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DOPO CHARLIE, AIUTIAMO IL PICCOLO ISAIAH

1/12/2017

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Dopo essere intervenuti per aiutare il piccolo Charlie Gard, ora ci ritroviamo nuovamente a intervenire per aiutare un'altro bambino: il piccolo Isaiah!

Isaiah Haastrup è un bambino di soli otto mesi con una grave paralisi celebrale, che attualmente non è in grado di respirare autonomamente. E’ ricoverato al King’s College Hospital, in Gran Bretagna. La sua condizione è dovuta, come risulta da una indagine interna, a problemi medici avvenuti durante il parto che ha messo in pericolo anche la vita di sua madre. Ora i medici ritengono che per Isaiah non resti altro da fare che interrompere la respirazione artificiale, e morire. I genitori non sono d’accordo. E’ iniziato un contenzioso giuridico. E’ facile immaginare che il rapporto fra l’ospedale e i genitori di Isaiah sia difficile, e che la fiducia del padre e della madre del piccolo nei confronti dei medici sia scarsa. E durante l’ultima visita, il suo papà Lanre ha avuto un confronto duro proprio con i dottori, scaturito in uno scontro – solo verbale – molto acceso: gli operatori sanitari hanno chiamato la polizia per placare gli animi e, subito dopo, un giudice ha stabilito che Lanre non può più visitare suo figlio in ospedale.

Lanre non è una persona violenta, ma un padre disperato che ha comprensibilmente perso le staffe in un momento di enorme difficoltà e dolore. Non consentirgli di visitare suo figlio non è utile a nessuno, ma può solo aggravare ulteriormente i rapporti fra la famiglia e l’ospedale. Chiediamo che Lanre Haastrup possa tornare a visitare il suo piccolo Isaiah, gravemente malato, per potere stargli accanto. Chiediamo un atto di umanità e di giustizia per Lanre e Isaiah.
AIUTA IL PICCOLO ISAIAH
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GIU' LE MANI DAI BAMBINI E LA FAMIGLIA

11/2/2016

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Il 28 gennaio 2016 è iniziata a Roma, nell’aula del Senato della Repubblica, la discussione sul disegno di legge Cirinnà recante la disciplina delle unioni di fatto e delle unioni civili. Dopo che il Senato ha rigettato mercoledì 10 febbraio la proposta di non passare all'esame degli articoli, oggi saranno illustrati gli emendamenti, che saranno poi votati la prossima settimana.

Se condividete che il matrimonio è solo quello tra un uomo ed una donna, che i bimbi hanno diritto ad un padre ed una madre, e che una donna non può essere usata come incubatrice, inviate un’email ai Senatori italiani per chiedere di votare contro il disegno di legge e rispettare Costituzione italiana, che riconosce «i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio» (art. 29). 

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SCRIVIAMO AI SENATORI in vista della discussione del ddl Cirinnà il 26 gennaio

10/7/2015

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«In ogni tempo si giudicò necessaria l’unione tra i buoni per giovarsi vicendevolmente nel fare il bene e tener lontano il male… Le forze deboli, quando sono unite, diventano forti e se una cordicella presa da sola facilmente si rompe, è assai difficile romperne tre unite. Le forze deboli, unite, diventano forti: Vis unita fortior, funiculus triplex difficile rumpitur» ( San Giovanni Bosco )
La qualità di una civiltà può essere misurata con il rispetto che ha per i suoi membri più deboli. Non non c'è nessun altro criterio (Jérôme Lejeune) 
MANDA LORO UNA EMAIL ANCHE TU
CIRINNA' BIS IN AULA: PURA PROPAGANDA

Renzi l’ha pubblicamente auspicato ma ha glissato sull’ormai infuocato articolo 5 del disegno di legge: la “stepchild adoption” divide, dice il premier (smentendo l’ex relatrice del testo), quindi ciascuno giudichi secondo coscienza. Al contempo L’Unità rivendica (senza nominarlo) l’utero in affitto come il cuore della legge. E si profilano papocchi giuridici cui solo la serietà potrà far fronte

