SANTA EPIFANIA DEL SIGNORE - RITO ROMANO MESSA VESPERTINA DELLA VIGILIA E MESSA DEL GIORNO Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: BIANCO COMMENTO AL VANGELO di padre Paul Devreux La tradizione cristiana si è innamorata di questi magi per cui hanno costruito diverse leggende su di loro appoggiandosi a testi biblici. Prima li fanno diventare re con cammelli e dromedari, poi diventano tre, perché tre sono i doni, poi gli hanno dato nomi colore e età diverse, perché così rappresentano tutti noi. Ma il centro del racconto sta nel confronto tra chi accoglie Gesù e chi lo rifiuta. Erode e tutta Gerusalemme sono preoccupati perché hanno paura della novità. Invece i Magi rappresentano chi non si accontenta e cerca, guarda in alto, oltre l'orizzonte del loro quotidiano, e vedono una stella, segno di speranza, di una luce nuova, e immaginano che sarà un bravo re. Il racconto è molto poetico, ma alla fine si capisce chiaramente che questa stella è Gesù. Chi lo accoglie prova una gioia grandissima. In oltre quest'incontro apre ad una prospettiva di vita nuova. Infatti i magi arrivano a Gerusalemme facendo un ragionamento logico. Pensano che se si tratta di un re, sarà un figlio del re. Così è sempre stato. E' la logica di questo mondo. Ma dopo l'esperienza della semplice grotta e dell'umiltà di Maria e Giuseppe; dopo aver visto questo futuro re adagiato in una mangiatoia, capiscono che hanno davanti qualcosa di completamente nuovo, e cambiano strada:"per un'altra strada fecero ritorno al loro paese." L'incontro col Signore apre a una logica e a scelte nuove. Notiamo ancora che Matteo aggiunge ai doni dell'oro e dell'incenso, la mirra. Questi doni rappresentano la nostra vocazione di Cristiani, perché l'oro è simbolo di regalità, l'incenso di sacerdozio, la mirra simboleggia l'amore. Rappresentano la Chiesa, sposa di Cristo, regale e sacerdotale. Quindi, in sostanza, i Magi vengono a dirci che siamo tutti chiamati a regnare con Gesù, come popolo sacerdotale. Oggi i Magi siamo noi. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta (nella Messa della Vigilia) Lo splendore della tua gloria illumini, o Signore, i nostri cuori, perché possiamo attraversare le tenebre di questo mondo e giungere alla patria della luce senza fine. Per il nostro Signore Gesù Cristo. Colletta (nella Messa del Giorno) O Dio, che in questo giorno, con la guida della stella, hai rivelato alle genti il tuo Figlio unigenito, conduci benigno anche noi, che già ti abbiamo conosciuto per la fede, a contemplare la bellezza della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA – Is 60,1-6 La gloria del Signore brilla sopra di te Dal libro del profeta Isaìa Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti. Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Màdian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore. Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE - Sal 71 Rit. Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra O Dio, affida al re il tuo diritto, al figlio di re la tua giustizia; egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia e i tuoi poveri secondo il diritto. Rit. Nei suoi giorni fiorisca il giusto e abbondi la pace, finché non si spenga la luna. E dòmini da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra. Rit. I re di Tarsis e delle isole portino tributi, i re di Saba e di Seba offrano doni. Tutti i re si prostrino a lui, lo servano tutte le genti. Rit. Perché egli libererà il misero che invoca e il povero che non trova aiuto. Abbia pietà del debole e del misero e salvi la vita dei miseri. Rit. SECONDA LETTURA - Ef 3,2-3.5-6 Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero. Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo. Parola di Dio VANGELO - Mt 2,1-12 Siamo venuti dall’oriente per adorare il re Dal Vangelo secondo Matteo Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese. Parola del Signore Sequenza (nella Messa del Giorno) ANNUNZIO DEL GIORNO DELLA PASQUA Dopo la proclamazione del Vangelo, il diacono o il sacerdote o un altro ministro idoneo può dare l’annunzio del giorno della Pasqua. Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno. Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza. Centro di tutto l’anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua il 20 aprile. In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte. Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi: Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 5 marzo. L’Ascensione del Signore, il 1° giugno. La Pentecoste, l'8 giugno. La prima domenica di Avvento, il 30 novembre. Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli apostoli, dei santi e nella commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore. A Cristo che era, che è e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli. Amen. |
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Marzo 2025
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