Un giorno, un uomo coraggioso chiamò a raccolta tutti gli altri e proclamò: «Questo muro ci nega nuovi e più vantaggiosi spazi di vita. Venite tutti e abbattiamolo!». Così, unendo le loro forze, gli uomini demolirono il muro, inneggiando alla conquistata libertà. Ma fecero una scoperta terribile: dietro il muro si spalancava solo un profondo e tenebroso abisso. Proprio da quell'orrore, fino a quel momento, li aveva difesi il muro. Aveva conservato la loro felicità.
Fecero anche un'altra scoperta, ancora più dolorosa. Un sentimento che non avevano mai provato s'insinuò come una malattia nelle loro menti e nel loro cuore. Istintivamente le madri cominciarono a tenersi accanto i bambini e a impedire loro di correre spensieratamente dappertutto come avevano sempre fatto. Con il cuore stretto, gli uomini si sedettero attoniti in mezzo al giardino. E diedero un nome a quel sentimento che li prendeva alla gola e che da quel momento avrebbe condizionato la loro esistenza. Lo chiamarono «paura»
Per questo Gesù ripete più volte: «A voi che siete miei amici, dico: Non abbiate paura degli uomini. Essi possono togliervi la vita, ma non possono fare niente di più. Ditemi un po': cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure, Dio non ne dimentica neanche uno. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati! Dunque, non abbiate paura voi valete più di molti passeri». (Vangelo di Luca 12,4-7)