Ieri sera, durante la cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi di Parigi, ho sentito parlare con grande enfasi di diritti umani, di inclusione e soprattutto di accoglienza... sempre e comunque...
A me, sentire queste parole, non possono che far venire in mente come, solo qualche mese fa, proprio in Francia sia stato inserito nella Costituzione francese il diritto all'aborto...
Ne consegue che le parole dette ieri sera, come tutte quelle dette nei giorni precedenti, mi sono sembrate semplicemente vuote, fastidiose, incoerenti e ipocrite.
Poi, a sentire decantare, dai vari “autorevoli” pulpiti, come si sia logico e giusto sentirsi orgogliosi nel far parte di una nazione così magnificamente rivoluzionaria sotto l’aspetto dei diritti umani come la Francia, mi è sorta la domanda, finora senza risposta, di come sia possibile esserlo realmente…
Io ne proverei solo tanta vergogna!
Alla luce di queste “contraddizioni”, non posso fare a meno di chiedermi se possiamo davvero parlare di progresso e inclusione, o se siamo semplicemente complici di una grande ipocrisia.
Tuttavia, nutro ancora la speranza che un giorno le parole pronunciate con tanto risalto possano trasformarsi in azioni concrete, e che si possa finalmente costruire un mondo più giusto e accogliente per tutti.
PdN