"Le unioni civili sono un argomento che divide profondamente - ha dichiarato ieri il premier Renzi in un'intervista a Rtl 102.5- tant'è che siamo l'unico Paese in Europa senza una legge. La posizione del Pd è iniziare a discutere di questa legge in Aula, dandoci tempi per arrivare alla conclusione in Senato. Spero che l'incardinamento avverrà già nelle prossime ore. Che la legge si debba fare e non si possa rimandare lo pensano tutti, sulla stepchild adoption, cioè la possibilità di adottare il figlio del partner, non puoi dire o così o pomì. Non ci sarà una posizione del governo su una questione che riguarda la libertà di coscienza.  Sul 95% della legge c'è accordo. Spero che si possa discutere delle unioni civili senza toni di furore ideologico ma cercando di trovare un punto di sintesi. L'importante è che la legge si faccia. Credo che, nonostante le differenze, ci sia spazio per trovare un punto di intesa. Il ddl sulle unioni civili in aula subito dopo le riforme”.
Detto fatto: la proposta di calendarizzazione del capogruppo al Senato del Pd, Luigi Zanda, è stata approvata all’unanimità dai senatori del Pd che fanno parte dell’ufficio di presidenza, anche dagli esponenti cattolici del partito.
 
Lasciamo perdere lo schiaffo alle regole della democrazia parlamentare che prevedono una conclusione dei lavori di discussione in Commissione, lasciamo perdere le dichiarazioni più o meno tattiche di esponenti politici di maggioranza pronti ad incatenarsi al Senato pur di non fare passare le unioni civili, lasciamo per un attimo perdere tutto questo e molto altro.
 
C’è un punto di fondo in questa triste e penosa vicenda sulle unioni civili all’italiana: il significato vero delle parole che si usano.
Da qualche giorno qualcuno dei suoi ha suggerito a Renzi di usare le due paroline magiche nelle sue esternazioni pubbliche: stepchild adoption. Ma non si pensi che il suggerimento sia legato ad un sussulto di onestà intellettuale e di amore per la verità delle parole. Tutt’altro. Lo dimostra il fatto che se i termini venissero adoperati con il loro vero significato, Renzi non si metterebbe mai in bocca quei due termini angolofoni per sostenere con sicumera convinzione che sul 95% del testo sulle unioni civili tutta la maggioranza è d’accordo.
La stepchil adoption è il cuore e il fine stesso di tutti i rifacimenti dell’originario testo Cirinnà. Lo abbiamo scritto e detto in ogni numero de “La Croce”, lo abbiamo gridato il 20 Giugno a Roma con un milione di persone.
Non è bastato. Non è ancora sufficiente.
Lo vogliamo spiegare e gridare ancora una volta ad ogni singolo parlamentare che siede sui banchi del Senato. A partire dai “cattolici” del Partito Democratico.
“Regolamentare i diritti delle coppie di fatto è un patrimonio comune per tutto il parlamento. Il braccio di ferro sui tempi è irrilevante rispetto al merito” ha dichiarato il cattolico del Pd Beppe Fioroni, che tuttavia ha aggiunto: “Il nodo del matrimonio gay e delle adozioni va chiarito senza sotterfugi o scorciatoie per garantire i diritti di quelli più deboli e che non hanno voce: i figli”. Un altro cattolico del Partito Democratico, Stefano Lepri, ha sottolineato che il Pd darà libertà di coscienza ai parlamentari per il voto in particolare sul tema dell’adozioni dei bambini da parte delle coppie gay, che nella nuova versione del ddl Cirinnà rimane confinato ai cosiddetti “stepchild”, cioè i figli del compagno/a nati da precedenti unioni.
Renzi sa perfettamente che sono proprio i “cattolici” del suo partito quelli meno esperti e intende giocare tutta la sua strategia mediatica sul minimizzare la portata della stepchild adoption: lo ha già fatto nelle ultime tre interviste di questi giorni. Prima non aveva mai usato questi termini: ma adesso la musica cambia, perché “l’importante è che la legge si faccia”. Renzi non può sforare dai suoi timing: Renzi è il riformista che deve mostrare alla vecchia sinistra che lui è l’unico che può fare “cose di sinistra” e al tempo stesso che deve mostrare alla destra sociale e liberale che solo lui e soltanto lui può realizzare quel “sogno di un’Italia autenticamente liberale” che segnò la discesa in campo di Berlusconi nel 1994. Questo è il messaggio che tenta ogni giorno di vendere agli italiani. E ai suoi parlamentari.
La stepchild adoption non è quello che Renzi dice di essere, “cioè la possibilità di adottare il figlio del partner”. No. E’ un’altra cosa: l'adozione da parte del partner gay del figlio naturale di uno dei due componenti la coppia, che non è altro che il via libera all'utero in affitto. E’ il passpartout per legittimare la pratica di utero in affitto svolta all'estero a suon di decine di migliaia di dollari per umiliare una donna e comprarsi un bambino, andando a dichiarare il falso all'anagrafe e cioè che quel bambino aveva due papà e nessuna mamma.
E lo sanno perfettamente i politici della sinistra che strizza l’occhio alle Lobby Lgtb.
E’ infatti indicativo che l’Unità nell’edizione di ieri uscisse con un articolo intitolato “Perché non si può rinunciare alla stepchild adoption”. Il giornalista Paolo Ballini dice due cose interessanti che bene fanno comprendere ciò che stiamo scrivendo.
La prima.
“Curioso che venga definita “soluzione pasticciata” la stepchild adoption (che altro non è che il riconoscimento di una figura affettiva primaria, e ci sono già alcune sentenze di tribunale in questo senso) Totalmente assurda e priva di fondamento l’ipotesi che mantenendola nella legge Cirinnà si favorirebbe la pratica dell’utero in affitto, pratica vietata dalla legge 40 sulla quale non interviene il ddl questione. Tanto più che questa pratica, dati alla mano, è sfruttata al 98% da coppie eterosessuali e a questo punto verrebbe da chiedersi perché non si propone la cancellazione della stepchild anche per le coppie sposate. E io ho la risposta a questa domanda. Perché senza stepchild adoption la legge sulle unioni civili nascerebbe illegittima, morta. Infatti un testo sulle unioni civili deve avere necessariamente come modello la legge tedesca del 2014, che riconosce la reversibilità della pensione, la parità di trattamento fiscale e l’adozione del figlio del partner. Un testo senza queste caratteristiche incapperebbe nella dichiarazione di illegittimità da parte dalla Corte europea di giustizia che per questi motivi dichiarò illegittima la legge tedesca sulle unioni civili del 2001.La Corte europea, come è noto, sarà il giudice anche della legge italiana e ci deve essere la consapevolezza che una disparità di regolamentazione fra l’unione civile (per le coppie dello stesso sesso) ed il matrimonio (per le coppie di sesso diverso) nascerebbe già come disposizione “morta” in quanto in radice illegittima. E chi siede in Senato, e ha partecipato alle audizioni in commissione Giustizia, non può far finta di non saperlo. In pratica stiamo assistendo all’estremo tentativo di chi, pur di bloccare l’approvazione di questa legge e far uscire l’Italia dal medioevo dei diritti civili, cerca di nascondersi dietro il paravento dei diritti dei bambini accampando scuse grottesche. Ed ecco perché occorre approvare il nuovo ddl Cirinnà così com’è”.
Lo sanno. Lo sanno bene che stanno compiendo una azione illegale e immorale. Ma vanno avanti diritti.
 
