mio unico figlio, morto da due anni, che sicuramente con la tua preghiera hai liberato dal Purgatorio. Si dunque benedetta e preghiamo insieme per tutti quelli che si purificano prima di entrare nella beata eternità”.

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L'ALPINISTA

27/1/2020

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Si racconta che un alpinista, dopo lunghi anni di preparazione, decise di realizzare il suo sogno e di scalare una montagna molto alta.

Volendo tutta la gloria per sé, decise di andarci da solo. Le ore passarono in fretta e l'oscurità lo sorprese. Non avendo il necessario per accamparsi, decise di proseguire la scalata. Il buio gli impediva di vedere il proprio sentiero.

Le nuvole nascondevano la luna e le stelle. Aveva quasi raggiunto la vetta quando l'inevitabile capitò. Perse l'appoggio e cadde nel vuoto.

Ebbe giusto il tempo di vedere delle macchie scure e si sentì inghiottito dall'abisso. I principali avvenimenti della sua vita sfilarono altrettanto velocemente davanti ai suoi occhi.

Sentiva la morte avvicinarsi quando un violento colpo sembrò quasi squarciargli il ventre: aveva raggiunto la fine della corda di cui aveva fissato un'estremità nella roccia... e l'ancoraggio aveva fortunatamente resistito

Riprese fiato e si rese conto di essere ancora lì, sospeso nel buio e nel silenzio assoluti. Ormai disperato, urlò: " Dio mio, aiutami!!!" Immediatamente, una voce grave e profonda penetrò il silenzio: "Che vuoi che faccia?"
"Salvami, mio Dio!!!"
"Credi veramente che io possa salvarti?"
"Certamente, Signore!!!" "Se è così, taglia la corda che ti mantiene!!!"
Ebbe un momento di esitazione, poi l'uomo si attaccò con maggiore disperazione alla corda.
Il gruppo di salvataggio racconta che l'indomani trovarono l'alpinista morto.
Il freddo l'aveva invaso e tra le sue mani indurite egli teneva ancora, disperatamente, la corda. A solo un metro dal suolo...

Nella vita, dobbiamo prendere decisioni che mettono alla prova la nostra fede. E tu? Tu che conti tanto sulle tue corde... accetteresti di tagliarle?

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