La seconda è la seguente. “È di queste ore la notizia che un gruppo non ben definito di senatori dem stia pensando di presentare degli emendamenti volti a cancellare la stepchild adoption (adozione da parte di un componente dell’unione civile del figlio, anche adottato, dell’altra parte) per sostituirla con l’affido. 
Questa proposta nasce da due assunti di partenza secondo me sbagliati: trovare soluzioni non pasticciate che garantiscano i diritti primari del minore e impedire la diffusione della pratica dell’utero in affitto: sostituire la stepchild adoption con il traballante affido temporaneo che poi fa tornare, al diciottesimo anno d’età, un figlio e il suo genitore due perfetti estranei davanti agli occhi dello stato”.
 
Informazione non completa. Ieri la Camera ha approvato il ddl sul 'diritto alla continuità affettiva dei bambini e delle bambine in affido familiare' che dopo essere già passata al Senato è dunque legge.
"Non sono stati sollevati problemi, quindi credo che il testo domani sarà approvato definitivamente", affermava l’altro giorno all'Adnkronos Vanna Iori, deputata del Pd e responsabile nazionale del partito per l'infanzia e l'adolescenza. Con la nuova legge due le svolte decisive. Innanzitutto, ricorda Iori, quella di consentire alle famiglie di coniugi sposate da almeno tre anni, che hanno in affido temporaneo dei bambini, "di avere una 'corsia preferenziale' per accedere all'adozione. E questo significa per i bambini non avere troppe lacerazioni di legami, anche perché questi minori provengono da storie dolorose: di abbandono, di allontanamento dalla famiglia spesso in seguito ad abusi o maltrattamenti". Quindi, "è giusto che questi bambini non debbano recidere un legame che per loro aveva rappresentato la solidità e doverne ricostruirne uno nuovo in un altro contesto familiare”.
 
Altro punto fondamentale, dice Iori, è che "nel caso in cui i bambini vadano in affido in un'altra famiglia si consente loro di mantenere una continuità affettiva con le famiglie che li hanno precedentemente ospitati sotto forma di affidamento". Con questa legge, in fin dei conti, "si regolamenta semplicemente il passaggio dall'affidamento all'eventuale adozione e/o ritorno presso la famiglia d'origine valutando tutte le condizioni che hanno causato l'allontanamento".
Dopo essere stato licenziato in Senato a marzo, il testo in esame è andato avanti senza troppi intoppi.
"L'intento è portare a casa questo risultato", spiega Iori precisando che il nodo dei single e delle coppie di fatto sarà sciolto "quando saranno regolamentate le unioni civili". Ora è prematuro. Nel testo, infatti, "si parla di contesti familiari e non c'è alcun riferimento a single e coppie di fatto", sottolinea Iori.
 
Ecco scoperto l’inganno: “l'intento è portare a casa questo risultato", spiega Iori , precisando che il nodo dei single e delle coppie di fatto sarà sciolto "quando saranno regolamentate le unioni civili".
 
Lo scriviamo ai parlamentari del Pd, in particolare ai cattolici dem: non siamo disposti ad un ulteriore inganno. Non si pensi di usare le tattiche parlamentari per salvare la faccia.
Il riferimento alla stepchild adoption va tolta dalle unioni civili e, sullo stesso piano, un possibile ricorso all’affido come arma per reintrodurre dalla finestra l’adozione di uno o più bambini in una coppia gay. Punto. Semplicemente perché non sono figli di quella coppia. Perché ciascuno di loro ha una madre da qualche parte che mai conosceranno, una madre che per praticare l’utero in affitto ci lascia anche la propria vita.
 

DAVIDE VAIRANI
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FIRMIAMO TUTTI CONTRO: ''MASTURBAZIONE E 'GIOCO DEL DOTTORE' PER BAMBINI DAI 4 ANNI''

25/6/2015

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FIRMIAMO TUTTI CONTRO 
“Masturbazione e “gioco del dottore” per bambini dai 4 anni”

Non Possiamo Permetterglielo!


La sezione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha da poco rilasciato il documento “Standard per l’educazione sessuale in Europa”, che intende orientare e dirigere l’insegnamento dell’educazione sessuale per i bambini dai 4 anni. Il testo risulta inadatto e pericoloso per varie ragioni: innanzitutto incoraggia l’introduzione di comportamenti sessuali moralmente discutibili a partire dalla primissima infanzia (ad esempio, propone la masturbazione infantile, la scoperta del corpo proprio e altrui tramite il “gioco del dottore” a 4 anni, l’esplorazione di relazioni tra individui dello stesso sesso” prima dei 6 anni).

In secondo luogo, il documento è interamente orientato alla promozione e alla propagnda dell’ideologia gender, secondo una scelta che non ha nulla di scientifico ma che risponde a evidenti esigenze ideologiche.

Inoltre, il testo è orientato a una concezione semplicistica e materialistica della vita sessuale, subordinando l’esperienza affettiva e relazionale alle nozioni meramente biologiche e anatomiche apprese nella prima infanzia e trascurando la problematicità etica tipica della sfera sessuale come di ogni agire umano.

Da ultimo, come mostrato in questo articolo apparso su ilsussidiario.net, il documento non è stato redatto dall’ufficio europeo dell’OMS nè dalla sede centrale di questa organizzazione, ma in realtà è stato composto da un gruppo ristretto di “specialisti” collegati a enti come il BZgA (associazione tedesca che qualche anno fa ha pubblicato un opuscolo a favore della pedofilia) e l’International Planned Parenthood Federation (la principale lobby abortista).

In conclusione, non solo il documento risulta inaccettabile da un punto di vista contenutistico, ma rappresenta addirittura un tentativo di far passare le teorie e le proposte pratiche proprie di alcuni gruppi di interesse come indicazioni neutrali emesse dall’OMS. Si tratta di un vero e proprio falso, di un testo che arreca sulla copertina il logo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ma che è stato scritto da soggetti autonomi e assolutamente faziosi.

Per queste ragioni, chiediamo alla dottoressa Margaret Chan,direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, di ritirare immediatamente il documento in questione.
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